L'Ospite

L'ospite

Piano Export, percorso unico per tutte le imprese

In qualità di Vicepresidente di Confindustria Molise, sottolineo l’importanza del Patto per l’Export –  siglato di recete dal Ministro Di Maio, le organizzazioni sindacali tra cui Confindustria e tante altre sigle (147 associazioni di categoria) – con cui si rafforzeranno gli strumenti per l’internazionalizzazione delle imprese italiane e si adotterà un’azione promozionale unica nazionale.

 Il Patto, che prevede risorse per 1,4 miliardi di euro, servirà a far ripartire il made in Italy messo a dura prova da questa pandemia.

Si tratta di una nuova strategia per l’internazionalizzazione, incentrata su sei i punti cardine, in primis una comunicazione “di ampio respiro” perché sarà fondamentale rilanciare il made in Italy con un re-branding nazionale.

Bene anche le altre linee di intervento, quali l’e-commerce, il sistema fieristico, la promozione integrata e la finanza agevolata.

A differenza di quanto accaduto finora, lo Stato metterà a disposizione delle imprese italiane strumenti come un unico portale pubblico di accesso ai servizi per l’export e figure come i Temporary Export Manager e i Digital Manager, divenute ormai indispensabili per sostenere l’accesso delle imprese italiane ai mercati esteri. In pratica, avremo finalmente un percorso unico, valido per tutte le imprese del nostro Paese che vorranno internazionalizzarsi nei prossimi anni.

Ci auguriamo, così, di non avere più né “clic day” (e quindi la corsa alle prenotazioni sul portale regionale per far parte di una delegazione di imprese desiderose di internazionalizzarsi), né viaggi oltreoceano o cene di gala promozionali di un singolo territorio, ma – come ha evidenziato anche il ministro dell’Economia Gualtieri – si farà riferimento ad un piano nazionale unico che rappresenta «un salto di qualità per sostenere uno dei vettori fondamentali della crescita del nostro Paese».

 Ricordo che lexport italiano vale circa il 30% del nostro Pil e la pandemia ha fermato la corsa delle nostre esportazioni. Da qui il bisogno di una strategia solida, incentrata sul sostegno pubblico alle imprese che si affacciano sui mercati esteri

Confindustria auspicava da tempo che si andasse in questa direzione, con una cabina di regia governo-Ice che di fatto riduce, o meglio azzera, le competenze regionali su questa materia. Le regioni da sole, infatti, hanno dimostrato una scarsa capacità di internazionalizzare il proprio made in Italy. Non mi riferisco solo al Molise, ma anche a regioni più grandi e più ricche della nostra.

La pandemia e le problematiche derivate dal lockdown per lo meno hanno fatto emergere l’insufficienza del modello regionale su competenze fondamentali come la sanità, la scuola, il turismo e anche l’internazionalizzazione.

Sarebbe auspicabile, a questo punto, che il Governo, e in modo particolare il Ministro per le autonomie Vincenzo Boccia, si rendesse conto dei limiti della riforma del titolo V della Costituzione per avanzare delle proposte di riordino dell’impalcatura istituzionale attuale. Solo così, a mio avviso, riusciremo a colmare il divario Nord- Sud che penalizza il nostro Paese e che purtroppo continuerà ad aumentare se non lo Stato non evocherà di nuovo a sé le competenze devolute alle regioni.

 

Il Vicepresidente di Confindustria Molise Mauro Natale

commenta