Campobasso

Crack ed eroina: i consumatori di droga ‘conquistano’ nuovi spazi nella mappa della città

La fermata della metropolitana leggera di via Monte San Michele e gli angoli più appartati tra via D'Amato e via Insorti d'Ungheria, zona in cui si concentrano numerosi uffici pubblici, sono diventati i nuovi nascondigli in cui i tossicodipendenti possono consumare droga al riparo da occhi indiscreti. Ed è allarme in città.

Probabilmente ci si aspettava uno ‘stop & go‘. Invece sul semaforo la luce è rimasta verde e il piede puntato sull’acceleratore, nonostante il Paese si fermasse durante i mesi del lockdown. Il consumo di droga non ha conosciuto crisi e anche quando era obbligatorio restare a casa i tossicodipendenti si sono ingegnati acquistando, ad esempio, nel dark web. Poi, nel momento in cui è stato possibile tornare ad una vita normale, i consumatori di sostanze stupefacenti si sono quasi ‘appropriati’ di spazi bui, nascosti, che consentono loro di iniettarsi l’eroina tramite un ago oppure di ‘fumare’ sostanze. E così a Campobasso le immagini, ad esempio, di siringhe abbandonate si sono moltiplicate. Segnalazioni che Primonumero ha raccolto o che può documentare direttamente dello scempio scoperto ieri mattina (21 luglio) in due note zone della città: via Monte San Gabriele e l’area tra via D’Amato e via Insorti d’Ungheria.

Degrado fermata metropolitana leggera Campobasso

I tossicodipendenti hanno ‘conquistato’ nuovi spazi nella mappa della città: ad esempio, per cercare qualche ora di sballo si rifugiano nella nuovissima fermata della metropolitana leggera di via Monte San Michele. In pratica, un’infrastruttura costruita tra i palazzi del quartiere, costata parecchi soldi, mai entrata in funzione e ora ‘fotografia’ del degrado: cartine e siringhe abbandonate, una coperta su cui stendersi per consumare anche un po’ di sesso (come confermato dai preservativi utilizzati e abbandonati). Finanche una bottiglia utilizzata per ‘fumare’ crack, un segno che forse sono cambiati pure i gusti di chi fa uso di sostanze stupefacenti in città.

Fermata metropolitana leggera Campobasso via Monte San Michele

La seconda ‘fotografia’ che ci mostra il fiorente consumo di droga arriva da una zona centrale del capoluogo, ricca di uffici pubblici e di palazzine abitate da numerose famiglie con bambini: parliamo dell’area residenziale tra via D’Amato e via Insorti d’Ungheria. Ieri mattina c’è chi ha dovuto compiere una sorta di slalom per evitare le siringhe lasciate a terra a poca distanza dalla sede dell’Inail e da quella della Fondazione per Geometri di Campobasso, su una scala che probabilmente la notte, grazie al buio, costituisce una sorta di comodo privé per i tossicodipendenti.

Siringhe vicino all'Inail

Chi ha inviato le foto alla nostra redazione mette in evidenza i rischi per i numerosi passanti. “Questa zona è ricca di uffici pubblici e chiunque può calpestare una siringa”, racconta il nostro lettore. Tra i residenti invece c’è chi teme che i tossicodipendenti si concedano prima un drink in uno dei vicini bar e poi ‘completi’ lo sballo assumendo droga.

Campobasso insomma si ‘risveglia’ dal suo sonno e ricorda di non essere proprio la città del Mulino Bianco. Nessuna spensieratezza negli angoli più oscuri della città, nei quali affiora il ‘cuore di tenebra’ e l’inferno della tossicodipendenza che purtroppo le numerose operazioni delle forze dell’ordine non riescono ad estirpare.

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