Termoli

Claudio lascia ‘Biba’ e dice addio alle sue spose: in 20 anni ha vestito più di 3mila donne. “È l’abito che sceglie voi”

Ricordi e aneddoti di Claudio Pietropaolo che dopo due decenni a Biba Spose lascia il negozio di abiti femminili. "Potrei tornare, per ora cedo il testimone perché non riesco a dedicarmi al negozio come vorrei". Dall'atelier al centro di Termoli ha vestito in due decenni 3mila spose e combattuto con mamme, nonne e amiche della sposa alle prese con la scelta dell'abito perfetto per il giorno del sì.

Di pizzi, merletti, maniche a palloncino, stoffe, veli e abbinamenti ne sa tantissimo. Ci ha convissuto vent’anni, ma ora lascia. E chissà che, nonostante l’addio al mondo delle spose dopo due decenni, non tornerà un giorno. Lo ammette proprio lui durante una lunga chiacchierata dopo l’annuncio fatto sui social. E lo ripete spesso, “Passo il testimone, ma potrei tornare”. Segno di un legame che non si spezza facilmente.

Biba spose

Forse a qualcuno Claudio Pietropaolo non dirà niente, ma alle tante spose che ha accompagnato nella scelta dell’abito bianco il suo nome è legato ad uno dei ricordi più belli della vita. Che poi, a dirla tutta, potrà anche non essere conosciuto in città, ma chissà quante almeno una volta nella vita si sono fermate ad ammirare tulle e seta nelle vetrine di Biba Spose, il negozio all’angolo di corso Umberto dove gli occhi di tutte si sono illuminati e hanno iniziato a brillare davanti a quelle meraviglie. Ecco, se siete rimaste almeno una volta incantate davanti agli abiti, lo dovete a lui e alla sua intuizione, geniale, di vent’anni fa quando insieme ad alcune clienti ha deciso di investire e dare vita all’atelier.

Quel negozio continuerà ad esistere, ma con un’altra proprietaria. Claudio Pietropaolo infatti, dopo vent’anni nel mondo del matrimonio, lascia. Passa il testimone ad una sua collaboratrice che ha scelto di riprendere l’attività. Non sarà più lui a consigliare in atelier alle spose cosa indossare, non sarà più lì a scegliere i capi, non sarà più lui a doversi destreggiare tra nonne, mamme e amiche della sposa.

Dal suo viso traspare una tranquillità e una serenità che confermano la scelta arrivata nei mesi scorsi e ormai ufficiale e ufficializzata con un messaggio facebook postato nelle scorse settimane. “Ho sempre pensato che questo momento non arrivasse mai! Dopo 20 anni cedo il passo e la mia storia con “Biba… la sposa” finisce qui! – si legge sulla sua pagina social -. La mia creatura sarà gestita da altre persone che continueranno a fare la storia nel mondo sposa a Termoli! Tutte le nostre spose saranno seguite come se nulla fosse e quindi vi dico dal profondo del cuore di stare tranquille! I miei numeri saranno sempre a vostra disposizione. In 20 anni mi avete dato tanto e spero possiate dire altrettanto! Grazie, non saprei cos’altro potervi dire, vi porterò tutti nei miei ricordi e se sono diventato l’imprenditore che sono lo devo anche a voi! Un abbraccio e per il prosieguo del mondo sposa a Termoli scegliete sempre Biba, un nome una garanzia!”.

Tanti i commenti lasciati dalle clienti sotto il messaggio di addio e tutti di ringraziamento. “Mi hanno scritto che sono state a casa nel mio atelier, che hanno apprezzato la gentilezza, il modo di lavorare. E di questo sono orgoglioso, lascio il mondo dei sogni con il sorriso”.

Biba spose

La sua avventura nel mondo dei matrimoni è iniziata nel 2000 quando insieme alle clienti ha deciso di investire a Termoli in un atelier di spose. “Da trent’anni sono rappresentante di abiti da sposa e di abbigliamento, le mie clienti poi si sono trasferite con il negozio a Vasto e io sono rimasto a Termoli con Biba, che in lingua scandinava vuol dire locale, mi piaceva per il suono, perchè ti rimane in testa. Avevo 29 anni e sono partito da zero, ma con il tempo le spose si sono fidate, affidate e ora è bello sentirsi dire che ho realizzato i loro sogni. Ho vestito in due decenni 3mila spose e combattuto con mamme, nonne, amiche – rivela sorridendo -. A scegliere il vestito da sposa bisogna andare in poche, altrimenti si rischia di non ottenere nulla perché è necessario che siano a loro agio, possano dire ciò che pensano e si lascino guidare soprattutto.

Quante ne ho viste? Tante. Ne potrei raccontare di ogni tipo, dall’emozione delle spose quando indossano il vestito che poi scelgono, anche se poi è il vestito che sceglie te, alle nonne emozionate e pronte a regalare l’abito alle nipoti, e poi veli strappati la mattina delle nozze e spose salvate dalle sarte arrivate in tempi brevi a casa con un velo nuovo. Una tradizione bella che mi piace è che il velo spesso diventa, sempre grazie alle abili mani delle nonne, il velo per coprire le culle dei bimbi appena nati”.

Di spose nel suo atelier ne ha viste tante, dal nord della Puglia, passando per il Molise e arrivando fino al sud dell’Abruzzo. “Quando scegli l’abito, ti affidi allo staff e questo per me è una vittoria perché un ottimo negozio è fatto da ottimi dipendenti e ottimi dipendenti fanno un ottimo negozio. Ho visto spose portare in atelier dopo le loro nozze sorelle, cugine, amiche a cui hanno raccontato la nostra serietà, la professionalità e la qualità. Si sono rivolte a noi e grazie all’abilità degli artigiani con cui collaboriamo, abbiamo realizzato scarpe su misura, con colori personalizzati e cappelli che rispondevano alle richieste delle spose”.

E per lui che ha lavorato tanto nel settore, non può mancare una analisi delle tendenze: “Prima si spendeva di più, ora invece si cerca di fare economia, anche se i genitori farebbero i debiti pur di rendere felici le figlie, ma non è necessario perchè noi chiediamo all’inizio il budget che vogliono spendere, così troviamo qualcosa che le possa rendere felici. Abbiamo vestito spose che hanno scelto abiti colorati, avevamo in atelier abiti rosa, rosso, azzurro, blu anche se l’avorio vince su tutti. Le spose pugliesi ad esempio hanno una bella tradizione, fare il cambio d’abito al taglio della torta”.

Con il covid poi è arrivata una battuta d’arresto importante. “Febbraio e marzo sono i mesi in cui si lavora molto, tante spose che avevano prenotato l’appuntamento hanno annullato e scelto di rimandare al prossimo anno le nozze per non rinunciare alla mega festa, altre invece non si sono perse d’animo e hanno scelto settembre o ottobre, o l’inverno, e quindi stiamo lavorando. Anzi, stanno lavorando perchè io lascio. Per seguire un negozio del genere ci vuole tempo e se non posso farlo come intendo io, con passione, impegno e dedizione, è meglio che faccia un passo indietro. Ma potrei tornare“. Lo ripete nuovamente, e chissà che un giorno non lo faccia davvero, perché si sa, certi amori fanno giri immensi e poi ritornano.

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