Il piano di rete ospedaliera

Il centro covid non si farà: inviato il terzo progetto al Ministero. Negli ospedali più posti letto di Terapia Intensiva

Nè il Cardarelli di Campobasso nè il Vietri di Larino sono stati scelti come centro dedicato alla cura delle persone che contraggono il coronavirus: al Ministero della Salute è stato inviato un terzo progetto. "Non ci sarà più un unico centro. E' stato disegnato un piano di rete ospedaliera per la cura del covid, sarà distribuito nei tre ospedali regionali", spiega il commissario Giustini.

Alla fine il ‘duello’ tra il Cardarelli di Campobasso e il Vietri di Larino è sfumato. Nessuno dei due ospedali – il primo sostenuto da Azienda sanitaria e Regione, l’altro dal commissario Angelo Giustini, dai sindaci e dal Consiglio regionale – sarà centro covid. Al Ministero della Salute, che avrebbe bocciato entrambi i progetti non ritenendoli adeguati alle esigenze del Molise, tra venerdì e sabato scorsi ne è stato inviato un terzo su cui hanno trovato l’intesa tutti i principali responsabili della sanità in Molise.

In calce al documento infatti le firme il commissario Angelo Giustini, la sua vice Ida Grossi, dal dg della Salute della Regione Molise Lolita Gallo, il direttore dell’Asrem Oreste Florenzano.

Commissari Giustini e Grossi

Ancora nulla di ufficiale, “per ora è tutto ufficioso”, puntualizza il commissario alla sanità a Primonumero che resta cauto rispetto alla decisione dei tecnici del Ministero sul nuovo piano che sarà esaminato da Roma dove in queste settimane si stanno valutando le strategie per affrontare le seconda ondata della pandemia. Il virus non molla la presa, continua ad essere pericoloso e nuovi focolai continuano ad essere registrati in tutto il Paese. In queste condizioni, gli esperti prevedono la seconda ondata dell’epidemia in autunno.

Non ci sarà più un unico centro covid. E’ stato disegnato un piano di rete covid ospedaliera, sarà distribuito nei tre ospedali regionali”, ossia il Cardarelli di Campobasso, il San Timoteo di Termoli e il Veneziale di Isernia. 

I posti letto per la cura dei pazienti covid inoltre saranno “equamente distribuiti tra i tre ospedali, così nessuna parte della regione ne sarà sfornita, augurandoci sempre di non averne bisogno”, aggiunge il commissario. Nel dettaglio, le nuove normative prevedono per il Molise 14 posti letto in più per le terapie intensive, 21 in più per la sub intensiva, con un implemento in caso di emergenza.

Quindi “tutta la regione sarà coinvolta nel piano di rete ospedaliera covid”, “non lasceremo priva nessuna zona del Molise in caso di assistenza ai cittadini che dovessero averne bisogno”.

E il Vietri? A Larino (e non solo) si sperava che venisse pienamente riattivato. Il nosocomio frentano era stato candidato per realizzare un centro covid con Dipartimento di Malattie Infettive dalla stessa struttura commissariale.  Nel nuovo progetto inviato a Roma è stato delineato come hub, il presidio di riferimento della sanità regionale per la riabilitazione a 360 gradi, per tutte le specializzazioni (cuore e post covid ad esempio).

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