Campobasso

Luna di miele finita tra Pd e 5 Stelle: “Non faremo più sconti, si investano risorse per i cittadini”

I consiglieri del centrosinistra, Battista, Chierchia, Salvatore e Trivisonno, duri con il sindaco Gravina e la giunta comunale: “Non faremo più sconti, opposizione dura quando l’amministrazione sbanda, e lo fa spesso”. Sulla vendita di un locale del Centro sociale anziani di via Monforte: “Questo ridimensionamento temiamo che possa decretare la morte del luogo di socialità e aggregazione, se serviva fare cassa ci si poteva rivolgere altrove”. Questione aiuti post-covid: “Non è possibile che a fronte di Comuni che intervengono con risorse proprie indebitandosi, qui si aspettane solo i soldi del Governo e dell’Europa, investiamo e rischiamo da soli”.

La vendita di un locale di 54 metri del Centro sociale per anziani di via Monforte è la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. L’amministrazione a 5 Stelle di Campobasso ha annunciato la vendita di quello spazio finora destinato ai nonni del quartiere per “fare cassa e qualche servizio commerciale in più alla zona” si è detto. Su questo tema il Partito democratico ha alzato le barricate in commissione, in consiglio comunale e con una conferenza stampa ad hoc. Nell’occasione, i dem hanno tracciato anche un mini-bilancio delle attività di Palazzo San Giorgio ed espresso un giudizio politico della maggioranza. Che per ora non è lusinghiero, nonostante anche una fetta del centrosinistra abbia contribuito un anno fa all’elezione del sindaco Gravina contro la rivale della Lega Maria Domenica D’Alessandro.

Il primo cittadino deve però avere esaurito i crediti se Trivisonno e soci oggi esprimono delusione e sfiducia per il suo operato smentendo di fatto anche quelle voci che circolavano negli ambienti politici di un accordo M5S-Pd a Campobasso sulla falsariga del governo giallorosso guidato a Roma da Giuseppe Conte. C’era chi addirittura ipotizzava l’ingresso di un esponente del Pd nella giunta di palazzo San Giorgio in cui per la prima volta sarebbero state sperimentate le larghe intese in salsa locale.

Il Pd boccia quindi l’operato dei pentastellati a partire dalla vendita del centro sociale di via Monforte.

“I Centri anziani raccolgono tutta la comunità – esordisce la consigliera comunale Alessandra Salvatore –. Immaginare che si possano togliere spazi al centro Monforte, che conta 105 soci, non ci trova per nulla d’accordo. Anche perché gli erano stati affidati nel 2004, poi erano stati persi e di nuovo recuperati grazie a noi. Questo nuovo ridimensionamento temiamo possa decretare la morte del centro anziani. Abbiamo provato in tutti i modi a non far vendere il locale, ci opponiamo a questo atto e cerchiamo di dare alternative. Se l’obiettivo è fare cassa proviamo a cercare altri locali, anche perché per un quartiere complesso come quello il centro anziani è un’antenna sociale, un supporto per gli anziani”.

 

Il capogruppo del Pd, Giose Trivisonno, tiene a precisare che “non ci stiamo più a sentirci dire: fate polemiche sterili. Noi ci siamo impegnati per le cose a cui teniamo per la città. Sulla questione delle pistole in dotazione ai vigili urbani davanti alle scuole abbiamo ottenuto un risultato importante. Così come sulle chiusure dei centri commerciali il 25 aprile e il 1 maggio. Se io chiedo al cittadino di Campobasso: hai più bisogno di un trenino che porta al centro storico o di viabilità differente? So qual è la risposta. Continueremo a fare opposizione dura quando serve sui temi, soprattutto quando, e accade spesso, questa amministrazione sbanda. E poi si rimanda sempre ai cinque anni di nostra amministrazione: ora site voi al governo della città. E’ sbagliato pensare che per fare 90mila euro di cassa bisogna sottrarre un centro anziani. Non ci saranno più sconti, che non ci sono mai stati”.

 

La consigliera Bibiana Chierchia parla soprattutto del tema scuola, collegandosi anche alle famose pistole da consegnare ai vigili urbani: “L’amministrazione si è permessa di strumentalizzare il mondo della scuola, l’ha fatto e non lo farà più, non ha avuto il coraggio di dire “la minoranza ci ha fatto notare carte alla mano di avere sbagliato”, li abbiamo inchiodati in nome della città. E quando ha dovuto ritirare un progetto che era improponibile a bambini e ragazzi, ha detto “abbiamo ascoltato il mondo della scuola”: vorrei sapere quando dove e perché, non si raccontano le bugie. Per avere un monotematico sulla riapertura delle scuole si sono dovuti attendere 25 giorni. Ricordiamo tutti come l’attuale assessore Cretella abbia messo in croce il sindaco Battista invitato a predisporre moduli esterni per le scuole a rischio. Ora dice che non si può pensare a una cosa del genere, giustamente, quindi ha strumentalizzato. Non gliene faremo passare più nessuna, saremo collaborativi su tutto quando ci sono le buone idee, abbiamo votato molte delibere tra l’altro, salvo poi presentare le nostre che vengono bocciate. Per loro essere collaborativi è dire sempre sì, non discutere”.

 

L’ex sindaco Antonio Battista (La Sinistra) rincara la dose: “Do un giudizio molto negativo dell’assestamento di bilancio. Non è possibile che questa amministrazione attenda solo le risorse dal Governo o dall’Europa e non investa e non rischi qualcosa con le proprie risorse per dare supporto ai cittadini. Dei trenta punti che presentammo nel post-covid ne sono stati accolti un paio, tra cui le esenzioni delle tasse Tari e Cosap”.

Si cambia registro dunque: dopo la proposta di collaborazione, è il tempo delle forti critiche da parte del centrosinistra.

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