Scuola e covid

900 finora i test sierologici sul personale scolastico, l’Asrem: “Nessun positivo”

900 i test sierologici effettuati finora dall’Asrem sul personale della scuola: tra questi nessuna positività è emersa.

Lo ha riferito all’Ansa il Dg dell’Azienda sanitaria regionale, Oreste Florenzano, oggi 27 agosto. Lo screening, partito lunedì 24 agosto,  è – lo ricordiamo – volontario benchè molto importante. “Avevamo avuto qualche segnale sierologico – ha spiegato Florenzano – ma al successivo tampone non abbiamo avuto positività”. E il calendario delle prenotazioni è nuovamente ‘tutto pieno’ fino al 28 agosto. Dal 1 settembre e fino al 4 si potrà procedere a nuove prenotazioni. (Qui le specifiche per la procedura).

Via ai sierologici, personale della scuola risponde all’appello: “Ho fatto il test per tutelare me e gli alunni”

 

Intanto oggi il Presidente della Regione Toma, impegnato nella Conferenza delle Regioni per parlare appunto di come organizzare scuola e trasporti in previsione dell’avvio delle lezioni del 14 settembre, fa sapere che c’è stato il via libera della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome alle “Indicazioni operative per la gestione di casi e focolai di SARS-CoV-2 nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia”, documento predisposte da Istituto Superiore di Sanità, Ministero della Salute, Ministero dell’Istruzione e Inail.

 

“La Conferenza delle Regioni – ha spiegato il Presidente del Molise, Donato Toma, che oggi ha presieduto la riunione – prosegue con responsabilità istituzionale l’interlocuzione con il Governo in vista della riapertura della scuola ed oggi ha espresso un parere sostanzialmente favorevole al documento predisposto dai ministeri competenti e da ISS e INAIL. Un testo che è una sorta di guida operativa destinata agli istituti scolastici per la gestione dei casi di bambini con segni/sintomi Covid-19 correlati e per la preparazione, il monitoraggio e la risposta a potenziali focolai da Covid-19 collegati all’ambito scolastico e dei servizi educativi dell’infanzia attraverso modalità basate su evidenze e buone pratiche di sanità pubblica. Insomma indicazioni operative condivise per evitare – come è scritto nel documento – ‘frammentazione e disomogeneità’.

Abbiamo solo chiesto – ha affermato Toma – che nei servizi educativi per l’infanzia la didattica possa svolgersi a gruppi stabili, rimettendo ai singoli istituti la valutazione sulla loro dimensione. Ed abbiamo presentato anche – ha concluso Toma – una raccomandazione sulla didattica a distanza, per classi e per plesso, nel caso in cui si dovessero verificare cluster che ne impongano la riattivazione”.

 

 

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