Palazzo d'aimmo

Ospedale di Agnone fondamentale per area disagiata, Consiglio vota all’unanimità contro ridimensionamento

Approvata mozione bipartisan per salvaguardia e potenziamento del Caracciolo di Agnone. Sindaci in fascia tricolore e mascherina perorano la causa prima del voto in Aula.

Ancora sanità in Consiglio regionale, il cui “normale” calendario di lavori è stato stravolto dalle tante emergenze innescate dal Covid. Oggi l’argomento principe nella’assemblea che si è svolta parzialmente in modalità videoconferenza è stato l’ospedale Caracciolo di Agnone, per il quale è stata approvata alla unanimità una mozione che impegna il presidente della Giunta regionale a farsi portavoce delle istanze relative alla tutela e alla valorizzazione dell’ospedale  presso i tavoli interministeriali del Mef e del Ministero per la Salute, nonché presso la struttura commissariale prima che il Piano operativo sanitario 2019-2021 venga ufficializzato.

sindaci consiglio regionale mascherina ospedale Agnone

L’ospedale San Francesco Caracciolo di Agnone, ha deciso il Consiglio regionale del Molise, va conservato come presidio di area disagiata e non devono sussistere ipotesi di ridimensionamento o riconversione. “È necessario – si legge nel documento – a tutela di aree montane e periferiche come quelle dell’Alto Molise e dell’Alto Vastese che vivono un costante e permanente disagio dovuto alla oggettiva carenza di una viabilità funzionale e appropriata”.

sindaci consiglio regionale mascherina ospedale Agnone

Chiesto anche un potenziamento reale della Day Surgery presso l’ospedale e un rafforzamento del Pronto soccorso. L’approvazione è stata innescata da una mozione bipartisan che ha visto come primi firmatari i consiglieri Andrea di Lucente, Micaela Fanelli del Partito Democratico e Andrea Greco del MoVimento 5 Stelle. Prima del voto in aula le istanze del Caracciolo sono state rappresentate da 5 sindaci, primi cittadini di altrettanti comuni interessati in Molise dalla salvaguardia del nosocomio, in fascia tricolore e mascherina.

Palazzo D’Aimmo è stato ‘assediato’ da centinaia di cittadini e amministratori comunali. Tutti arrivati dalla provincia di Isernia e in particolare dall’Alto Molise per difendere l’ospedale Caracciolo di Agnone che per la popolazione prevalentemente anziana è il primo presidio sanitario di riferimento. Tra questi i sindaci di Carovilli e Belmonte del Sannio, Antonio Conte ed Errico Borrelli. E poi il vice sindaco di Vastogirardi Filippo D’Aloiso e il primo cittadino di Poggio Sannita Giuseppe Orlando.
La battaglia per mantenere in vita il nosocomio agnonese si gioca tutta sul riconoscimento di “ospedale di area disagiata”. Altrimenti rischia di chiudere. Come successo a Venafro e Larino.

A sostegno di questa lotta il documento approvato oggi in Consiglio regionale, nel corso del quale il capogruppo del Pd Micaela Fanelli ha deciso di ritirare la mozione presentata inizialmente con il collega Vittorino Facciolla (“Sospensione di ogni riduzione dei servizi sanitari e dei presidi sanitari sul territorio regionale”) per favorire la convergenza di altre forze politiche, in primis il centrodestra. Come poi è avvenuto, con Andrea Di Lucente (Popolari) e Filomena Calenda (gruppo misto) tra i firmatari della nuova mozione.
Scongiurare il ridimensionamento del Caracciolo, rafforzare il pronto soccorso e il day surgery, oltre ad assumere personale sanitario: questi gli obiettivi principali del documento.

sindaci consiglio regionale mascherina ospedale Agnone

Scongiurata dunque qualsiasi ipotesi di ridimensionamento, almeno sulla carta, mentre fuori da palazzo D’Aimmo cittadini, associazioni e comitati hanno chiesto a gran voce la tutela della salute e della sanità pubblica e di qualità. “Prossimo passo – fa sapere il consigliere Greco – sarà un incontro tecnico con sindaci, operatori e comitati per tracciare una linea tecnica di intervento per il futuro”.

“L’ospedale – sostengono i promotori della mozione – è necessario a tutela di aree montane e periferiche, quali sono quella dell’Alto Molise e dell’Alto Vastese (Abruzzo), che vivono un costante e permanente disagio dovuto all’oggettiva carenza di una viabilità funzionale e appropriata rispetto alle caratteristiche orografiche del territorio”.
Al tempo stesso la mozione chiede di dotare un “Punto di Primo Intervento” ogni ospedale di Comunità (a Larino e Venafro) “al fine di garantire risposte rapide e cure immediate nei casi di emergenza in due aree densamente popolate della regione”.

“Abbiamo sempre lavorato per mantenere il Caracciolo di Agnone come ospedale di area disagiata”, sottolinea Micaela Fanelli che ha incontrato i sindaci altomolisani assieme al presidente Donato Toma e ad altri consiglieri regionali. “Abbiamo lottato in passato, continuiamo a farlo oggi. In questa direzione va la mozione che avevamo presentato oltre un anno fa e che, finalmente, è stata discussa. In Aula sono stati tutti con noi. La stessa maggioranza ci ha chiesto un documento condiviso” per “una battaglia in favore del territorio e della sanità”.

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