I dati

Registro Tumori non c’è ancora, report nazionale su mortalità: in Molise la più alta per cancro allo stomaco

In attesa che diventi operativo il Registro Tumori, il 'grande assente', alcuni indicatori emergono dal report Osservasalute sulle morti per cancro nelle varie regioni d'Italia. Preoccupanti alcuni dati del Molise. La consigliera Patrizia Manzo: "Anche il registro mortalità è uno strumento fondamentale per indirizzare le politiche di prevenzione, specie per alcune patologie tumorali che mostrano tassi standardizzati con livelli più elevati”

Il Registro Tumori, atteso in Molise da oltre 10 anni, non c’è ancora ma si continua a lavorare all’obiettivo, sebbene l’emergenza Covid abbia impresso ulteriori rallentamenti.

È perfino un problema di sede ‘fisica’, perché la riorganizzazione degli spazi degli uffici Asrem causa epidemia ha di fatto tolto anche quella. Il responsabile scientifico del Registro, il dottor Francesco Carrozza (in foto), va però avanti. Allo stato attuale sono 6500 le schede già inserite, relative al quadriennio 2010-2013. Ne mancano all’appello circa 500. Gli ultimi dati risalgono all’inizio di quest’anno. Poi, appunto, il Covid ha bloccato tutto. Un lavoro che si spera di terminare entro l’estate, per poi procedere con la verifica e infine con l’accreditamento all’Airtum e partire, finalmente, col progetto.

oncologo Carrozza e dottoressa Franchella

Perché la Sanità pubblica e la tutela di quel diritto fondamentale che è la salute dei cittadini non si fa solo con la pianificazione delle strutture ospedaliere e di cura. A ricordarlo è Patrizia Manzo, consigliera regionale del M5s. “La prevenzione è davvero l’arma migliore per evitare le cure, i costi umani e sociali”. Quindi la domanda: “In Molise, oltre gli slogan, come siamo messi?”

In attesa di avere il Registro Tumori, che ancora oggi nella nostra regione sembra un’utopia, altri strumenti possono fornire alcuni dati importanti relativamente alla ‘malattia del secolo’ che troppo spesso irrompe nella vita di tante famiglie molisane, spesso portandosi via persone giovani. Uno di questi strumenti è il Rapporto Osservasalute dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, che da 17 anni descrive il nostro Sistema Sanitario Nazionale, mettendo in evidenza quello che va e quello che non va.

L’ultimo report, reso noto a fine giugno, dedica un capitolo alla mortalità per malattie oncologiche, regione per regione. I dati si riferiscono al decennio che va dal 1995 al 2016 e parlano di un calo della mortalità per neoplasie su tutto il territorio nazionale. Anche in Molise si rileva questo trend, ma la diminuzione delle morti è inferiore da noi (sia per i maschi che per le donne) rispetto a quella della media italiana.

È un primo indicatore, o meglio un primo campanello d’allarme. Oltre al Registro Tumori ci sarebbe un altro strumento per monitorare quanto ‘male’ facciano le patologie oncologiche sulle vite dei molisani. È il Registro della Mortalità, impietoso report delle morti causate dai tumori. “Anche il Registro regionale della mortalità, che è cosa ben diversa da quello dei tumori che ‘conta’ i vivi, ha un ruolo fondamentale nella organizzazione delle azioni da porre in essere in tema di salute pubblica, con particolare attenzione alla prevenzione”, suggerisce la consigliera Manzo.

patrizia manzo

In attesa, anche, di questo strumento che si andrà a sommare a quello che mette nero su bianco l’incidenza dei tumori in Molise, è sempre il report Osservasalute che fornisce dei dati per la nostra regione. “Il report dell’Università Cattolica, seppur fornendo dati aggregati per la nostra regione, evidenzia tuttavia – prosegue la Manzo – la necessità di porre particolare attenzione e indirizzare politiche di prevenzione con i dovuti approfondimenti su alcune patologie tumorali che mostrano tassi standardizzati con livelli più elevati”.

Il tumore dello stomaco, tanto per cominciare: la popolazione maschile del Molise presenta il più basso tasso di riduzione (-0,7%) e la mortalità più elevata (25,7 per 100.000 nel 2016) rispetto alle altre regioni.

Di contro, va molto meglio per quanto riguarda il tumore al polmone. La mortalità per questo tipo di patologia oncologica è tra le più basse d’Italia (si attesta tra il 12,1 e il 14.8 per 100.000). Discorso simile per il tumore al fegato (4,7 per 100.000), meno aggressivo che altrove.

Le leucemie invece sui maschi molisani presentano livelli più elevati insieme all’Umbria, alla Sardegna e alla Calabria.

I dati sulla mortalità hanno un rilievo di tutta evidenza: motivo per il quale risulta urgente poterci fare affidamento nell’attesa che diventi finalmente operativo il Registro Tumori che il Molise aspetta da troppo tempo e che contribuirà a mappare il territorio e ad evidenziare le zone ‘a rischio’”.

Dai dati empirici, come vi abbiamo tante volte raccontato, il Basso Molise sembra avere la peggio in questa straziante lotta. Solo di qualche settimana fa il dato inquietante: Nella sola città di Termoli, in poco più di un mese, sono state fatte tre diagnosi di glioblastoma (forma rara di tumore maligno), e tutte su persone di età inferiore ai 60 anni.

Il “virus” che uccide è il cancro, ma il Registro Tumori è ancora fantascienza. In 50 giorni 3 diagnosi da glioblastoma a Termoli

 “Ritengo che il tema sia troppo impattante sulle vite e sui destini per farne una battaglia politica, per usarlo a fini meramente propagandistici. L’atteggiamento da sciacallo non mi appartiene – conclude la consigliera pentastellata – e prudenza e toni sommessi dovrebbero essere patrimonio di chiunque decida di trattare questo argomento che parla un linguaggio doloroso, del quale avere massimo rispetto”.

 

 

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