Campobasso

L’ultimo negozio di dischi lotta e resiste col vinile. Pasquale Di Lauro “Salvare la musica è possibile”

Il titolare, grande cultore di rock e world music, ha dedicato la sua vita alla promozione della buona musica e poi a quella di tè e infusi: “Salvare la musica è possibile. Riportiamola a scuole, educando all’ascolto”

Personaggio schietto e volitivo, Pasquale Di Lauro è il titolare dell’ultimo negozio di dischi esistente nell’orbita campobassana. Grande cultore di rock e world music, ha dedicato la sua vita alla promozione della buona musica e poi a quella di tè e infusi. Quindi nell’ambito dell’Indie record store day, cioè del giorno in cui si esalta e si sostiene chi vende dischi in vinile e materiale sonoro, lui è un punto cardinale, l’oracolo tra passato, presente e futuro di un mondo magico, in parte calpestato dalla cultura usa e getta degli ultimi anni. Lo abbiamo intervistato per capire cosa succede nel suo storico locale di via IV novembre a Campobasso e, con nostra grande meraviglia, abbiamo verificato che l’offerta di vinile è ancora il pezzo forte della casa: “Sì, abbiamo rimesso al centro della sala i nostri vinili storici che, temporaneamente, avevamo custodito nella stanza adiacente”.

Pasquale conduce l’attività insieme con la moglie, Francesca. Nell’occasione lo troviamo a chiacchierare con l’amica storica Cinzia Petrollini: “E’ lei che 37 anni fa ha deciso il nome del negozio – spiega – e anche oggi è qui con noi”. Gli chiediamo cosa può essere ancora fatto per salvare la musica, il rock, e il piacere di ascoltare un disco, in pace, senza farsi svuotare dai ritmi di oggi: Dobbiamo riportare la musica a scuola – risponde – La musica deve essere trasmessa, oggi i giovani sono distratti, serve una guida all’ascolto”. Durante la video intervista che vi proponiamo, Pasquale sfoggia una delle sue perle: un disco di Christa Paffgen, al secolo Nico, la chanteuse tedesca che, dopo aver lavorato con Warhol e i Velvet Underground (meravigliosa interprete di brani epici come Femme FataleAll Tomorrow Parties e I’ll Be your Mirror) intraprese la carriera solista realizzando alcuni tra gli album più innovativi, veri capolavori, della storia della musica: “Ho avuto la fortuna di ascoltarla dal vivo poco prima che ci lasciasse – spiega – eravamo a Napoli nella seconda metà degli anni Ottanta”. Ricordi importanti di una passione forte che fa di Bootleg una specie di ‘oasi del buon ascolto’ in una città con poca memoria e pochi luoghi di evasione. La ricchezza di un negozio di dischi riesce ancora a sorprendere.

 

commenta