La decisione del tar molise

Campitello di Sepino, strada sbarrata per “rischio assembramenti”. Divieto sospeso dal giudice

I giudici del Tribunale amministrativo hanno accolto la domanda cautelare urgente presentata dall'avvocato Massimo Romano per conto del titolare di un agriturismo della zona: si sentiva fortemente penalizzato da un'ordinanza con cui il sindaco di Sepino aveva deciso di vietare il transito della via utilizzata dai vacanzieri per raggiungere il pianoro.

Ad agosto sarebbe stato impossibile fare una scampagnata o una passeggiata a Campitello di Sepino: con un’ordinanza il sindaco di Sepino Paolo D’Anello aveva deciso di chiudere al transito la strada comunale che collega al pianoro, impedendo anche a chi avesse voluto di raggiungere il vicino agriturismo il “Rifugio del Massaro”. Per il primo cittadino, che aveva esteso il provvedimento anche a settembre (ma solo nei giorni festivi), c’erano esigenze urgenti e improcrastinabili di carattere sanitario connesse al covid. E in particolare, a suo dire, era complicato garantire il distanziamento sociale previsto dalla normativa per evitare il rischio di un contagio da covid: “In questo periodo troppe persone vanno sul pianoro di Campitello, ma gli assembramenti sono vietati”. Ed è vero, certo. Ma è altrettanto vero che in questo caso parliamo di un’ampia area all’aperto di 140mila metri quadrati.

Quindi il ricorso del titolare dell’agriturismo, che si è sentito fortemente danneggiato dal provvedimento del Comune di Sepino, al Tribunale amministrativo regionale. Con il decreto presidenziale numero 143 del 28 luglio, i giudici hanno accolto la domanda cautelare urgente presentata dal legale, l’avvocato Massimo Romano, che ha curato gli interessi dei titolari dell’attività agrituristica.

Il Tar ha infatti condiviso integralmente la tesi dei ricorrenti, i quali  hanno dedotto che  l’area del pianoro è estesa per circa 140mila metri quadrati e dunque “non poteva creare problemi di distanziamento sociale, non essendo state peraltro evidenziate le gravi ragioni sanitarie idonee a consentire l’esercizio di poteri extra ordinem da parte del sindaco”, spiega in un nota l’avvocato Massimo Romano.

Una misura, quella impugnata, che avrebbe determinato, di fatto, la chiusura dell’attività agrituristica e dell’annessa attività agricola e del caseificio artigianale, stante il divieto di transito con i mezzi e l’impossibilità di raggiungere il pianoro da altre strade carrabili.

Grazie al pronunciamento del Tar, dunque, il divieto è stato sospeso sia per i titolari dell’agriturismo sia per tutti i clienti che intendano recarvisi.

La prossima udienza è stata fissata per il 23 settembre.

Soddisfazione è stata espressa dai ricorrenti, i quali hanno tirato un sospiro di sollievo per il rischio scampato di vedersi costretti a chiudere l’attività, e dall’avvocato Massimo Romano, che ha patrocinato con successo la causa e ribadito l’importanza del pronunciamento presidenziale del Tar “sia per aver fissato dei paletti chiari in ordine all’esercizio dei poteri extra ordinem in materia di Covid, sia per aver garantito l’effettività della tutela giurisdizionale, con una pronuncia rapidissima resa all’esito di un serrato contraddittorio tra le parti (udienza da remoto) e dunque garantendo la pienezza del diritto di difesa di tutte le parti”.

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