di Antonio Andriani
In guisa letteraria, la politica
non brama l’elettori
ma sapienti lettori.
Svuotati gl’ideali,
a me restano l’ali
e scenari contadini.
Chiedo venia se qualcuno molesto
rimembrando ‘l Togliatti pensatore
e la compagna Nilde Iotti. Manifesto,
tassativamente rosso ‘l colore,
sulla tomba di Gramsci pongo ‘n fiore.
Avrei anche un altro amico,
è Berlinguer Enrico,
signore e comunista.
Poetica d’artista
nei film di Pasolini.
Con la poesia, non son escluso
dalla res publica più erudita
e, ammirando ‘na tela di Guttuso,
comprendo la bellezza della vita
e di come il destino l’abbia ferita.
Or’è la Voltolina
che torni disciplina,
un po’ di serietà
e nessuna avidità,
alla Sandro Pertini.
L’ammetto, ho ‘n debole per il Cile
di Sepùlveda e la rivoluzione
che si scrive con la penna; gentile
Salvador Allende. Quant’illusione
nel potere che non sente ragione.
L’afflato del poeta
Neruda, lui l’esteta.
Menestrelli e Charlot
nel teatro di Fo,
noi miseri arlecchini.
Moravia Alberto ed Elsa Morante
per parlare d’immensa letteratura.
Ecc’arriva Guevara ‘l comandante,
sempre ‘n guerra contra la dittatura,
obbrobrio inesistente, in natura.
Con Sciascia Leonardo,
divento più testardo
e carezzo ancora ‘l sogno,
forse ne ho bisogno.
Detesto li corvini.
Andri090620 Parafrasi = manifesto poetico non mio ma della voce narrante, comunista soprattutto nei gusti letterari ed artistici. La ballata, alla maniera di Guido Cavalcanti, è formata da quattro stanze di dieci versi ciascuna (endecasillabi e settenari), con schema della rima ABABBccddx; ripresa di sei versi corrispondenti alla sirma di ogni stanza, con schema Abbccx (l’ultimo verso di ogni stanza presenta sempre la stessa rima x), la bellezza di 46 versi. Il titolo, endecasillabo, è in rima con la lettera x.
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