Vietato nascere

Altra estate da ‘bollino nero’ nei reparti dei bambini: “Mancano pediatri”. Concorsi-lumaca sotto accusa

I pediatri in servizio al San Timoteo sono soltanto due e sarà impossibile garantire il servizio h24. Criticità anche al Cardarelli di Campobasso dove il personale è insufficiente a causa del blocco del turn-over e alla mancata assunzione di neonatologi con i concorsi 2019 e 2020. La denuncia del consigliere regionale M5S Angelo Primiani: "Azienda sanitaria lenta ed inefficiente, così sono a rischio i livelli essenziali di assistenza".

Non ci sono pediatri e neonatologi negli ospedali di Campobasso e Termoli. La situazione è particolarmente critica nel nosocomio adriatico dove d’estate, complice l’arrivo di turisti, si moltiplica il numero delle persone da curare. Per la seconda estate consecutiva si registra una carenza di personale sanitario. Esattamente un anno fa nel reparto di Pediatria del San Timoteo di Termoli erano rimasti soltanto tre medici, alle prese con turni massacranti ma determinati a salvare il reparto. Niente ferie per loro, niente riposi, assorbiti dall’attività professionale per evitare la chiusura.

Ma ora, 12 mesi dopo, la situazione è ancora più drammatica. I pediatri in servizio al San Timoteo sono soltanto due e non riusciranno, a meno di un rinforzo di personale che al momento non è previsto, a gestire l’estate. Paradossalmente il punto nascite è stato rinforzato con nuovi ginecologi e qui, nel reparto in difesa del quale all’inizio dello scorso luglio c’è stata una importante manifestazione pubblica organizzata spontaneamente, l’attività va avanti.

Tuttavia i bambini che vengono al mondo sono comunque pochi rispetto agli standard del decreto Lorenzin, che ancora fa fede. E soprattutto, come una mannaia, c’è la situazione del reparto di Pediatria che potrebbe venire soppresso, trascinandosi tutta una situazione di difficoltà e compromettendo inevitabilmente anche la resistenza di Ostetricia.

Sotto accusa ancora una volta i bandi per l’assunzione di dirigenti medici, in questo caso specialisti in pediatria e con competenza in neonatologia. Le graduatorie erano state approvate a gennaio 2020, prima che scoppiasse l’epidemia da nuovo coronavirus, ma i medici non sono ancora stati assunti. e così, come già accaduto per altre discipline, i vincitori non avendo ricevuto comunicazioni da parte della Asrem sono andati a lavorare in altre regioni. E c’è il pericolo di dover ricominciare da capo.

 

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A rilanciare l’allarme è il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Angelo Primiani che chiede all‘Azienda sanitaria di prendere provvedimenti urgenti: “In ballo c’è il rispetto dei Livelli essenziali di assistenza”.

L’esponente pentastellato spiega che “alla Pediatria-Nido di Termoli in passato si è sempre riusciti a tamponare la carenza di personale grazie all’attività libero-professionale, a convenzioni con la Federazione italiana medici pediatri per Pediatri di libera scelta in ospedale e all’attività aggiuntiva di personale dipendente Asrem. Ma quest’anno non è stato assunto alcun dirigente medico specialista e neppure specializzandi a tempo determinato, in assenza di convenzioni con le Università di provenienza”.

E fra poche settimane la situazione sarà ancora più grave al San Timoteo: “Al 1° gennaio erano in organico quattro dirigenti medici che riuscivano con attività aggiuntiva a coprire il turno h24 ogni giorno, ma presto andranno via altri due dirigenti medici, uno dal 1° luglio e un secondo dal 15 agosto. Quindi, a meno di soluzioni organizzative immediate e disponibilità proveniente dal nuovo bando, l’organico si ridurrà a soli due dirigenti medici rendendo impossibile la copertura h24″.

Primiani punta il dito contro l’Asrem, troppo “lenta ed inefficiente ad assumere i vincitori dei concorsi”. Un esempio, ricorda, è legato proprio al bando per l’assunzione di cinque dirigenti medici specialisti in Pediatria con competenza in Neonatologia: “Bando pubblicato a luglio 2019, graduatorie approvate addirittura a gennaio 2020, presa d’atto della graduatoria a marzo 2020, ma dopo un anno i medici non sono stati ancora assunti. Così alcuni vincitori del concorso, non avendo mai ricevuto da comunicazioni da Asrem, sono andati a lavorare con Aziende sanitarie in altre regioni. Intanto, il 14 aprile scorso, la stessa Asrem pubblica un nuovo avviso sempre per medici specialisti in Pediatria, in pratica ripropone lo stesso bando che ha già una graduatoria, ma che non è mai stato portato a compimento”.

Dunque, ci troviamo di fronte a “un’assurdità visto che il Punto Nascita di Termoli rischia la chiusura proprio a causa della carenza di personale“.

Eppure proprio una mozione di M5S approvata in Consiglio regionale ha impegnato il governatore Toma ad attivare, tramite Asrem, il protocollo ‘sten’ sul trasporto neonatale di emergenza-urgenza oltre che a ripristinare ed integrare la dotazione strutturale e tecnologica.

Non solo Termoli. Anche all’ospedale Cardarelli di Campobasso sono carenti pediatri e neonatologi, insufficiente il numero delle ostetriche. Criticità denunciate poco più di un mese fa dal sindacato Fials che ha inviato una formale diffida all’Azienda sanitaria.

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Anche Primiani ora esplicita le difficoltà del più importante nosocomio della regione: “C’è grave carenza di personale della Neonatologia-TIN-STEN, quindi Terapia intensiva neonatale e Servizio di trasporto in emergenza neonatale. Il personale è insufficiente a causa del blocco decennale del turn-over e alla mancata assunzione di neonatologi con i concorsi 2019 e 2020. Inoltre manca una convenzione con le reti perinatali di Abruzzo e Puglia nonostante le richieste formali. Nel 2019 la Neonatologia-TIN di Foggia aveva dato disponibilità, salvo poi farsi indietro. Anche l’Ospedale di S. Giovanni Rotondo, in passato disponibile per le emergenze a copertura del Punto Nascita di Termoli, ha dichiarato la propria indisponibilità”.

Dal Movimento 5 Stelle arriva la sollecitazione all’Asrem: “Non c’è più tempo da perdere perché la carenza di personale diviene ancor più critica in estate e perché non possiamo chiedere agli operatori un’estate senza almeno 15 giorni consecutivi di ferie, come previsto per legge. Ma anche perché i protocolli STEN e la Neonatologia concorrono al punteggio per il rispetto dei LEA che, davanti a questi numeri, sono certamente a rischio”.