Il Molise tira un sospiro di sollievo. Nelle ultime 24 ore, su 149 tamponi effettuati, non si sono registrati nuovi casi di positività al Sars-Cov-2: la buona notizia si apprende nell’ultimo bollettino diramato alle 18.30 di oggi (27 luglio) dall’Azienda sanitaria regionale. Un buon segnale: probabilmente i focolai di importazione registrati nei giorni scorsi sono stati prontamente circoscritti.
Resta stabile anche il numero dei ricoverati: l’unica persona che ha necessità di cure da parte dei medici del reparto di Malattie Infettive dell’ospedale Cardarelli di Campobasso è l’uomo originario del Kosovo e residente a Pesche, in provincia di Isernia.
Questo l’ultimo bollettino dell’Asrem:
– 25 i casi attualmente positivi (20 nella provincia di Campobasso, 5 in quella di Isernia e 0 di altre regioni)
– 469 sono i tamponi positivi (384 nella provincia di Campobasso, 65 in quella di Isernia e 20 di altre regioni)
– 26017 i tamponi eseguiti di cui 24397 negativi. 1151 i tamponi di controllo
– All’ospedale Cardarelli di Campobasso i ricoverati sono 1: 1 in Malattie e 0 in Terapia Intensiva
– Sono 24 i pazienti in isolamento domiciliare (24) o dimessi dalla struttura ospedaliera in quanto asintomatici e clinicamente guariti (0)
– 421 pazienti dichiarati ufficialmente guariti (348 della provincia di Campobasso, 55 di quella di Isernia e 18 di altre regioni)
– 23 i pazienti deceduti con Coronavirus (16 della provincia di Campobasso, 5 di quella di Isernia e 2 di altra regione)
– 525 le visite domiciliari effettuate dalle Usca (278 Bojano, 107 Larino e 140 Venafro)
– 73 soggetti in isolamento e 133 in sorveglianza
Questa la mappa aggiornata del contagio in Molise:
CAMPOBASSO 20 – PESCHE 3 – ISERNIA 2
TORNA A RIUNIRSI L’UNITA’ DI CRISI, POSSIBILI NUOVE MISURE
Nonostante il bollettino di oggi abbia favorito un cauto ottimismo, è stata confermata la riunione dell’Unità di crisi regionale che dovrà valutare eventuali misure speciali nel caso in cui aumentino i positivi se i focolai dovessero aumentare anche in concomitanza dei flussi turistici. Certo, la situazione oggi è molto più serena delle settimane critiche dell’epidemia. Non ci sono le ambulanze a sfrecciare da un luogo all’altro del Molise, non c’è il terrore e non ci sono, soprattutto, i ricoveri e i malati con covid in terapia intensiva. Ma tornano i timori per una seconda ondata, quello sì. I due focolai di importazione rilevati nelle ultime settimane preoccupano. E così le riunioni dell’Unità di crisi regionale, interrotte proprio quando la situazione si stava normalizzando e il Molise era ad un passo dal diventare una regione covid free, ricominciano.
Al summit di stasera i principali responsabili politici della Regione, in primis il presidente Donato Toma, l’Azienda sanitaria regionale guidata da Oreste Florenzano e il team di esperti nominato alla fine di marzo.
I due focolai di importazione invitano alla cautela, finora non hanno scoraggiato l’arrivo dei turisti in Molise, probabilmente perchè non interessano le città del litorale molisano. Per ora sembrano entrambi circoscritti e la sintomatologia delle persone che hanno contratto l’infezione – la gran parte degli attuali positivi è asintomatica – per fortuna non ha creato difficoltà all’ospedale Cardarelli: c’è un solo ricoverato nel reparto di Malattie Infettive, un uomo kosovaro residente a Pesche, il piccolo centro alle porte di Isernia nel quale è esploso un cluster che conta attualmente cinque contagiati. Il focolaio è legato ad una famiglia rientrata dal Kosovo in Molise lo scorso 12 luglio, quattro giorni prima che il Governo bloccasse i voli e chiudesse le frontiere con i Paesi dell’area balcanica, Serbia compresa. Da quest’ultima nazione è arrivata invece la famiglia venezuelana ospite dal 7 luglio nel convento della chiesa di Sant’Antonio di Padova. Cluster più importante, quello del capoluogo, sul fronte numerico. I positivi sono 20, per fortuna non ci sono i bambini che hanno frequentato il campus estivo, le cui attività sono ora sospese. Questa settimana i bambini e gli istruttori ripeteranno il tampone per scongiurare definitivamente il rischio di infezione da Sars-Cov-2.
ALLERTA PER I RIENTRI DEGLI EMIGRATI MOLISANI
Mentre in questi giorni si capirà l’andamento della curva epidemiologica a Campobasso e a Pesche, le autorità sanitarie temono che la situazione possa cambiare per l’aumento dei turisti (i primi 15 giorni di Ferragosto sono i più gettonati dai vacanzieri), ma anche per il ritorno in Molise delle tante persone (previsti migliaia di arrivi) che vivono in altre regioni e che tornano per incontrare nonni, zii, genitori. Con tutti i potenziali rischi di favorire la circolazione del virus.
Certo, la scienza concorda su un punto: il Sars-Cov-2 si muove con meno rischio di prima. Al tempo stesso la delimitazione dei focolai è una delle ‘armi’ pianificate dal Governo. In quest’ottica ad esempio è stata presa la drastica decisione di bloccare i collegamenti verso i Paesi a rischio.
In Molise si potrebbe ad esempio intensificare la prevenzione. Non è escluso che venga introdotto, tramite un’apposita ordinanza, l’obbligo di autosegnalarsi così come stabilito dai presidenti di Sardegna e Puglia per tutti coloro che arrivano da fuori regione. E’ un’ipotesi che anche il Governatore Toma potrebbe prendere in considerazione. Lui del resto fu uno dei primi in Italia a sancire tale obbligo per tutti coloro che rientravano dal Nord.
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