E’ durata pochissimo tempo la legislatura guidata da Custode Russo a Monteroduni, piccolo centro della provincia di Isernia. Il Consiglio di Stato ha annullato le elezioni confermando la decisione presa dal Tar Molise lo scorso novembre, quando era stato accolto il ricorso presentato dagli avvocati Pino Ruta, Massimo Romano e Margherita Zezza.
Un solo voto aveva diviso i due sfidanti per la poltrona più alta del Municipio, Custode Russo (risultato poi vincitore alle urne) e Nicola Altobelli.
Per i giudici amministrativi il voto è stato influenzato da alcune irregolarità, vizi considerati insanabili nel procedimento elettorale.
Colpo di scena a Monteroduni: annullato il voto di maggio. “Operazioni elettorali irregolari”
Oggi la decisione di annullare le elezioni con la sentenza numero 4649/2020 pubblicata oggi (20 luglio 2020) con cui la Terza Sezione del Consiglio di Stato ha respinto gli appelli proposti dal sindaco di Monteroduni e dagli altri consiglieri di maggioranza.
La notizia è stata accolta con soddisfazione dai legali Ruta, Romano e Zezza. “Il Consiglio di Stato – spiegano in una nota – ha infatti integralmente condiviso le argomentazioni degli appellati, appartenenti alla lista sconfitta con un solo voto di scarto” che si erano rivolti agli avvocati del capoluogo “per far valere le loro ragioni e impugnare l’esito delle urne per le conclamate irregolarità rilevate nello svolgimento delle elezioni”.
Le tesi degli avvocati Ruta, Zezza e Romano hanno dapprima trovato condivisione da parte del Tar Molise, che nel novembre scorso aveva già annullato le elezioni, e
successivamente anche da parte dei giudici di Palazzo Spada i quali, dopo aver disposto una verificazione istruttoria, con l’articolata sentenza depositata questo
pomeriggio hanno scritto la parola fine al mandato del sindaco Russo e della sua compagine.
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