Misure straordinarie

Turismo in ginocchio, Morelli (Confindustria): “Bene il Piano per il rilancio al Sud”

Il vicepresidente della confederazione degli industriali molisani accoglie con favore la proposta lanciata dal Ministro alla Cultura e al Turismo, Dario Franceschini. Poi lancia l’allarme: “Ad oggi il 95% delle strutture alberghiere è chiuso e il 97% dei lavoratori del settore è in attesa della cassa integrazione”.

La crisi che ha investito tutti i settori per via del covid morde anche e soprattutto il turismo, uno dei motori del Paese. Nelle scorse ore il Ministro alla Cultura e al turismo, Dario Franceschini, ha proposto un piano di rilancio con particolare riguardo al Sud, recepito in maniera positiva dal vicepresidente di Confindustria Molise, Rino Morelli: “Condivido l’idea di un Piano per rilanciare il Turismo al Sud a partire dalla dorsale adriatica perché il settore turistico, soprattutto nelle regioni meridionali, è quello più toccato pandemia.

 

Ci sono alcune misure contenute nel piano che in effetti immettono liquidità nelle strutture ricettive: “Ben vengano e subito i 5 miliardi (4 per il turismo e 1 per la cultura) previsti dal Piano; c’è poi il bonus vacanze di 2,4 milioni di euro che aiuterà milioni di famiglie nel turismo di prossimità” prosegue Morelli.

 

In particolare il Piano prevede la riqualificazione delle strutture ricettive: “Al Sud mancano quelle di fascia alta, l’alta velocità e la valorizzazione delle destinazioni minori. Su quest’ultimo punto vale la pena ricordare che il Ministro ha annunciato 20 milioni al fondo di promozione turistica per la valorizzazione di luoghi meno conosciuti, coerentemente con il suo piano di delocalizzazione e sostenibilità del turismo. E’ prevista, poi, l’istituzione di un fondo strategico, attraverso la Cassa Depositi e Prestiti, per impedire che sfugga di mano il patrimonio alberghiero e ricettivo nazionale, mantenendone i carattere originali legati ad una proprietà diffusa”.

 

Secondo Federturismo, occorre inoltre favorire il rientro in azienda dei lavoratori oggi in cassa integrazione, prevedendo che il valore degli ammortizzatori sociali si trasformi in riduzione del costo del lavoro. Si tratterebbe di una misura a costo zero per le casse dello Stato, che però riporterebbe i lavoratori in azienda con il recupero della piena retribuzione e renderebbe più sostenibile la riapertura per le imprese.

 

Nei giorni scorsi abbiamo documentato la protesta forte degli operatori dei bus turistici e delle agenzie di viaggio davanti al Consiglio regionale.

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“Voglio ricordare – continua il vicepresidente di Confindustria – che ad oggi il 95% delle strutture alberghiere è chiuso e il 97% dei lavoratori del settore è in attesa della cassa integrazione. Se consideriamo che nel settore alberghiero le perdite accumulate non possono in alcun modo essere colmate perché non esiste “magazzino” (cioè la camera che non viene venduta è persa e non potrà più essere recuperata), le prospettive per le prossime settimane “estive”, per chi deciderà di riaprire, sono comunque molto difficili, con un mercato di fatto ridotto dall’assenza di turismo estero e con un incremento dei costi determinato dalla gestione della sicurezza che le aziende assicurano ai loro ospiti”.

 

Stando ad alcune proiezioni, comunque, tra gli Italiani c’è ancora voglia di vacanza, tanto che il 70% dei nostri concittadini pensa di concedersi almeno un viaggio nei prossimi 12 mesi. Questa percentuale aumenta sensibilmente, arrivando all’80%, tra coloro che l’anno scorso hanno sperimentato un turismo open air. “Mi associo, quindi, all’invito proveniente da più parti del governo nazionale di trascorrere le vacanze in Italia e, aggiungo, in Molise, dove è possibile praticare un turismo all’aria aperta e sostenibile, scegliendo località balneari, borghi, montagne e colline in un pezzo d’Italia ancora poco conosciuto. Del resto, voglio ricordare che “la regione che non esiste”, solitamente “scavalcata” per raggiungere mete più ambite, è stata incoronata dal New York Times tra le mete da visitare nel 2020” conclude Morelli.

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