Politiche sociali

Una ex scuola accoglierà ragazzini con genitori poveri o violenti: “Cerchiamo di evitare allontanamento dalla famiglia”

Il capoluogo molisano è tra le 21 città italiane a beneficiare di un finanziamento concesso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per realizzare progetti a favore dei minori che vivono situazioni di disagio. L'idea dell'amministrazione è di impiegare un ex edificio scolastico dove i più giovani, con il supporto del personale della cooperativa Sirio, cercherà di recuperare il rapporto tra i bambini e i genitori. "Realizzeremo una struttura semi-residenziale che l'autorità giudiziaria assieme ai Comuni potrà utilizzare", spiega l'assessore Praitano.

C’è anche Campobasso tra le 21 città italiane premiate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri che, tramite il Dipartimento della Funzione pubblica, ha deciso di finanziare progetti rivolti ai bambini e ai ragazzi con meno di 18 anni che vivono situazioni di disagio in famiglia. Minori che devono essere allontanati da casa per vari motivi: situazioni di povertà, violenze, problemi di dipendenze da alcol o droga di uno dei genitori.

Su decisione dell’autorità giudiziaria, questi bambini vengono trasferiti in strutture (come le case famiglia) i cui costi – fino a 160 euro al giorno – sono a carico del Comune. Ammonta a 850mila il costo per il Municipio del capoluogo molisano. Una spesa purtroppo necessaria ma non indifferente che fa da sfondo ad un dramma familiare, che lascia segni indelebili sul vissuto dei più giovani, senza cercare di intervenire prima che lo ‘strappo’ dal contesto familiare avvenga.

“Purtroppo a Campobasso non ci sono strutture come quella che vogliamo realizzare, in cui si cerca di recuperare il rapporto tra il minore e la famiglia”, spiega l’assessore alle Politiche sociali Luca Praitano nell’annunciare in una conferenza stampa con il sindaco Roberto Gravina l’importante traguardo ottenuto dal Comune di Campobasso. “Per questo oggi parliamo di un risultato di importanza strategica e programmatica. Realizzeremo una struttura semi-residenziale che l’autorità giudiziaria assieme ai Comuni potrà utilizzare per incamminare i minori in un percorso e, attraverso psicologi e assistenti sociali, cercare di recuperare il rapporto. In città si sentiva il bisogno di una struttura di questo tipo”.

Gravina praitano Iamele

Dunque, l’obiettivo è “aumentare l’inclusione sociale dei minori presenti nel Comune di Campobasso (tutti i minori), seguendo un approccio di prevenzione – dice ancora Praitano – che possa ridurre sia gli interventi di tutela dell’autorità giudiziaria che gli inserimenti in comunità educative”. 

Il primo finanziamento concesso dal Governo è di 150mila euro per il progetto esecutivo. Una ex scuola della città – è l’idea dell’amministrazione – potrebbe essere riutilizzata per realizzare il progetto Educommunity – che coinvolgerà la cooperativa Sirio di Campobasso che ha vinto l’avviso pubblico del Comune.

Complessivamente la Presidenza del Consiglio dei ministri ha stanziato un milione e mezzo di euro che sarà erogato in altre due tranche (da 450 mila euro e fino ad 1 milione) se il progetto esecutivo finanziato ora riceverà l’ok di Roma. In Municipio c’è ottimismo: “Da notizie che abbiamo, dovremmo accedere anche alla seconda tranche dei contributi. Poi dovremmo essere bravi noi a dimostrare che il progetto ha avuto impatto sociale“.

In questo immobile, i ragazzini potranno trascorrere la giornata e rientrare la sera a casa. Ci sarà qualche posto letto a disposizione ma solo per situazioni di emergenza. “Il minore potrà essere ospitato in regime residenziale ma solo per un breve periodo – sottolinea Lino Iamele della cooperativa Sirio – e consentire ai genitori di riorganizzare la loro vita”.

“Tutti gli attori di questa operazione programmatica – l’opinione del sindaco Roberto Gravina – hanno collaborato con l’intento preciso di concretizzare un metodo di intervento sulle problematiche che comporta il disagio minorile, innovativo, ammesso, proprio per questo, al finanziamento dal Dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri con un punteggio di tutto rispetto che deve rendere orgogliosi tutti noi campobassani, perché è la dimostrazione del valore delle professionalità che siamo capaci di mettere in campo e di ottimizzare facendo rete”.

 

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