Dopo la sentenza sul piano frattura

La Corte Costituzionale irrompe sulla sanità e riapre la partita sul Vietri. “Sentenza storica, effetto domino per i ricorsi”

L'avvocato Di Pardo, che ha curato il ricorso vinto dal Neuromed, delinea la portata della sentenza del presidente della Corte costituzionale Cartabia: "Trasformare in legge provvedimenti amministrativi è stata una scelta pericolosa perchè non garantisce ai cittadini la tutela dei diritti". Anche gli istituti di riabilitazione Fisiomedica e Carsic ora incrociano le dita, mentre a Larino si riaccendono le speranze sul nosocomio, candidato a diventare centro Covid.

Quali saranno gli effetti della sentenza della Corte costituzionale sulla sanità molisana? E’ la domanda che tutti si fanno dopo che la presidente Cartabia ha depositato la sentenza sul ricorso presentato da Neuromed e ha censurato il Piano operativo 2015-2018 dell’allora presidente-commissario Paolo di Laura Frattura. Tramite il suo legale, l’avvocato Salvatore Di Pardo, l’istituto di Pozzilli ha contestato il taglio dei posti letto e sollevato una questione di costituzionalità: il legislatore aveva invaso le competenze di un altro potere dello Stato. Una tesi che è stata accolta dai giudici: un provvedimento amministrativo mascherato da legge non è una legge.

Il day after la sentenza l’avvocato Di Pardo definisce meglio il perimetro della questione: “Per noi – evidenzia – è motivo di grande soddisfazione perché con questa sentenza storica della Corte Costituzionale vengono stabiliti dei principi che non valgono solo per il caso di specie, ma valgono in genere per tutte le leggi-provvedimento, cioè quelle leggi che non disciplinano situazioni di carattere generale ma situazioni concrete e specifiche e quindi concretizzano un’ingerenza del potere legislativo sul potere esecutivo.

E’ stata una battaglia complicata, molto tecnica e poco politica, che tende a riaffermare i principi di diritto e comporterà ulteriori conseguenze per i contenziosi ancora in corso, in cui i singoli operatori privati avevano chiesto al giudice la tutela dei loro diritti che erano stati compressi dal legislatore nazionale. E’ stata una scelta del legislatore nazionale (nel 2017 guidava il governo il Pd, lo stesso partito di Frattura, ndr) e non di Paolo Frattura”.

Avvocato Salvatore di Pardo

Dunque “era una scelta pericolosa che aveva fatto il legislatore nazionale  quella di trasformare in legge i provvedimenti amministrativi e rendere così più difficile la tutela dei diritti” che sono “sacri e inviolabili” e, aggiunge Di Pardo, “vanno tutelati”.

“Le leggi esistono se hanno una valenza generale, non se solo riferite ai casi concreti, specifici: Al tempo stesso, conclude l’avvocato campobassano, “la portata della sentenza della Corte costituzionale è ben più ampia del caso di specie molisano”.

Uno dei primi effetti riguarda proprio i cittadini che potranno impugnare provvedimenti che, a loro dire, ledono il diritto alla salute. E poi gli operatori della sanità: altri ricorsi torneranno all’attenzione del giudice amministrativo, ricorsi che erano stati sospesi in attesa che  la Corte costituzionale si pronunciasse sul ricorso Neuromed e sulla legittimità costituzionale del Piano operativo 2015-2018 trasformato in legge.

Potranno essere valutati ad esempio i ricorsi degli istituti di riabilitazione Fisiomedica Loretana di Toro e Carsic di Venafro che si erano rivolti al giudice ritenendo il Programma operativo 2015-2018 di Paolo di Laura Frattura particolarmente severo nonostante la generale opinione, diffusa anche dai comitati, che in realtà l’ex governatore -commissario avesse agito in maniera esattamente opposta, ossia privilegiando i privati.

E la sentenza di ieri riapre la partita pure sul destino dell’ospedale Vietri di Larino, candidato come centro Covid al Ministero della Salute dall’attuale commissario ad acta Angelo Giustini che potrà modificare il piano operativo. Riattivare il nosocomio frentano probabilmente ora sarà più semplice perchè  occorrerà un ordinario procedimento di gestione amministrativa.

Ne è convinto l’ex sindaco di Larino, oggi segretario di Leu-Sinistra Italiana, Vincenzo Notarangelo: “Siamo stati sempre convinti che era una grande “truffa” e che andava legalmente contrastata con ogni mezzo. E tanto abbiamo pagato per difendere il Vietri e la sanità pubblica del Molise”.

Dopo aver ricordato “le scelte scellerate di quel governo regionale e la ferma opposizione dei pochi (Comune di Larino e Comitato Pro-Vietri) fatta di ricorsi in tribunale e picchetti davanti all’ospedale”, l’ex primo cittadino frentano rispolvera la battaglia a difesa del Vietri: “Vinto il ricorso al Tar e l’appello in Consiglio di Stato, all’ospedale Giuseppe Vietri spettava il ripristino di tutti i reparti e di tutti i servizi erogati prima del taglio. Poi arriva il famoso articolo 34-bis del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50 ovvero l’approvazione con legge del POS 2015-2018 per bloccare le sentenze tutte vinte a favore del Vietri di Larino trasformando un atto amministrativo (il POS) in una legge vera e propria”.

Quindi “la sentenza della Corte Costuzionale, oltre a rendere giustizia per le scelte fatte, riapre uno spiraglio di speranza poichè se la legge è incostituzionale riprendono vigore le sentenze che prevedevano il “ripristino” dell’ospedale Vietri quale ospedale di primo livello per acuti.

La Corte Costituzionale oggi rimette indietro le lancette di 5 anni e, comunque vada, certifica il torto e l’ingiustizia subita da un’intera comunità”.

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