Al via la nona edizione del Joe’s Blues Festival, la festa del blues molisano a cavallo tra il 7 e l’8 agosto. “Sarà una edizione molto particolare. La sfida di questo anno è dimostrare che il format del festival, con gli opportuni adattamenti, è pienamente compatibile con le misure di contenimento del contagio” dichiara Giancarlo Graziaplena, anima viva dell’organizzazione.
La nona edizione, denominata covid edition, è stata possibile grazie all’attiva partecipazione dell’assessore della cultura Antonella di Lillo e tutta la giunta comunale di San Martino in Pensilis guidata dal sindaco Giovanni Di Matteo.
“Abbiamo lavorato molto sulla sicurezza ma oggi più che mai è importante ritrovare la strada e quella della musica, del blues, ci aiuta a riconquistare la nostra piazza, quella solita, scacciando ansie e paure” così il primo cittadino.
Particolare attenzione alle misure anti-contagio messe in campo dall’organizzazione: il piano della sicurezza prevede l’ingresso contingentato per garantire il distanziamento sociale e mascherine obbligatorie durante lo svolgimento della manifestazione. Non a caso lo slogan di questa edizione è “perché le cose belle devono essere protette”.
Un doppio riferimento sia alla protezione sanitaria che alla cultura, uno dei settori che ha subito maggiormente la crisi economica dovuta alla pandemia. Per questa motivazione, il cartellone della kermesse è formato esclusivamente da artisti italiani che negli anni hanno già reso grande il palco del Joe’s Blues Festival. Un sostegno, seppur limitato, agli artisti che sono stati costretti ad annullare tante date durante la pandemia.
L’appuntamento è quindi per venerdì 7 agosto, alle ore 21,30 con il concerto dei Southern Wheat e Lello Panico sul palco centrale della manifestazione in Largo Trinità. Il giorno successivo sarà la volta dei Blue Cat Blues e di Gennaro Porcelli.
Grande musica in piazza per un coinvolgimento collettivo che, come nelle precedenti edizioni, prevede la presenza di appassionati e turisti. Sta in questo la forza della due giorni a San Martino in Pensilis, nel segno della cultura possibile nonostante il momento contingente.
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