Campobasso - choc in aula

La 17enne maltrattata dall’ex-fidanzato rivela: “Mi picchiava e mi drogava ma io l’amavo. Ora rivoglio la mia vita”

L'egiziano noto alle cronache di Campobasso e arrestato a processo. Per la prima volta la giovane ha ammesso le botte e il consumo di sostanze stupefacenti ma ha anche raccontato al giudice che aveva sopportato tutto per amore. Adesso si è iscritta di nuovo a scuola, vuole terminare gli studi e riprendersi la sua vita. Nella prossima udienza sarà ascoltato il 20enne extracomunitario, detenuto a Isernia

Sembra il capitolo di un dark romance, e invece sono soltanto i passaggi della nuova udienza che si è tenuta oggi al tribunale di Campobasso  a carica dell’egiziano arrestato dagli agenti  della squadra mobile dopo che è stato inchiodato da video e testimonianze mentre picchiava e drogava la giovane Jeniffer, diciassettenne del capoluogo molisano, che per il ventenne extracomunitario aveva perso la testa.

La picchia a sangue, la obbliga a coprirsi come vuole l’Islam e le fa fumare droga fino al collasso: poteva essere un’altra Desirée

L’aveva indotta a consumare stupefacenti, l’aveva picchiata per strada, afferrata di peso lungo via Veneto quando dopo aver consumato droga aveva perso i sensi,  l’aveva costretta a dormire per strada insieme a lui, le aveva rubato la vita e i sogni.

E lei, Jennifer, plagiata da quel giovane più grande, abbindolata dalla figura del ragazzo “bello e dannato” , ogni volta che la polizia lo fermava e lo allontanava obbligando lei a tornare in una struttura protetta, da lì scappava appena poteva per tornare tra le sue braccia.

Lo ha detto anche stamattina in udienza in tribunale. Affiancata dall’assistente sociale, dall’avvocato di parte civile Silvio Tolesino, da medici e esperti che su questa giovane stanno svolgendo un lavoro di recupero e sostegno per le sue fragilità, al giudice ha raccontato tutto. Confermato e ammesso quanto la polizia ha relazionato e indicato in pagine e pagine di controlli e verifiche fatte a carico dell’egiziano prima che lo arrestassero.

“Sì è vero, mi ha picchiata”, ha raccontato. Come è vero che “mi faceva consumare droga”. Ma ha anche ammesso che quando la separavano da lui “ero io a cercarlo e a tornare tra le sue braccia”.

Oggi Jeniffer a quell’amore malato ha detto basta. Tant’è che non ha avuto cedimenti davanti alla figura di lui che all’udienza ha assistito in collegamento dal carcere di Isernia dove è trattenuto. Non ha avuto alcun sussulto né tentennamenti. Ha capito di aver perso tempo prezioso della sua vita e ha tutta la voglia di recuperarlo. Per lui aveva abbandonato gli studi ora si è iscritta di nuovo a scuola, all’Istituto Alberghiero, dove vuole conseguire il diploma e chissà diventare chef o aprire un ristorante tutto suo.

È stato arrestato il 19enne egiziano violento. Aveva abbindolato anche un’altra minore

Si è data degli obiettivi, e per chi le sta vicino e la segue in questa sua fase delicatissima di recupero, questi sono segnali importanti: si sta riappropriando della sua vita.

Oggi in udienza è stata ascoltata anche la mamma di Jennifer. La prossima volta toccherà agli uomini della questura che delle traversie di questa adolescente hanno seguito ogni passaggio. Dopodiché è attesa la sentenza a carico dell’egiziano che invece parlerà nel corso dell’ultima udienza.

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