Il rapporto della banca d'italia

Lo tsunami del Covid sull’economia molisana. “Effetti ci saranno, ma inferiori al resto d’Italia”

Presentato il rapporto 2019 della Banca d'Italia che traccia un quadro dell'economia molisana. Ma già si pensa al 2020 e agli effetti che saranno determinati dal Covid. Emerge che ne risentiremo ma meno degli altri, semplicemente perchè eravamo già in stagnazione. Andrà peggio soprattutto per il settore del commercio e dei servizi, attività ricettive in primis

Quanto peseranno gli effetti della pandemia sulla già fragile economia molisana? Dal rapporto annuale (riferito al 2019) della Banca d’Italia sull’economia del Molise – redatto dalla filiale di Campobasso e presentato ieri 24 giugno – si può ben capire quale sarà il ‘quadro’ su cui questi effetti andranno ad innestarsi.

L’emergenza Covid-19 – si legge – ha causato in Italia un brusco deterioramento del quadro congiunturale: già nel primo trimestre del 2020 si è registrata una forte caduta del PIL (-5,4 per cento sul trimestre corrispondente). Secondo le stime della Banca d’Italia però nel Mezzogiorno l’attività si sarebbe ridotta in misura lievemente inferiore.

Così come nel resto del Sud, insomma, lo tsunami della crisi pandemica ha colpito l’economia del Molise in una fase definita già ‘di rallentamento’: la crisi in Molise, come nel resto del Mezzogiorno, sarà dunque minore che nella media nazionale.

Andando più nel dettaglio, l’indagine condotta su un campione di imprese molisane dell’industria evidenzia “per il 2019 una stagnazione delle vendite, penalizzate dalla debole dinamica della domanda interna, mentre quella estera si è confermata più vivace, favorendo l’espansione delle esportazioni regionali. Gli investimenti hanno stentato a riavviarsi e la nostra indagine straordinaria sugli effetti del coronavirus ha rilevato una revisione al ribasso dei piani per l’anno in corso. Le imprese hanno inoltre segnalato sin dalle prime fasi dell’emergenza un significativo calo della domanda interna, oltre a difficoltà logistiche e rallentamenti negli approvvigionamenti che hanno ostacolato la produzione”.

Passando poi al settore delle costruzioni, si nota come questo nel 2019 abbia fatto registrare “una moderata ripresa dell’attività, favorita dal progressivo recupero delle transazioni sul mercato immobiliare”. In particolare sono aumentate le ore lavorate nell’edilizia. E nel 2020 cosa succederà? “Per l’anno in corso la produzione potrebbe risentire della temporanea chiusura dei cantieri disposta a seguito dell’emergenza sanitaria”.

Nei servizi l’attività ha rallentato, anche per effetto dell’indebolimento dei consumi nel comparto del commercio. “Le attività di alloggio e ristorazione, già penalizzate dal calo di presenze negli esercizi ricettivi dello scorso anno, sono tra le più esposte agli effetti delle misure di contenimento della pandemia. Le limitazioni imposte alla mobilità hanno inciso in modo diretto anche sul settore dei trasporti”.

“Il tessuto produttivo regionale – rileva l’indagine – affronta tuttavia questa fase critica in condizioni economiche e finanziarie migliori rispetto al passato. La crisi avviata nel 2008 ha generato un processo di selezione, provocando l’uscita dal mercato delle imprese più fragili, mentre la successiva fase di ripresa ha favorito il recupero della redditività aziendale e la riduzione del grado di indebitamento. Questi fattori hanno contribuito ad accrescere la resilienza del sistema produttivo, nel complesso più preparato ad affrontare condizioni economiche avverse rispetto al passato”.

E il mercato del lavoro? “Nel 2019 l’occupazione è cresciuta, sebbene in misura attenuata rispetto all’anno precedente. L’emergenza sanitaria ha prodotto notevoli effetti sul mercato del lavoro: secondo le stime dell’Istat, oltre il 30 per cento dei lavoratori molisani è impiegato nei settori temporaneamente sospesi, una quota di poco inferiore alla media italiana”. Per il 2020 – sulla base dei dati preliminari disponibili fino al 23 aprile – la previsione è  di un forte calo delle assunzioni nel settore privato.

La componente del lavoro autonomo assume in regione un peso più elevato rispetto all’Italia: a questa e ad alcune categorie di lavoratori dipendenti, tradizionalmente meno coperte dagli ammortizzatori sociali, sono stati destinati specifici interventi di sostegno. Tra le misure adottate ci sono l’erogazione del bonus temporaneo di 600 (poi 800) euro dal mese di marzo, e l’estensione della Cassa integrazione guadagni ai dipendenti in settori che non rientrano negli interventi ordinari. Nei primi quattro mesi del 2020 le ore di cassa integrazione complessivamente autorizzate si sono quadruplicate, per effetto del netto incremento registrato in aprile.

 

Quanto alle famiglie molisane, si può dire che nel 2019 la dinamica dei redditi è rimasta positiva. “Dopo la flessione causata dal periodo di crisi iniziato nel 2008, tuttavia, il recupero è stato più debole e discontinuo che nel resto del Paese”. Però le conseguenze della pandemia rischiano di invertire la tendenza osservata nell’ultimo biennio, quando erano emersi maggiori segnali di ripresa. “Il valore pro capite della ricchezza, nonostante il progressivo incremento degli ultimi anni, si mantiene su livelli inferiori alla media nazionale; i possibili rischi di perdite dovute al calo dei corsi dei titoli rilevato nei mesi scorsi appaiono contenuti per via di una elevata incidenza di strumenti tradizionali, quali depositi bancari e risparmio postale, meno esposti alle turbolenze dei mercati”.

Ci sono in particolare due fattori che fanno ben sperare: “Il basso livello di indebitamento e gli interventi di sostegno adottati dalle autorità possono contribuire ad attenuare gli effetti del calo del reddito disponibile sulla sostenibilità del debito delle famiglie”.

 

Infine, la finanza pubblica messa in campo dagli enti territoriali (Comuni, Province e Regione). “In risposta all’emergenza sanitaria, nei primi mesi dell’anno è stata ampliata anche in Molise la dotazione di posti letto nei reparti di malattie infettive e di terapia intensiva, così come la disponibilità di personale sanitario. Sono inoltre state adottate misure regionali per il sostegno di famiglie e imprese, finanziate anche con i fondi delle politiche di coesione.

All’inizio dello scorso anno gli enti territoriali molisani hanno rilevato nel complesso un disavanzo di bilancio, dovuto quasi interamente alla Regione, anche in connessione con il rimborso delle anticipazioni ricevute dallo Stato per il pagamento di debiti commerciali; le Province, così come la maggior parte dei Comuni, hanno invece conseguito un avanzo. Nel 2020, tuttavia, la situazione finanziaria degli enti locali molisani risentirà degli effetti economici della pandemia, per via delle minori entrate connesse con il calo dell’attività e delle maggiori spese necessarie per fronteggiare l’emergenza”.

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