Una perizia cinematica e un accertamento informatico sul cellulare dell’uomo alla guida della Fiat Tipo: è quanto richiesto dai legali della famiglia di Maria Melfi, la donna di Morrone del Sannio che sabato 11 luglio ha perso la vita a seguito delle conseguenze del tragico incidente sulla Ss647, la Bifernina, all’altezza del bivio per Colle d’Anchise.
Si tratta di accertamenti irripetibili che, se l’istanza sarà accolta dal Sostituto Procuratore di Campobasso Elena Sabusco, che ha aperto il fascicolo, potrebbero fornire elementi nuovi all’indagine per risalire all’esatta dinamica di quel nefasto scontro auto-moto.
Perché non è ancora chiaro cosa sia successo sabato pomeriggio, quando la Yamaha FZ8 su cui viaggiavano Maria Melfi e Lino Carmine La Selva – quest’ultimo ricoverato in Rianimazione al Cardarelli in condizioni gravissime – si è scontrata contro la Fiat Tipo che avrebbe dovuto immettersi sulla Strada Statale 647. L’uomo alla guida dell’auto, un 71enne di Isernia residente a Roma, è finito nel registro degli indagati: la Procura di Campobasso ha difatti subito aperto un procedimento penale per omicidio stradale e lesioni personali stradali gravissime. E una delle ipotesi – tuttora da verificare – è che l’uomo abbia ‘azzardato’ una manovra non consentita, svoltando a sinistra laddove non si poteva fare, tagliando la strada ai due motociclisti.
I Carabinieri di Bojano sono al lavoro e stanno continuando gli accertamenti sull’incidente per risalire ad eventuali responsabilità. Ma ora i legali della famiglia della donna deceduta in ospedale poche ore dopo il tremendo impatto, Fabio Ferrara del Foro di Bari e Marco Bevilacqua del Foro di Chieti in collaborazione con Studio Legale 3A-Valore, chiedono che si faccia luce su quanto accaduto. La domanda di verità arriva in particolare dai figli della coppia, la cui madre non c’è più e il cui padre sta lottando tra la vita e la morte e che naturalmente non sa che la compagna è deceduta.
Lotta tra la vita e la morte il marito di Maria, seppellita ieri. Tutto il paese prega per Lino
Gli avvocati stanno per presentare formale richiesta per una perizia cinematica che possa aiutare gli inquirenti nella ricostruzione della dinamica e delle responsabilità del sinistro. Ma non solo: si chiederà anche un accertamento informatico sul traffico telefonico del cellulare dell’indagato. Perché, se venisse appurato che l’uomo stava parlando al cellulare durante quei fatali attimi o che era impegnato a leggere una chat, la sua posizione si aggraverebbe.
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