I presupposti c’erano tutti: il sole, il caldo, la voglia di fare un bagno e prendere un po’ di tintarella dopo le settimane chiusi obbligatoriamente in casa per evitare il contagio dal virus che ha cambiato le nostre vite.
Peccato che la prima domenica quasi estiva si sia trasformata in un inferno per centinaia di automobilisti e vacanzieri ‘mordi e fuggi’. Non è la prima volta che succede, nè sarà purtroppo l’ultima. Ieri – 7 giugno – si sono ripresentate puntuali le scene dell’estate 2019 che vi abbiamo già documentato.
Chi si è messo in viaggio al mattino – ci hanno raccontato alcuni lettori – ha impiegato in media un’ora e un quarto per raggiungere Termoli da Campobasso. E’ andata ancora peggio la sera: intorno alle 20, una volta chiusi gli ombrelloni e tolto le infradito da mare, il viaggio di ritorno è durato due ore. File chilometriche, traffico bloccato.
“In serata è dovuta intervenire la Polizia stradale per cercare di fare defluire il traffico”, ha raccontato un automobilista campobassano che ha contattato la nostra redazione dopo la domenica da ‘bollino nero’, nella quale è stata un’impresa percorrere la principale arteria che collega il Molise centrale verso la costa e le località balneari della nostra regione.
Sulla Bifernina sono iniziati i lavori di messa in sicurezza sismica che sta svolgendo l’Anas e programmati da tempo grazie ad un finanziamento da 80 milioni di euro. E ci sono ben tre semafori che regolano la circolazione. Si trovano all’inizio e alla fine dei viadotti, uno invece si trova nelle vicinanza del bivio per Guardialfiera.
Qui si sono registrate le maggiori criticità: in attesa che scattasse il verde si sono create file chilometriche. “Ma come si fa a venire in Molise e visitare questa regione se le strade sono in queste condizioni? Non avrebbero potuto almeno tarare i semafori per agevolare la circolazione?”, si sfoga una turista proveniente dalle Marche.
La Bifernina-colabrodo ha ovviamente suscitato pure l’ira di tantissimi molisani che speravano di poter trascorrere una domenica rilassante, salvo poi ritrovarsi nel bel mezzo del blocco della circolazione.
“Le auto si sono ammassate tutte sui due viadotti del Liscione, si sono formati lunghi incolonnamenti e ovviamente qui è stato impossibile rispettare il distanziamento previsto per le auto che viaggiano sul ponte”, riferisce un altro automobilista. “Dopo il terremoto del Basso Molise del 2018, sono stati posti limiti alla circolazione delle auto sui viadotti del Liscione. Ieri le macchine erano tutte ammassate, concentrate sulla diga. E c’era un po’ di timore che qualcosa potesse succedere…”.
Con il traffico paralizzato sulla Bifernina c’è pure chi ha pensato bene di utilizzare la Trignina e la vecchia statale 87 per tornare a casa. Probabilmente è la migliore soluzione, unitamente all’idea di scaglionare le partenze, per evitare di restare per ore in fila. Anche perchè i lavori sui viadotti continueranno per un bel po’.
“Ho chiesto all’Anas di concentrare i lavori a giugno per alleggerire il traffico a luglio e agosto”, spiega l’assessore regionale ai Lavori pubblici Vincenzo Niro che lo scorso 29 maggio ha effettuato anche un sopralluogo sul cantiere della bretella alternativa che Anas realizzerà e che consentirà agli automobilisti di utilizzare strade alternative.
“Purtroppo anche l’Anas ha dovuto rispettare le prescrizioni imposte durante il lockdown e non poteva svolgere i lavori. Inoltre questi interventi non si possono realizzare durante il periodo scolastico perchè gli istituti scolastici concentrati più che altro su Campobasso e Termoli e gli autobus che trasportano gli studenti utilizzano la Bifernina”. Ad ogni modo, “ho chiesto all’Anas di rafforzare la presenza del personale affinchè con la vigilanza si possa rendere più scorrevole il deflusso delle auto”.
Mettiamoci l’anima in pace: sarà un’altra estate di tribolazioni.
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