Concorrenza sleale

Su Zalando & C. promozioni tutto l’anno, ma nei negozi bisogna aspettare i saldi. Commercio in ginocchio, Adoc chiede la liberalizzazionesondaggio

Decisa presa di posizione di Adoc, associazione in difesa dei consumatori, dopo le indagini di mercato che registrano un crollo degli acquisti di vestiario e calzature peggiore delle previsioni. Non solo il commercio locale deve fare i conti con i colossi dell’e-commerce, ma questi ultimi effettuano promozioni tutto l’anno mentre i negozi devono attenersi al calendario. “I saldi non hanno più senso”.

Il 1° agosto partiranno i saldi in gran parte delle regioni italiane, Molise compreso. Ma i pronostici sono terribili per il piccolo commercio locale: prevista una flessione delle vendite del 35% rispetto allo scorso anno. Ogni famiglia, in media, spenderà solo 125 in abbigliamento e calzature: il dato deriva dalle indagini svolte da Adoc, associazione per la difesa e l’orientamento dei consumatori che tre sede rispettivamente a Campobasso, Isernia e Termoli.

“Solo un quarto dei consumatori farà un acquisto”, dichiarano Roberto Tascini, presidente nazionale, e Nicola Criscuoli, Presidente regionale dell’associazione. La contrazione della spesa è una diretta conseguenza della crisi economica in corso innescata dal drastico calo di reddito per il lockdown prolungato.

Ma non solo. Il problema, come i commercianti dei nostri Comuni sanno benissimo, è legato direttamente allo shopping online. La tendenza agli acquisti tramite web è radicata da anni, ma con la chiusura delle attività prima e poi le ingombranti (e onerose) misure di distanziamento, obbligo di mascherina, sanificazione della merce che sono in atto ha registrato una impennata drastica, che ha dato la mazzata finale ai negozi “veri”.

Giuseppe Colucci, titolare di Blu Srl, azienda specializzata in software gestionali per imprese con sede a San Martino in Pensilis, lo aveva spiegato proprio a Primonumero.it già all’inizio di maggio scorso, in un intervento sulle regole di business in tempi segnati dal virus e dalla paura di fare acquisti. “Già prima della pandemia da coronaviris, e quindi facendo riferimento a dati del 2019 – aveva dichiarato, numeri alla mano – l’e-commerce in Italia è cresciuto del 30% con un giro d’affari riferito alla vendita al consumatore, pari ad oltre 35 miliardi di euro. Tanto che le aziende che si erano organizzate con l’e-commerce hanno visto crescere a dismisura il fatturato delle vendite online con impennate dell’80% rispetto ai periodo precedenti”.

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Quello che è accaduto dopo ha superato, evidentemente, le peggiori previsioni. E l’imposizione di un periodo determinato e circoscritto in cui vendere a prezzo scontato abiti e scarpe assume un sapore paradossale se rapportato alla libertà di fare promozioni e sconti tutto l’anno da parte delle grandi catene di e-commerce.

Banalizzando un po’ la situazione, ma con un interrogativo di sintesi efficace, potremmo chiederci se sia giusto che Zalando, Amazon, Yoox, Asos e tutti gli altri magazzini virtuali possano effettuare vendite promozionali  tutto l’ano mentre i negozi fisici debbano attendere la calendarizzazione.

“I saldi – spiega Adoc – devono affrontare la concorrenza dell’e-commerce, un settore che riesce a fare affari tutto l’anno rispetto ai negozi fisici, dato che sul web è sempre possibile approfittare di sconti e offerte, in media del 10-15%”.

Questo sembra essere uno dei motivi per cui la spesa per i saldi è sempre più contenuta: i consumatori preferiscono diluire gli acquisti per il vestiario durante l’anno, piuttosto che concentrarla in un determinato periodo.

Insomma, hanno senso ancora i saldi? Per l’associazione consumatori proprio no, “i tempi sono maturi per una liberalizzazione. I saldi – dicono Tascini e Criscuoli – al momento rappresentano un mero vincolo burocratico costantemente aggirato con gli stratagemmi più diversi, ora più che mai anche in virtù del fatto che molte Regioni hanno deliberato una proroga al divieto di effettuare ‘vendite promozionali’ nei 30 giorni precedenti i saldi estivi, con la conseguenza che, di fatto, gli sconti sono già partiti in tutta Italia, anche per cercare di recuperare le perdite causate dal lockdown”.

Lasciare la possibilità di fare saldi tutto l’anno offrirebbe un vantaggio sia per i consumatori che per i venditori e darebbe respiro al piccolo commercio che rischia di scomparire, fagocitato dai centri commerciali e soprattutto dall’e-commerce.

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