Civitanova del sannio

Arte rupestre, la preistoria nel Molise c’è ma è invisibile. Turisti toscani ci arrivano per caso

Tra il noioso refrain ‘Il Molise non esiste’ e l’attualissimo ‘Il Molise esiste ma è chiuso’ si fa strada una terza, sinistra locuzione: “Il Molise c’è ma non si vede”. Devono averlo pensato due turisti toscani che abbiamo incontrato mercoledì pomeriggio (19 agosto) a Civitanova dl Sannio. Come noi, volevano vedere da vicino le pitture e incisioni rupestri del Morricone del Pesco, il riparo spiovente sul tratturo Lucera-Castel di Sangro dove, su una parete liscia, sono state ritrovate nel 2006 delle preziose testimonianze della preistoria ‘molisana’.

Il fatto è che la coppia di toscani non era assistita dalla nostra fortuna: quella di raggiungere il Morricone con chi di quella scoperta è il padre naturale, vale a dire lo studioso Guido Lastoria, che abbiamo incontrato grazie alla sensibilità per la terra di origine di Oscar Cardarelli.

giulio lastoria oscar cardarellir

Proprio l’auto di Oscar, parcheggiata nei pressi dell’imbocco della breve ma insidiosa erta diretta al riparo, ha indotto i due escursionisti a fermarsi e ad avventurarsi pure loro su quel sentiero. “Allora è qui?” hanno detto rivolti a noi. “Meno male che c’era la vostra auto sennò non avremmo mai trovato questo posto che era tra i luoghi che volevamo vedere qui da voi”.

In effetti, quello che è l’unico sito regionale (e tra i pochi in Italia Meridionale) con evidenze d’arte figurativa rupestre della preistoria, non è indicato da cartelli e nemmeno da piccole tabelle nelle immediate vicinanze. Una scelta per preservarlo? Forse anche quello. Ma certamente nel Molise in palese ritardo nelle politiche di sviluppo turistico e culturale (nonostante i recenti buoni propositi) c’è un substrato di superficialità e scarsa vocazione alla divulgazione.

Così i due turisti, con cui scambiamo due chiacchiere e qualche sensazione, ci raccontano della delusione per la chiusura da calendario (dei due giorni prima) del sito archeologico di Pietrabbondante. Aperture solo dalle 10 alle 16. Si lamentano in tanti, non solo per quel sito, sia chiaro. E’ un dato di fatto, purtroppo. Le visite aumentano e chi di dovere non è ancora pronto.

Però, al riparo roccioso di Morricone del Pesco ci siamo arrivati, rischiando di scivolare, pure. Quindi vi proponiamo questa video intervista con Lastoria, che ci racconta come e quando ha scoperto quei ‘segni’ di cotanto ‘spessore’ per la nostra storia.

Giulio Lastoria arte rupestre civitanova sannio

La luce non ci aiuta, è il tramonto, ma riusciamo a scorgere i due cervi e alcune piccole geometrie che, con antropomorfi e gruppi di linee e figure non identificabili, rappresenta il patrimonio di segni e dipinti danneggiati da periodiche inondazioni e deflussi durante secoli e millenni.

Erano giorni come questi, era estate. Lastoria camminava spesso all’ombra del Morricone. Quel giorno del 2006, però, guardando la parete levigata che si è formata, come tutto il riparo, su una geologica linea di faglia che riflette tipicamente una superficie brillante, i suoi occhi incrociarono alcuni segni indistinti. In più punti la parete, che è un Miocene calcareo marnoso, era dipinta di nero, forse con il carbone, e incisa, probabilmente con uno scalpello di metallo. Tali informazioni sono state diffuse successivamente da uno studio dei Professori Dario Sigari e Carlo Peretto, coordinato dall’Università di Ferrara. Nel team di lavoro anche i molisani Brunella Muttillo, Carmela Vaccaro e Giuseppe Lembo.

Lo studio, come ci ha spiegato Lastoria, ha portato a conclusioni notevoli: “Il rifugio a Civitanova del Sannio colma un vuoto importante… La maggior parte del repertorio sembra essere compatibile con altri italiani ed europei di arte figurativa e con le tradizioni di arte rupestre, suggerendo una lunga storia del rifugio”. Difficile sbilanciarsi su una datazione precisa, la certezza è che “l’arte rupestre contenuta nel rifugio del Morricone del Pesco è la prima scoperta in Molise” dice lo studio. E parla di preistoria.

arte rupestre civitanova sannio

Le immagini trovate sono diverse e possono essere raggruppate in 5 categorie chiare: antropomorfi, geometrie, zoomorfi, semplici gruppi di linee e figure non identificabili. Non solo pitture ma anche incisioni che si sovrappongono alle immagini dipinte e suggeriscono una cronologia grezza.

Nella video intervista ci siamo soffermati sulle figure dei due cervi che sono quelle visibili nel primo faccia a faccia con la roccia. Si tratta di zoomorfi dipinti sulla parete A. Ce ne parla Guido Lastoria che è ben felice degli esiti dello studio e che ci mostra con occhi sempre pieni di stupore il paesaggio che dal Morricone si staglia di fronte a noi: il tratturo della transumanza, che collega l’Abruzzo alla Puglia e più su, la mitica Montagnola ai 1450 metri d’altitudine.

C’è tanto Molise da vedere e respirare, qui. Nascosto, ma c’è. Guarda il video.

 

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