La ripartenza dopo la pandemia

Scuola e Covid, ministro Azzolina in Molise non chiarisce i dubbi su spazi, lezioni e concorso per docenti

La breve visita dell'esponente del governo Conte bis consente solo di esporre la situazione in cui versano gli istituti scolastici regionali che fra 60 giorni riapriranno i battenti e dovranno rispettare le normative imposte per limitare il contagio da nuovo coronavirus: le principali difficoltà sono legate agli impianti di riscaldamento, ai trasporti e alle mense. La ministra: "Se serve reperire nuovi spazi, si utilizzeranno archivi, biblioteche, musei". Il sindaco di Campobasso: "Riconosciuti oltre 200mila euro al capoluogo"

Poco prima delle 11.30 il ministro Lucia Azzolina lascia la caserma degli Allievi carabinieri ‘Frate’ di Campobasso, la sede del tavolo tecnico sulla scuola che da settembre riaprirà – vero – ma senza certezze sulle misure di sicurezza per evitare i rischi di contagio da covid-19. Banchi a un metro di distanza? Plexiglass? Mascherine? Classi meno affollate? Cosa succederà quando gli alunni torneranno in classe? Due date, già cerchiate in rosso sul calendario: il 1 settembre per le lezioni di recupero, il 14 per l’avvio dell’ attività didattica vera e propria

Per il resto, l’elenco delle ‘cose da fare’ è lunghissimo. E per questo la titolare dell’Istruzione – esponente del Movimento 5 Stelle – è da giorni al centro di critiche feroci, espresse in particolare da Matteo Salvini (“Non mando mia figlia a scuola in queste condizioni”). In Molise non va meglio: i sindacati hanno protestato alla vigilia del confronto perchè non sono stati invitati (in realtà, chiariscono dall’Ufficio scolastico regionale, le nuove linee guida non prevedevano la loro presenza).

Per il Partito di Rifondazione comunista il ministro “dimostra ogni giorno di non conoscere gli annosi problemi del sistema d’istruzione pubblico italiano”, presenta “proposte fantasiose” considerate “inapplicabili, discriminatorie e punitive verso i precari che da anni garantiscono il funzionamento della scuola”.

Roberti di Baggio Praitano Ricci D'Apollonio

L’esponente del governo Conte bis, accolta dal direttore dell’Ufficio scolastico regionale Anna Paola Sabatini, dedica la sua visita a Campobasso all’ascolto dei rappresentanti politici presenti: l’assessore regionale Roberto di Baggio, i due presidenti delle Province Francesco Roberti e Alfredo Ricci, i sindaci di Campobasso e Isernia Roberto Gravina e Giacomo d’Apollonio, il direttore generale dell’Azienda sanitaria regionale Oreste Florenzano, i rappresentanti dell’Anci, il Direttore del IV Dipartimento della Regione Molise Manuel Brasiello, gli assessori del Comune di Campobasso Luca Praitano e Giuseppe Amorosa.

Roberti di Baggio Praitano Ricci D'Apollonio

I trasporti, le mense, le connessione Internet per la didattica on line: questi i principali problemi descritti dagli amministratori molisani presenti al tavolo per consentire il distanziamento e le lezioni in presenza nel rispetto della normativa imposta per evitare il contagio da nuovo coronavirus. In alcuni istituti ci sono problemi dal punto di vista degli impianti di riscaldamento, che non rispettano le attuali linee guida. 

L’impressione del Ninistro sulle scuole molisane è buona: “Se la situazione in Italia fosse quella del Molise, io starei molto tranquilla. Qui la situazione è confortante, dai dati che ho visto non abbiamo molte classi pollaio”, dice poi soffermandosi esattamente due minuti con i giornalisti che l’aspettano alla fine del tavolo tecnico e che avrebbero tante domande da porle.

“Laddove ci siano edifici dismessi e si riuscirà, con gli enti locali, a rimetterli a posto, saranno utilizzati. Altrimenti si penserà ad altri spazi: archivi, biblioteche, musei. La didattica digitale – aggiunge la Azzolina – può essere una  forma complementare da utilizzare solo per le scuole secondarie di secondo grado”. 

Prima di andare via la titolare dell’istruzione chiede ai rappresentanti delle Direzioni scolastiche di trasmettere l’elenco dei beni da acquistare e del personale di cui c’è necessità. “Dobbiamo essere più veloci per le procedure di appalto”, le sue parole. Un chiaro riferimento al controverso Decreto Semplificazione. I finanziamenti ci sono: ad esempio, 330  milioni di euro sono destinati all’edilizia scolastica ‘leggera’ in vista della ripresa di settembre. Circa 230mila euro spetterebbero a Campobasso e saranno destinati in primis all’adeguamento degli edifici.

 

Tutto qui. Il ministro lascia la caserma ‘Frate’ verso le 11.30 lasciando tanti interrogativi fra cui, ad esempio, sul concorso per reclutare docenti. Per fortuna, si riesce ad apprendere qualcosa in più sul tavolo tecnico dal sindaco Roberto Gravina che un’ora dopo svolge un’informativa al Consiglio comunale di Campobasso, la città che vanta la fetta più ampia di popolazione scolastica perchè sede di numerosi plessi (dagli asili alle superiori) in edifici che più di qualche problema in passato lo hanno evidenziato. Basti solo pensare alla vulnerabilità antisismica e all’antincendio. Problemi che forse il covid ha posto in secondo piano, ma ben presenti ai dirigenti scolastici che ora temono pure per eventuali responsabilità penali. 

Il primo cittadino esplicita le difficoltà legate al sovraffollamento delle aule: “Ci sono alcune difficoltà in qualche plesso, stiamo ragionando sulla possibilità di riadattare ulteriori ambienti”. Quindi, “gli spazi chiusi saranno riadattati, il ministro ha garantito la ripresa delle attività didattiche in presenza”. Perplessità ci sono proprio sull’utilizzo delle palestre per la didattica: molte di queste sono dotate di impianti di riscaldamento che non rispettano le linee guida.

Chi era al tavolo inoltre racconta che il presidente della Provincia di Campobasso Francesco Roberti non avrebbe espresso particolari criticità per le scuole secondarie di secondo grado (su cui è competente l’ente, ndr), mentre l’assessore di Baggio ha assicurato che “la Regione sta lavorando per il trasporto pubblico”. Il sindaco di Campobasso ha chiesto una deroga perché “non riusciremmo a garantire il trasporto agli studenti rispettando le attuali norme“.

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