La mozione per vietare l’installazione sul territorio comunale di reti di quinta generazione 5G viene approvata in consiglio comunale ma segna una piccola crepa nella maggioranza di centrodestra, dalla quale era scaturita la stessa mozione, con primi firmatari Annibale Ciarniello e Pino Nuozzi della Lega. Ben otto gli astenuti, a fronte di undici favorevoli e quattro contrari nella seduta di consiglio comunale di lunedì 6 luglio.
Fra gli astenuti anche il sindaco Francesco Roberti, al pari dei consiglieri di maggioranza Fernanda De Guglielmo, Costanzo Pinti e Alberto Montano. Astenuti anche gli esponenti di minoranza Marcella Stumpo, Angelo Sbrocca, Oscar Scurti e Manuela Vigilante.
Contrari i penstastellati Nick Di Michele, Daniela Decaro, Antonio Bovio e Ippazio Stamerra. Proprio Di Michele aveva chiesto, senza ottenerlo, un rinvio della questione in commissione.
A favore, oltre ai due proponenti, hanno votato Michele Marone, Giulia Michela Antignani, Vincenzo Aufiero, Nico Balice, Bruno Fraraccio, Enrico Miele, Nicola Malorni, Vincenzo Sabella e Antonio Di Brino.
“È un principio cautelare – ha spiegato Ciarniello -. Ci sono studi secondo cui le micro onde possono creare problemi alla salute. So che stanno già predisponendo i ripetitori, non sappiamo se il Governo bloccherà le ordinanze comunali, noi intanto ci mettiamo la faccia”. Il rischio secondo gli esponenti della Lega è che questa tecnologia di diffusione della rete Internet e di comunicazione potrebbe creare onde nocive per la salute.
Marcella Stumpo ha suggerito che “andrebbe calcolato il cumulo delle emissioni. Si sa ancora poco, andrebbero approfonditi gli studi”. Per Di Michele “non sapevamo cosa sarebbe accaduto anche con altre tecnologie. Però poi ci lamentiamo se la rete Internet non funziona”.
In due ordini del giorno successivi (ratifica della delibera per il sostegno a pagamento di affitti e utente e debiti fuori bilancio) il consigliere Annibale Ciarniello si è astenuto, mentre la maggioranza ha votato a favore, prima di lasciare l’aula per precedenti impegni, come aveva annunciato in apertura della seduta.
Stesso atteggiamento tenuto da Pino Nuozzi su diversi punti riguardanti il riconoscimento di debiti fuori bilancio.
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