Piccolo amarcord

Sembra passato un secolo, la nostra vita prima del coronavirus: le foto simbolo di come eravamo

Uno sguardo all'indietro di pochi mesi che sembrano anni: dai negozi cinesi andati presto in crisi alle mascherine introvabili, passando per le prime scuole chiuse e i tentativi di esorcizzare la paura prima della quarantena

Alla fine di gennaio 2020 anche in Molise si iniziò a parlare di coronavirus. Prime notizie sempre più insistenti dai media nazionali e quel legame commerciale fra la nostra regione e quella dell’Hubei, dove sorge Wuhan. Ma sembrava tutto estremamente lontano, ovattato, impossibile da vivere direttamente.

Invece qualche settimana dopo l’epidemia è giunta anche da noi. Oggi che il peggio è alle spalle, almeno per quanto riguarda la prima ondata, vogliamo guardarci un attimo indietro e ripercorrere alcune delle tappe di avvicinamento all’arrivo del virus. Una sorta di ‘Come eravamo prima del covid’ fatto di fotografie e brevi didascalie. Sono trascorsi pochi mesi, sembrano anni.

 

NO MASCHERINE

I più previdenti hanno iniziato a recarsi nei negozi specializzati e nelle farmacie già a gennaio, ma la maggior parte di noi si è convinta soltanto dopo i primi casi accertati di positività ad acquistare le mascherine. In breve tempo le scorte sono andate esaurite, mentre molti esperti ripetevano che l’utilità era tutta da provare. E almeno fino all’inizio di marzo, chi ne indossava una veniva visto come un alieno. Oggi invece…

CHIUDONO I CINESI

Fra i primi effetti economici della pandemia c’è stato l’allontanarsi dai negozi cinesi, sia gli empori che i ristoranti. I clienti italiani impauriti li hanno disertati da inizio 2020, costringendo molti negozi gestiti da cinesi a chiudere ben prima della quarantena. A Termoli una delle conseguenze è stata la chiusura del più conosciuto e frequentato ristorante giappo-cinese, durata fino a pochi giorni fa.

Campobasso ristorante giapponese

DISINFETTANTI A PREZZI FOLLI

Da fine febbraio è partito l’assalto alle farmacie e agli scaffali dei supermercati, in cerca di gel disinfettanti, alcol e prodotti ammazza virus e batteri. Qualcuno ci ha scherzato su, proponendo una finta boccetta di Amuchina a 50 euro, ma i rincari dei prezzi si sono visti eccome, così come la scarsità dei prodotti nei giorni appena precedenti al lockdown.

Assalto farmacie e supermercati coronavirus

OPERATORI SANITARI VESTITI COME IL RIS

Quando il 25 febbraio un ragazzo viene atteso in ambulanza da personale con tute, maschere, calzari e guanti come in un’operazione del Ris alla stazione di Termoli, la paura e l’isteria coinvolgono tanti molisani. Si rivelerà un falso allarme, ma il primo caso di coronavirus era dietro l’angolo. Oggi interventi del 118 in quel modo sono la normalità.

Coronavirus paziente stazione

APERITIVI ANTI CORONAVIRUS

A fine febbraio l’Italia è convinta che il covid-19 non sia così pericoloso. È il periodo in cui si organizzano eventi e brindisi, il periodo del ‘riapriamo tutto’ come spauracchio da scacciare. Qualcuno si inventa il ‘panino Wuhan’ e la ‘pizza coronavirus’, con l’intento di sdrammatizzare, comprensibile all’epoca. Ma l’illusione durerà poco.

Covid a tavola

L’ULTIMA CAMPANELLA

Il primo caso a Montenero di Bisaccia costringe a chiudere le scuole. È il 3 marzo e molti pensano a una chiusura temporanea, di qualche giorno o al massimo qualche settimana. Nel giro di qualche giorno il Governo chiude le scuole ovunque. Probabilmente nessuno immagina che l’anno scolastico si chiuderà senza rientro in classe e con la didattica a distanza a coprire, solo in parte, la mancanza delle lezioni dal vivo.

Montenero scuole chiuse

SANIFICAZIONE, UN TERMINE SCONOSCIUTO

Cominciano ai primi di marzo le operazioni di sanificazione. Prima le aule scolastiche, gli uffici pubblici, le strade, i negozi. I Comuni si affannano a certificare di aver igienizzato tutto. Sembrano provvedimenti destinati a durare poco e invece persino i locali sono costretti a farla, molto tempo dopo, quando si parlerà di riaperture. In mezzo, uno tsunami fatto di emergenza sanitaria, economia in ginocchio e conseguenze che ancora dovremo scoprire.

sanificazione scuole termoli

 

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