Post-quarantena

La musica live riparte in Molise: a tu per tu con “I Folli” e i loro spettacoli popolari

Band I folli

Il Covid-19 ha stravolto le nostre vite, ci ha resi isterici, timorosi, ci ha isolati dal mondo costringendoci a una lunga quarantena e limitando al massimo le nostre interazioni sociali. Ora che il buio sembra essere alle nostre spalle e che a piccoli passi si torna a vivere nelle piazze, a cenare nei ristoranti, a viaggiare con prudenza e a scambiarsi una stretta di mano c’è però un settore altamente danneggiato. È quello musicale che nell’era dello streaming digitale trova la sua unica fonte di sostentamento negli spettacoli dal vivo. Ma lo spettacolo dal vivo porta assembramento (pacifico e conviviale, certo) e quindi per quest’anno al fine di limitare ogni contagio è stato fatto divieto assoluto di organizzare eventi con più di mille spettatori. Nonostante tutto, intanto che le grandi band riorganizzano i propri show posticipandoli al 2021, il mondo della musica dal vivo nelle piccole realtà non si ferma. Qualcuno di voi conosce la band musicale “I Folli”? È una band bassomolisana con centinaia di spettacoli alle spalle che sabato scorso con un concerto a Mafalda ha riaperto la propria attività live post-quarantena. Abbiamo incontrato Roberto Frangioli, batterista e fondatore del gruppo nato nel 2016, per fare due chiacchiere con loro e conoscerli meglio.

Roberto, innanzitutto presentatevi

Siamo una band formata da 4 elementi, io alla batteria, Giovanni Galante alla chitarra, Michelangelo Mucilli alle tastiere e la new entry Donato Lampariello alla voce. Siamo nati nel 2016 come band specializzata nelle cover nazional popolari.

Perché questo nome?

Perché non ci definiamo un gruppo normale o come si usa vedere in giro. I nostri concerti sono fatti di brani cantautorali fino ai brani trash con tanto di improvvisazioni e interazioni a 360 gradi col pubblico. In realtà più che band ci piace definirci complessino musicale, proprio come si chiamavano le band negli anni ‘60 e ‘70.

Parlateci del vostro genere e del tipo di spettacoli che fate

Ci occupiamo solo di musica italiana, da quella degli anni ‘60 fino a quella contemporanea. Suoniamo classici, pezzi cult, tutta musica conosciuta e amata.

Perché solo musica italiana?

Perché ci piace coinvolgere il pubblico e invogliarlo a cantare con noi.

Ci riuscite?

Sempre (ride).

Prima della quarantena con quale frequenza suonavate?

Riuscivamo a fare anche 60, 70 serate all’anno. I nostri brani sono stati arrangiati in modo “allegro” e “divertente” in modo tale da permettere al pubblico di interagire con noi. Siamo sempre stati molto richiesti in Abruzzo, Molise e Puglia nelle circostanze più disparate come feste private, sagre e matrimoni.

Eppure avete fatto una data molto lontana da qui…

È vero, una coppia molisana decise di sposarsi a Torino dove tuttora vive e pretese di averci al loro matrimoni. E così affrontammo un lungo viaggio per portare la nostra musica e la nostra allegria anche a 800 km da casa nostra. Esperienza bellissima.

Avete qualche altro aneddoto che ricordate con piacere?

A parte quello sopracitato ricordo che una volta stavamo suonando ad un anniversario ed entrò Nduccio a sorpresa… beh andò a finire che lo accompagnammo per mezz’ora durante l’esecuzione di alcuni suoi brani!!! Fu divertentissimo.

Che cosa vedete all’orizzonte?

Intanto abbiamo una serata il 21 luglio a San Salvo Marina a cui teniamo molto perché è una splendida location. Poi speriamo di poter tornare a fare concerti con sempre maggiore frequenza e che il pubblico possa continuare ad apprezzarci sempre più. La serata di sabato scorso a Mafalda, la prima del post lockdown, è andata molto bene, abbiamo visto la gente divertirsi ed è quello di cui abbiamo bisogno tutti. Non chiediamo veramente altro.

 

Un grande in bocca al lupo a tutta la musica live e ai suoi interpreti. Un saluto speciale a Roberto, ragazzo disponibile e gentile, e a tutta la sua band -anzi il suo complesso- con la speranza che questo momento difficile per la musica dal vivo possa terminare presto. Se avete voglia di passare una serata in allegria in compagnia di splendida musica appartenente alla nostra tradizione tenete d’occhio questa band: non rimarrete delusi. Seguiteli sui loro profili social e non mancate ai loro eventi. “I Folli” stanno tornando, fatevi contagiare dalla loro musica perché questo è l’unico contagio da cui vogliamo essere invasi.

commenta