Botta e risposta

Niccolò Fabi fa il pieno per il concerto. Il centrodestra insorge contro i biglietti a pagamento

Il cantautore romano attira tantissime persone e nel giro di qualche ora i tagliandi, acquistabili a 10 euro solo tramite l’app Quantisiamo, vengono polverizzati. Ma l’opposizione contesta: “Nella delibera di giunta n. 163 dell'11 agosto 2020 viene deliberato il concerto, ma non vi è nessun cenno al pagamento di eventuali biglietti di ingresso, anche perché il comune si fa carico del cachet”. Tramontano (Lega) va giù duro: “Gravina usa il Comune come un club privato”. La replica del primo cittadino: "Polemiche che rispedisco al mittente, il ricavato utilizzato per attività sociali nei quartieri San Giovanni e Cep".

Polverizzati nel giro di poche ore i biglietti per assistere al concerto di Niccolò Fabi a Campobasso. L’artista romano si esibirà in un trio acustico il 24 agosto al parco ‘De Filippo’ nel quartiere di San Giovanni e saranno in mille a poter assistere all’evento che aprirà il primo Summer Festival del capoluogo. Una risposta dunque poderosa che soddisfa a pieno l’amministrazione comunale.

Ma nelle ultime ore sono state sollevate molte polemiche da parte del centrodestra per via dei costi e dei metodi utilizzati. Va giù duro il capogruppo della Lega, Alberto Tramontano: “Il Comune paga undici mila euro per il concerto di Niccolò Fabio presso il Parco De Filippo di Campobasso. Nulla da eccepire, se non fosse per il fatto che coloro che assisteranno allo spettacolo dovranno pagare 10 euro. Nella delibera di giunta n. 163 dell’11 agosto 2020 viene deliberato il concerto, ma non vi è nessun cenno al pagamento di eventuali biglietti di ingresso, anche perché il comune si fa carico del cachet di Niccolò Fabi, della Siae, del service, del facchinaggio, dell’energia elettrica”.

I cittadini di Campobasso pagheranno per uno spettacolo che hanno già finanziato, prosegue, “con le tasse e i tributi comunali. Così le famiglie meno abbienti saranno penalizzate invece di essere sostenute. Tutto ciò è inaccettabile”.

Tramontano pone infine delle domande retoriche, come lui stesso le definisce, alla Giunta guidata da Gravina, che “sembra gestisca il Comune di Campobasso alla stregua di un club privato: chi ha deciso che per il concerto di Niccolò Fabi dovrà essere pagato un biglietto di 10 euro? Dove è riportata tale decisione? Chi raccoglierà materialmente i soldi dello sbigliettamento? Qual è il capitolo di bilancio dove saranno allocati i fondi?”.

“Ci meravigliamo di come, nonostante la Giunta comunale abbia stanziato una cifra, anche abbastanza consistente, abbia deciso di mettere a pagamento, al costo di 10 euro per mille posti, il concerto”, rincarano la dose i consiglieri comunali Salvatore Colagiovanni e Carla Fasolino dei Popolari per l’Italia, Mario Annuario di Fratelli d’Italia e Domenico Esposito di Forza Italia.

“Un’azione non chiara – incalzano – come si evince dal il regolamento comunale: quando il Comune interviene con cifre consistenti, a supporto di una iniziativa, questa non può essere messa a pagamento. Questa amministrazione mette in campo quanto contestato negli anni passati, quando il Movimento 5 Stelle, con quattro consiglieri, oggi sindaco, vice-sindaco e assessori, erano minoranza”.

Sulla questione sarà presentata una interrogazione in Consiglio comunale, “per capire come si sta agendo e se le regole valgono per tutti. Un atteggiamento che non può essere giustificato. Niccolò Fabi è un grande artista. Noi contestiamo il metodo e chiederemo conto di quanto accaduto nelle opportune sedi al sindaco e all’assessore al ramo, che è anche il vice-sindaco”.

Proprio nelle ultime ore è giunta anche la risposta del sindaco Roberto Gravina, che ribadisce quanto detto in conferenza dall’assessore Paola Felice: “Il ricavato dalla vendita dei biglietti finanzierà attività sociali nei quartieri San Giovanni e Cep, le polemiche sollevate le rispediamo al mittente”.     FdS

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