Montenero di bisaccia

Maturandi nel paese simbolo dell’epidemia in Molise. “Ci è caduto il mondo addosso, ma ora guardiamo al futuro”

A Montenero di Bisaccia, il paese del paziente 1 molisano, il vento degli esami di Stato oggi riporta un po' di normalità, dopo mesi difficili

Sono nella storia, e così si sentono, gli allievi di Montenero di Bisaccia che oggi hanno sostenuto il loro esame di Stato. Una maturità carica di ansia e di incognite che però ha spazzato via tutto il vissuto di questi lunghi mesi segnati dalla pandemia.

Qui, nel paese simbolo dell’epidemia in Molise – dove si è verificato il primo caso di Covid19 – oggi si respira un’aria di pseudo-normalità. Anche, e soprattutto, per studenti e docenti che dopo tante settimane lontani dai banchi da ieri si sono ri-trovati a scuola per l’inizio della Maturità 2020.

esami stato ipsia montenero

All’Ipsia (istituto professionale), per la verità, sono uno sparuto numero: dieci i maturandi per l’indirizzo Elettronica più altre sei, le ragazze della ‘Moda’. Oggi 18 giugno tocca ai maschietti. Quattro al dì, non di più, come spiega il Presidente esterno della Commissione esaminatrice che ci tiene a che tutto vada secondo le regole. Mascherina, igienizzante all’ingresso, autodichiarazione da firmare, ingresso e uscita diversificati. C’è anche un volontario della Croce Rossa molisana, da protocollo, in questi esami sui generis. Solo un testimone può assistere all’esame orale.

volontario cri esami stato ipsia montenero

Giuseppe, dopo aver sbirciato per l’ultima volta la sua tesina, abbraccia una sua amica per stemperare la tensione e titubante le chiede: “Vuoi entrare tu?”. Poi si incammina sulle scale per andare incontro al ‘suo’ momento.

studente maturità montenero

Nessuno si aspettava che questo giorno sarebbe stato così, come racconta ai microfoni Michele, diplomato dell’ultima ora. L’emozione all’uscita, però, è quella di sempre. O forse maggiore, perché la prova superata è l’epilogo di un anno scolastico davvero surreale. “Ci è caduto il mondo addosso” dice senza giri di parole il giovane. E sulla prova finale di oggi – un colloquio di circa 1 ora, non preceduto dalle canoniche prove scritte – si sono addensate tutte le paure e l’ansia da prestazione prima ‘spalmate’ su diversi giorni. “È stato complicato, la sensazione era che se sbagliavi l’orale, sbagliavi tutto”.

Scuola professionale esame ragazzi maturandi Montenero

I professori, da parte loro, ne erano più che consapevoli e hanno fatto di tutto – come riconosciuto anche dai neodiplomati – per mettere i ragazzi a loro agio. Questi mesi sono stati complessi anche per loro. Si sono dovuti interfacciare per la prima volta con la didattica a distanza, dovendo fare a meno della relazione, parte integrante di ogni processo di apprendimento. In un istituto professionale, poi, dove la pratica è oltremodo importante, dovervi rinunciare non è stato affatto semplice. La professoressa di matematica ammette senza girarci intorno che i timori per la ripresa a settembre sono tanti. La voglia di tornare a sedere in aula – non si sa ancora bene come – però è grande.

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Questi mesi di didattica ‘alternativa’ non sono stati, inoltre, scevri di traversìe e difficoltà tecniche. Il coronavirus ha mostrato tutto il divario digitale non solo tra Nord e Sud ma anche tra paesi e città. “Qui a Montenero non c’è fibra ottica, la connessione è stata un problema non da poco”, spiega la docente. Forse un aspetto positivo, però, c’è stato: “Gli studenti più riservati e timidi, nel chiuso delle loro camerette, si sono sentiti più rassicurati e ciò ha dato loro dei benefici”. Ma la scuola è prima di ogni cosa relazione ‘in presenza’, e senza di quella “non è vera scuola”.

Chi ha ultimato in queste ore il suo percorso scolastico lo sa bene: “Questi momenti non torneranno più”. Ma ormai si guarda al futuro. A Montenero, dove il Covid è ormai un ricordo, lo stanno già facendo.

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