L'odissea

Corsa ad ostacoli per rinnovare il permesso di soggiorno: la disavventura di un artigiano tra burocrazia e uffici

Anagrafe, ufficio relazioni con il pubblico e Catasto: la trafila di un giovane straniero tra gli uffici pubblici di Campobasso per completare la documentazione necessaria al rinnovo del permesso di soggiorno che gli consentirà di continuare a vivere in città dove ha trovato un'occupazione.

Probabilmente ora si capirà perchè smart working si traduce con ‘lavoro agile’: bisogna essere agili e svelti a saltare tutti gli infiniti ostacoli che la burocrazia italiana pone sulla strada di chi ha bisogno di un documento per poter avere un’occupazione. L’elefantiaca macchina della pubblica amministrazione non è stata snellita per nulla dai sistema informatici che in altre realtà italiane cominciano ad essere utilizzati. Ma il Molise, si sa, impiega più tempo a recepire le innovazioni.

Povero chi ci capita, si dice comunemente. Ancora di più se si è straniero, poco avvezzo alla lingua e con il sistema della pubblica amministrazione del nostro Paese.

E’ emblematica la disavventura di Youssef (è un nome di fantasia per motivi di privacy, ndr) che da qualche anno vive a Campobasso dove ha trovato un impiego come artigiano. Partito dal suo Paese di origine, distrutto dalla guerra e dalla povertà, fugge tra Iran, Turchia, Bulgaria, Repubblica Ceca e Slovenia. Infine riesce a raggiungere l’Italia.

Dopo aver vissuto per un breve periodo in un centro di accoglienza del capoluogo, riesce a stabilizzarsi in città e a costruirsi una vita ‘normale’. Fra un mese però scadrà il suo permesso di soggiorno e ha bisogno di una planimetria catastale da allegare al resto della corposa documentazione già prodotta.

La sua ‘odissea’ tra gli uffici pubblici di Campobasso inizia mercoledì 15 luglio. Fa richiesta della planimetria catastale scrivendo una mail ma senza ricevere risposta. Prova a telefonare all’Ufficio relazioni con il pubblico ma dall’altro capo del filo nessuno alza la cornetta, i telefoni squillano a vuoto. Sembra che siano tutti in vacanza.

Risponde solo una voce metallica: avverte che ci sono meno operatori a causa degli obblighi sul distanziamento imposti per evitare il propagarsi del covid-19.

Poi comincia il ‘tour’ tra gli uffici pubblici, accompagnato per fortuna da un collega di lavoro che aiuta il 35enne fabbro afghano: prima tappa al Municipio di Campobasso, Ufficio Anagrafe e Ufficio relazioni con il pubblico. Qui gli dicono di recarsi nella sede del Catasto dove è impossibile entrare. “L’impiegato, per fortuna in maniera gentile, ci ha spiegato che bisognava prendere un appuntamento inviando una mail”, racconta alla nostra redazione.

L’artigiano dovrà aspettare ancora prima di avere tra le mani il documento che gli consentirà di rinnovare il permesso di soggiorno in Italia e quindi continuare a lavorare a Campobasso. Permesso che scadrà tra un mese e che non è mai stato così ‘sudato’ e desiderato.

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