Crisi idriche

La beffa dell’acqua molisana ‘regalata’ a Puglia e Campania mentre in decine di paesi si boccheggia

L'insufficiente approvvigionamento idrico continua a provocare disagi in diversi centri della nostra regione: stasera potrebbe restare a secco anche Guglionesi a causa della rottura della pompa di sollevamento dell'impianto del Liscione. Intanto la 'svendita' delle risorse idriche diventa terreno di scontro politico all'interno della coalizione di centrodestra. Il consigliere regionale di Forza Italia Armandino D'Egidio rilancia: "Ci sono comuni che, pur essendo “adagiati” sulla sorgente, hanno ancora dei problemi di carenza idrica. Prima di tutto deve essere pienamente soddisfatto il territorio molisano e i suoi abitanti".

Sarà un’altra estate difficile dal punto di vista idrico: di notte, in diversi centri del Basso Molise e di alcune aree interne della nostra regione, dai rubinetti non esce una goccia di acqua. Una beffa per una regione che fa un vanto della ricchezza del suo ‘oro blu’, ceduto in grande quantità a Campania e Puglia.

La Regione governata dal vulcanico presidente Vincenzo De Luca si è impegnata a ripagare i debiti accumulati negli anni, circa 12 milioni di euro, relativi alla captazione delle acque dalle sorgenti del Matese. Lo ha dichiarato un paio di giorni fa il vice presidente della Regione Campania, Fulvio Bonavitacola, che ha incontrato l’assessore regionale al Sistema idrico integrato, Vincenzo Niro.

Dall’altro lato, resta in piedi il progetto di collegamento tra la diga del Liscione e l’invaso di Occhito che riverserà 50 milioni di metri cubi in più per l’agricoltura dell’area del foggiano.

“Ma l’acqua del Matese basterà per i molisani?”, si chiede ora più di qualcuno, soprattutto in quei paesi del Basso Molise che da anni fanno i conti con il problema dell’approvvigionamento idrico. Chi sperava che l’entrata in funzione dell’acquedotto molisano centrale risolvesse tutto come una sorta di bacchetta magica è già rimasto deluso.

Arriva l’estate e manca l’acqua, il Molisano Centrale non ha risolto i problemi. “Colpa di consumi eccessivi”

Da San Martino a Larino, fino a Montenero, si boccheggia. Stasera potrebbe restare a secco anche Guglionesi a causa della rottura di una pompa di sollevamento dell’impianto del Liscione. 

E ora si scopre che pure i paesi più vicini alle sorgenti del Matese hanno difficoltà di approvvigionamento. A rivelarlo è il consigliere regionale di Forza Italia Armandino D’Egidio, presidente della terza commissione regionale (che si occupa di Ambiente e Territorio) nonché già sindaco di San Polo, splendido borgo arroccato sul Matese.

“Le nostre acque rappresentano un fondamentale bene (comune) da tutelare: e dunque ben vengano gli investimenti per l’efficientamento energetico degli impianti delle sorgenti del Matese e le nuove intese con la Campania e con le altre regioni limitrofe. Ma non dimentichiamo che prima di tutto deve essere pienamente soddisfatto il territorio molisano e i suoi abitanti”, sottolinea.

Insomma, prima l’acqua ai molisani si potrebbe dire ricordando un noto motto politico. 

Dichiarazioni che probabilmente rivelano le critiche dell’esponente azzurro (uno dei dissidenti in Aula) nei confronti dell’operato dell’assessore Niro. Insomma anche su questo fronte non mancano le frizioni interne alla coalizione di centrodestra.

“L’acqua che sgorga direttamente dal Matese dovrebbe prima di tutto soddisfare i molisani”, mette in chiaro D’Egidio. “Ci sono comuni che, pur essendo “adagiati” sulla sorgente, hanno ancora dei problemi di carenza idrica. Bisognerebbe  prevedere un “ristoro ambientale” per i comuni di Bojano e San Polo Matese sui quali ricadono tutte le opere di captazione e adduzione delle acque”.

Armandino d'Egidio consiglio regionale

Per il consigliere regionale vanno poi ascoltati gli amministratori, i primi ‘portavoce’ dei problemi dei cittadini: “Ritengo troppo semplicistico parlare in maniera generale di “gestione comune”: bisogna ascoltare i sindaci, sentinelle di quel territorio – che ci fornisce un bene ancora incontaminato – e confrontarsi con loro. Non dimentichiamo che abbiamo una qualità di prodotti elevatissima – penso ad esempio ai nostri caseifici e ai nostri pastifici – proprio grazie all’utilizzo di acque pure. È necessario dunque un efficace “governo delle acque”; un bene prezioso che va tutelato, garantito e gestito come una indispensabile e fondamentale risorsa collettiva: tutte attività che però vanno concertate, lo ribadisco, con il territorio e portate soprattutto all’attenzione del consiglio regionale perché, in quella sede, vanno pianificate. Dobbiamo tener conto dei suggerimenti che arrivano dalle altre regioni ma ricordando che bisogna sempre tutelare il Molise e i suoi abitanti”. 

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