Dopo ore di grande apprensione l’azienda sanitaria regionale ha confermato che i bambini che frequentano il campus ‘La Baita’ di Ferrazzano sono tutti negativi al tampone effettuato per accertare la presenza di Sars COV 2. Si temeva un contagio più esteso all’interno dell’impianto sportivo frequentato (sembra dall’8 luglio, il giorno dopo il loro arrivo nel capoluogo) anche dai piccoli della famiglia originaria del Venezuela e che hanno contratto l’infezione, come ormai noto, da un paio di giorni. Ma per fortuna non è stato così.
Ieri oltre 100 bambini, i loro familiari conviventi e gli istruttori della struttura sportiva sono stati convocati all’ospedale Cardarelli e sottoposti agli accertamenti sanitari che per fortuna non hanno rivelato l’infezione. Una notizia che fa tirare un sospiro di sollievo alla cittadinanza è in modo particolare alle famiglie direttamente interessate.
Il campus La Baita, che ieri (22 luglio) è stato oggetto di un approfondito intervento di sanificazione, resterà chiuso per il momento e l’attività sportiva resterà sospesa ancora per qualche giorno in attesa di un secondo tampone a cui saranno sottoposte le persone (bambini e istruttori) che frequentano l’impianto sportivo. Una misura decisa in via precauzionale dall’autorità sanitaria per sventare definitivamente il rischio contagio.
IL BOLLETTINO NAZIONALE E IL MOLISE
Un solo positivo dunque oggi in Molise, mentre sale sale di nuovo il contagio in Italia, come riferisce il bollettino nazionale della Protezione Civile di oggi 23 luglio: + 306 positivi rispetto a ieri, + 10 morti rispetto a ieri. E anche le regioni del Centro e del Sud “soffrono” un aumento delle nuove diagnosi. In Abruzzo, per esempio, nelle ultime ore: è il dato più alto dal 17 maggio, e si registra un cluster a Chieti, peraltro con un paio di ospedalizzazioni a smentire che “il virus non è più pericoloso”. Sicuramente la maggior parte dei nuovi positivi, come sta accadendo anche in Molise, è asintomatica. E certamente i ricoveri sono in fortissimo calo, evidentemente per effetto del fatto che i nuovi positivi sono anche “debolmente positivi”. Ma comunque c’è un incremento dei casi, come effetto anche dei maggiori spostamenti e dei flussi turistici del periodo.
In Molise, dall’inizio dell’emergenza, sono stati registrati 460 casi positivi diagnosticati dai test eseguiti nel laboratorio di biologia molecolare del Cardarelli, l’unico preposto a svolgere questo tipo di esame.
MOLISE – 18 GLI ATTUALI POSITIVI, + 1
Rispetto a ieri è stato registrato un nuovo caso. Nessun paziente è ricoverato al Cardarelli, centro Hub di riferimento per il Covid. Zero pazienti anche in terapia intensiva.
Nel numero dei casi positivi sono considerati anche i 23 pazienti deceduti con coronavirus, dato invariato da oltre un mese e mezzo (l’ultima persona deceduta, una 91enne di Agnone, è del 4 giugno scorso). Sono 419 i pazienti dichiarati ufficialmente guariti. Gli attuali positivi sono 18 (15 nella provincia di Campobasso 3 in quella di Isernia). Finora sono stati eseguiti 25438 tamponi di cui 23827 negativi e 1151 di controllo.
I CLUSTER
Il cluster venezuelano è l’ultimo, in ordine di tempo, dei vari focolai individuati e circoscritti dalle autorità sanitarie in Molise. I cluster principali sono stati quello di Montenero di Bisaccia, quello dell’ospedale San Timoteo di Termoli, quello di Riccia. E poi ancora, andando a ritroso, il cluster Neuromed, il cluster della Casa di riposo di Cercemaggiore e di Tavola Osca di Agnone, quello della Scuola Allievi Carabinieri, il cluster rom di Campobasso (con diramazioni anche a Termoli e Vasto) e infine questo, legato alla parrocchia di Sant’Antonio da Padova.
MINISTERO APPROVA RIORGANIZZAZIONE RETE OSPEDALIERA
Infine, in serata la Regione Molise annuncia l’approvazione da parte del Ministero della Salute del piano di riorganizzazione della rete ospedaliera per l’emergenza covid-19 che prevede l’aumento di 14 posti letto di Terapia Intensiva (9 al Cardarelli di Campobasso, 2 al Veneziale di Isernia e 3 al San Timoteo di Termoli) e 21 di semi intensiva. Inoltre nel piano è programmata la risistemazione dei pronto soccorso di Termoli e Isernia, mentre al Cardarelli verrà ‘riconvertito’ l’ex hospice. A Larino la Casa della Salute.
Un provvedimento atteso – si legge in una nota diramata dalla Regione – che tra l’altro aveva generato forti contrapposizioni, e che ora pone le basi perché il Sistema sanitario regionale possa essere pronto rispetto ad un’eventuale nuova ondata dell’epidemia, come del resto lo è stato in questi mesi.
Soddisfazione viene espressa dal presidente della Regione Molise, secondo il quale “il Piano risponde a tutti i requisiti richiesti dalle recenti disposizioni in materia sanitaria e offre ai cittadini molisani maggiore tutela e appropriatezza nelle cure”.
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