La riorganizzazione sanitaria

Ospedale Covid, il commissario non arretra: a Roma il progetto del Vietri. “Struttura moderna con camera iperbarica”

Il commissario ad acta per la sanità tira dritto con la proposta relativa all'ammodernamento del nosocomio di Larino. Il progetto era stato sostenuto anche da 120 sindaci, mentre l'Azienda sanitaria e la Regione Molise avevano proposto la realizzazione di un padiglione autonomo e adiacente al Cardarelli di Campobasso. "Il centro iperbarico consente di svolgere l'ossigenoterapia iperbarica, una valida cura per contrastare il virus covid-19 e potrà diventare Dipartimento per le Malattie infettive", scrive Giustini.

La novità a poche ore dall’inizio del Consiglio regionale monotematico dedicato alla sanità. Il braccio di ferro tra il Cardarelli di Campobasso e il Vietri di Larino forse è stato vinto proprio dall’ospedale frentano. Il commissario ad acta per la sanità Angelo Giustini non arretra di un millimetro e invia in Regione gli atti che poi saranno al vaglio dell’assemblea legislativa prima di mandarli sui tavoli romani, a cui spetta il compito di decidere sulla realizzazione dell’ospedale covid in Molise, una proposta progettuale che si concentra proprio sul nosocomio larinese a favore del quale si sono espressi nei giorni scorsi anche 118 sindaci, i comitati, la Diocesi Termoli-Larino, i consigli comunali di Campobasso e di Larino.

Giustini allega anche le missive inviate dai primari del presidio ospedaliero del capoluogo: con due note distinte una del 4 maggio e l’altra del 26 maggio (evidentemente non considerata un falso dal commissario, a differenza di quanto denunciato dal direttore generale dell’Asrem), i medici hanno evidenziato i “potenziali rischi di inquinamento di pazienti non covid con quelli affetti dal covid, nonché la presenza di un unico reparto di rianimazione utilizzato per pazienti covid con la conseguente impossibilità di destinarlo ai pazienti con altre patologie”.

Nella relazione inviata anche al presidente della Regione Molise Donato Toma che nei giorni scorsi si era ‘schierato’ con il progetto del dg Asrem Oreste Florenzano che puntava a realizzare un padiglione autonomo adiacente al Cardarelli. Il capo della Giunta regionale era scettico per via dei costi del piano legato alla realizzazione del centro covid a Larino. “Sarebbe una cattedrale nel deserto”, aveva detto.

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In una relazione il massimo rappresentante della struttura commissariale spiega i motivi della scelta di “realizzare un centro covid 19 nella struttura ospedaliera Vietri di Larino e la successiva costituzione di un dipartimento regionale ed interregionale per la cura delle malattie diffusive o un Irccs” in attuazione delle “Linee di indirizzo organizzativo per il potenziamento della rete ospedaliera per l’emergenza covid 19”.

“Si ritiene che nella regione Molise la soluzione ottimale sia rappresentata dalla realizzazione di un centro covid 19 nella struttura ospedaliera Vietri di Larino”, si legge nella relazione.

Angelo Giustini Commissari in Consiglio regionale

Giustini entra nel dettaglio, specifica meglio per quali ragioni quella rappresentata dal Vietri è la soluzione migliore per curare le persone che contraggono un infezione da nuovo coronavirus. Il commissario aveva conferito al direttore sanitario del distretto di Termoli, il dottor Giovanni Emilio Giorgetta, di stilare un’apposita relazione. Poi Giorgetta ha rinunciato.

Innanzitutto “il Vietri è una struttura moderna, di recente costruzione e con elevati standard di sicurezza”, a differenza del Cardarelli che presenta criticità a livello strutturale come messo in evidenza da diverse indagini di vulnerabilità effettuate in passato. Inoltre l’ospedale frentano è “dotato di un pronto soccorso collegato direttamente all’area destinata al reparto di terapia intensiva, di corridoi molto ampi” e nei quali è facile l’areazione, fondamentale “per un ospedale dedicato alle malattie infettive”.

Il commissario alla sanità evidenza anche la favorevole posizione geografica, la vicinanza alla autostrada A14, alla statale 16 e ad una serie di strade come la Bifernina e la statale 87.

mappa ospedale covid Vietri Larino

E poi la possibilità di effettuare percorsi separati: il Vietri manterrà i posti letto di RSA, Riabilitazione e Udi anche perché “hanno un ingresso indipendente da quello previsto per i pazienti covid e malattie infettive”.

Fondamentali inoltre i circa 150 posti letto dotati di ossigenoterapia e aspiratori predisposti che consentirebbero di fronteggiare un’eventuale emergenza. E poi la presenza di sei sale operatorie, e di una serie di servizi (la radiologia, il punto prelievi, gli ambulatori di cardiologia, endoscopia, per le ulcere, di chirurgia e oculistica, un poliambulatorio specialistico, centro antidiabetico e dialisi).

Altra prerogativa importante e che probabilmente ha fatto la differenza: la presenza di un centro iperbarico collegato direttamente alla struttura ospedaliera di riferimento interregionale e che, è convinto Giustini, “alla luce delle ultime ricerche, in assenza di vaccino fornisce, attraverso l’ossigenoterapia iperbarica, una valida cura per contrastare il virus covid-19″. Terapie di questo tipo sono state svolte e con “ottimi risultati negli Stati Uniti, in Svezia e in Italia presso il Centro iperbarico di Ravenna”.

vietri mappa ospedale covid

In base al piano inviato a Roma, Giustini prevede di ricavare al primo piano dove già sono presenti 5 posti letto di terapia intensiva altri 5 posti allocati in degenze doppie. Inoltre laddove attualmente sono presenti le sale operatorie “è possibile collocare altri quattro posti di terapia intensiva in degenza, lasciando comunque attivo una sala operatoria comprese ed una per piccoli interventi”. Il piano infine prevede Inoltre l’attivazione di 20 posti di terapia semi intensiva in degenze doppie predisposte. Secondo il commissario il progetto potrà essere realizzato in 60 giorni.

 

Infine, il Vietri potrebbe essere trasformato in Dipartimento per Malattie Infettive: “Si presta perfettamente a gestire pazienti ad alta complessità nell’ambito delle malattie infettive – scrive infine il commissario – ed è una struttura idonea e coerente alle linee di indirizzo è predisposto dal Ministero della Salute nel decreto legislativo del 19 maggio 2020”. Dunque, “il Vietri potrà diventare anche un dipartimento regionale o interregionale o un Irccs per malattie infettive e diffusive da porre in rete con l’istituto di malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, il Sacco di Milano e il Cotugno di Napoli“.

 

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