C’è un po’ di tutto tra quelle montagnole di rifiuti gettati con noncuranza ai bordi della Provinciale 112, una strada interna rispetto alle “rotte” abituali che collegano Termoli a San Giacomo degli Schiavoni. E ci sono soprattutto fusti e contenitori di bidoni svuotati che arrugginiscono sprigionando il loro veleno tra campi coltivati. Quella è una delle zone fertili del Basso Molise, votata all’agricoltura, ma gli incivili sono insensibili alla salute come alla natura e continuano a disfarsi di scarti di qualsiasi natura in barba alla legge e al rispetto.
Sono proprio gli agricoltori, che con fatica e impegno portano avanti la loro attività tra campi di grano e ortaggi, a segnalare una prassi che puntualmente viene ripetuta malgrado le bonifiche recenti.
Nelle ultime settimane nuove montagnole di spazzatura hanno trovato posto sulla linea di confine tra la cittadina adriatica e il piccolo comune di San Giacomo, sul versante opposto al bosco. A scandalizzare è soprattutto la presenza di cumuli di mattoni, considerati rifiuti speciali, risultato di una ristrutturazione o di una demolizione. In mezzo bidoni, plastica, ferraglia e vecchi elettrodomestici.
Proseguendo lungo il tour poco edificante, che restituisce una fotografia orrida di quella fetta di popolazione che se ne infischia dell’ambiente continuando a massacrare la natura per ragioni che sfuggono alla logica, visto che in zona ci sono appositi punti di raccolta per lo smaltimento dei rifiuti, si incontrano sedie rotte, arredi da ufficio dismessi, perfino una tavola da surf semicarbonizzata, che diventa emblema dell’incuria e del degrado. Soprattutto del degrado morale di chi mette in atto scempi del genere avendo a disposizione un ecocentro perfettamente funzionante a poche centinaia di metri di distanza.
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