Campobasso

Covid, 230mila euro per istituti sicuri dal rischio contagio. Incertezze su due scuole

Mentre il Ministero ha stanziato i primi finanziamenti, l'amministrazione comunale di Campobasso si prepara a chiudere il cerchio sui primi interventi da realizzare per garantire il rispetto delle linee guida per assicurare la ripresa della didattica in classe. Si vagliano soluzioni per due plessi della città che potrebbero aver bisogno di lavori lunghi e importanti dal punto di vista finanziario.

Mentre la Regione valuta test sierologici per il personale scolastico, si entra probabilmente nella settimana più delicata per programmare gli interventi di cui necessitano gli edifici di Campobasso: aule più ampie, banchi che garantiscano il rispetto del ‘metro boccale’, ossia il metro di distanza da bocca a bocca fra gli alunni all’interno della stessa classe. In pratica, le misure fondamentali per l’attività didattica che a settembre riprende in classe dopo oltre tre mesi di lezioni on line a causa del rischio contagio da Sars-Cov-2.

Pochi giorni prima del consiglio comunale monotematico in programma domani (lunedì 27 giugno) a palazzo San Giorgio, è arrivata anche un’iniezione di liquidità. Il Ministero dell’Istruzione ha stanziato i primi fondi per i plessi del capoluogo: “Parliamo di 230mila euro di fondi Pon”, dice a Primonumero l’assessore al ramo Luca Praitano impegnato in questo periodo in una serie di sopralluoghi sui sei istituti comprensivi della città.

Luca Praitano Comune di Campobasso

“Stiamo collaborando con l’Ufficio scolastico regionale e – dice – stiamo lavorando sulla base delle richieste dei dirigenti scolastici di ogni istituto. Per ogni scuola abbiamo studiato delle soluzioni: per qualcuna le abbiamo trovate. Per una-due scuole stiamo cercando di capire se gli interventi richiesti si possono fare: parliamo di lavori importanti, che potrebbero richiedere tempi più lunghi” e dunque non si arriverebbe in tempo al giorno del rientro in classe.

Le due scuole che stanno tenendo maggiormente in apprensione l’amministrazione? I nomi sono top secret per evitare, spiegano dal Municipio, la fuga degli studenti,  o meglio la decisione dei genitori di spostare i figli in altri istituti innescando un effetto domino che provocherebbe il caos. Ma qualche indizio sulle difficoltà di alcuni istituti si possono intuire: le medie in particolare sono sovraffollate, come ha rimarcato anche il primo cittadino in una intervista a Primonumero. Alla ‘Igino Petrone’ ad esempio c’è bisogno di spazio, tanto che alla fine lo stesso sindaco ha deciso di rinviare il trasferimento nel plesso di via Alfieri dei piccoli dell’asilo nido Bianconiglio.

“Vogliamo trovare soluzioni idonee dal punto di vista economico e anche dei tempi. La settimana prossima – insiste Praitano – sarà decisiva per definire i lavori, fare i progetti e poi affidare i lavori”. 

Medie sovraffollate, l’asilo a rischio resta aperto: il covid complica la vita alle scuole di Campobasso

 

Intanto dalla Lega intanto arriva la sollecitazione a fare in fretta per risolvere tutte le criticità del ‘sistema scuola’ del capoluogo che conta in città 4500 studenti, 500 docenti e 120 ausiliari. Sono i numeri forniti dalla consigliera Maria Domenica D’Alessandro che sottolinea: “Ad oggi, tante aule risultano inadeguate, anguste, troppo piccole per riuscire a mantenere lo spazio tra un alunno e l’altro come dettato dalle norme anti-covid. Nel tempo si sono persi ingenti finanziamenti per procedere ai dovuti adeguamenti. Tuttavia, per recuperare, Comune e Provincia avrebbero potuto cooperare e vendere parte del patrimonio proprio dell’ente provinciale, per poi intervenire sulle scuole”.

Maria Domenica D'Alessandro

L’ex candidata sindaco suggerisce di “usufruire di tutte le risorse messe a disposizione dal Governo centrale, e non solo”, oltre al monitoraggio costante delle scuole. Inoltre, “è fondamentale intervenire sull’edilizia scolastica assicurando stabilità delle strutture e spazi idonei allo svolgimento della didattica, magari rivedendo anche gli annessi impianti sportivi e mettere gli istituti nelle condizioni di rispettare le norme anti-covid”.

L’esponente comunale, infine, presta attenzione pure agli asili nido e alle scuole materne, oltre che ai mezzi di trasporto, un’altra delle questioni da affrontare prima dell’inizio di un anno scolastico che si preannuncia complicato.

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