Termoli

La luce nella penombra, il Festival del Sarà immerso nell’arte prova a ridare speranza

Torna il 26 luglio, in una format del tutto nuovo, il Festival del Sarà. Nella suggestiva cornice del Macte - immersi nel gioco di luci e specchi della mostra di Nanda Vigo - ospiti di rilievo nazionale ed internazionale proveranno a ridare speranza e a ricucire lo strappo che la pandemia ha generato nelle vite delle nostre comunità

La pandemia non ha fermato il Festival del Sarà, non lo ha fatto durante il lockdown e tantomeno lo farà quest’estate. I dialoghi sul futuro si confermano dunque evento di punta di Termoli anche in questo ‘strano’ 2020, e ancora una volta ribadiscono il loro afflato sempre più nazionale.

Veste nuova e scenario inedito, ma proprio nell’anno della pandemia non potevano mancare le riflessioni sul futuro che ci attende, e che dipende da noi. Giunto alla sua quinta edizione, il festival ideato da Antonello Barone andrà in scena il prossimo 26 luglio alle 19 al Macte, non più dunque nella cornice ‘storica’ di piazza Duomo.

Festival sarà Antonello barone marone Mottola

E il museo di via Giappone, che da mesi ospita la mostra Nanda Vigo Light Project, con il suo gioco di luci e ombre è probabilmente il luogo che meglio esemplifica il periodo che stiamo attraversando. “Saremo in penombra e l’ambiente sarà illuminato solo dalle luci emanate dalle opere dell’artista. Una metafora perfetta di questa situazione di grande incertezza, tra le tenebre del momento più oscuro passato negli scorsi mesi e la luce che torna a dar speranza. Ancora una volta una luce che proviene dall’ingegno dell’uomo può essere la soluzione che ci indica un futuro possibile”, riflette Barone.

Festival sarà Antonello barone marone Mottola

Sono due le parole chiave di questa nuovo appuntamento, come spiegato dall’ideatore oggi in Sala Consiliare nella conferenza stampa di presentazione dell’evento, alla presenza del Presidente del Consiglio comunale Michele Marone e dell’assessore alle Attività Produttive Giuseppe Mottola. “Luce” e “rammendo”, ed è proprio su quest’ultimo concetto che si innesteranno i contributi degli ospiti di domenica. Non ci sarà il pubblico in presenza, ma la serata sarà trasmessa in streaming sui canali social del Festival oltre che sui siti dei media partner, Primonumero.it e Wall Street Italia.

Ospiti, come da tradizione ormai del Festival, di caratura nazionale ed internazionale. Le ‘menti illuminate’ che proveranno a rischiarare il futuro nebuloso generato dall’emergenza pandemica saranno stavolta lo chef stellato abruzzese Niko Romito, il professore di diritto a Bologna Luigi Balestra (avvocato e membro laico del consiglio di presidenza della Corte dei Conti), Monica Giandotti (giornalista del TG3 e da settembre nuova presentatrice di UnoMattina), l’economista Luigi de Vecchi (professore di Finanza e Chairman of Continental Europe for Corporate and Investment Banking in Citi), il giornalista Stefano Cappellini (caporedattore di politica per La Repubblica), Leopoldo Gasbarro (direttore di Wall Street Italia) ed Emidio Mansi (Pasta Garofalo). In più il parterre di ospiti potrà arricchirsi con la presenza del neo-direttore artistico del Macte, qualora la nomina dovesse essere ufficializzata entro quella data.

Tutti loro saranno ‘ambasciatori della bellezza’ per Termoli, il luogo dove il Festival è nato imponendosi, edizione dopo edizione, all’attenzione anche dei media nazionali. Il Comune anche stavolta ha dato il suo patrocinio all’evento che costituisce una vetrina di pregio per la città. Con grande sforzo l’edizione di quest’anno non vedrà partner privati, se non i media (locali) Primonumero e (nazionale) Wall Street Italia.

Dopo l’ultima sessione in presenza, tenutasi ad ottobre 2019 a Bologna e che ha accolto tra gli altri il professor Romano Prodi, il festival si è dovuto reinventare a causa dell’emergenza sanitaria e lo ha fatto con una vincente formula sul web. L’evento di luglio segue la scia proprio di quelle 72 interviste andate in onda sulle pagine social del Festival, che hanno tracciato il solco per un ripensamento del futuro post-Covid.

Michele marone

“Ringrazio Antonello Barone perché abbiamo la necessità, dopo la fase drammatica che abbiamo vissuto, di riattivare il Paese Italia, così come di tornare in società”, le parole dell’assessore Michele Marone che ha voluto esporre il suo apprezzamento per il taglio che l’edizione di luglio del Festival avrà ovvero “come riusciremo a venire fuori da questo buio soprattutto sotto il profilo economico-finanziario, che è il vero dramma”. L’assessore comunale Giuseppe Mottola si è soffermato sull’esigenza di ricucire il tessuto sociale, sfilacciato non tanto dalla pandemia (“ha solo accentuato il tutto”) quanto piuttosto “dalla corsa sfrenata del capitalismo che ci ha resi più individualisti”. La coesione perduta è quello che il Festival proverà a rammendare, appunto.

Festival sarà Antonello barone marone Mottola

Coesione che presuppone anche uguaglianza tra gli uomini, bandendo qualsiasi forma di razzismo. È per questo che la salvapecunia – la pecorella mascotte del Festival – quest’anno è bianca e nera. Sulla scia del neonato movimento Black lives matter, anche Termoli con il suo Festival del Sarà lancerà a gran voce un messaggio egualitario.

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