La guerra per l'oro blu

Invaso di Occhito sempre più vuoto. “L’acqua molisana non può essere scippata”: nasce il comitato

Inizia la lotta per difendere la risorsa idrica che sarà prelevata dal Liscione e immessa nell'invaso di Occhito che garantisce il 70% dell'approvvigionamento alla Puglia e dove l'anno scorso si sono registrati 92 milioni di metri cubi di acqua in meno. L'ex consigliere regionale Salvatore Ciocca, promotore della battaglia, avverte: "Non si può privare il Basso Molise di acqua solo per motivi di business". 

Un esperto di diritto ambientale, l’avvocato romano Jean Paul De Iorio, formalizzerà oggi – 20 giugno – la costituzione del comitato che nasce a difesa dell’acqua del Molise. Il progetto di costruzione di una condotta che collegherà l’invaso del Liscione alla diga di Occhito rischia di assetare ancora di più le nostre campagne e accelerare forse pure il processo di progressiva desertificazione di alcune della regione che puntualmente ogni estate registrano grossi problemi di crisi idrica.

Sulla carta il collegamento tra il Liscione e Occhito riverserà 50 milioni di metri cubi di acqua in più nelle campagne del Foggiano. “Se passa questo progetto, il Basso Molise resterà senza acqua, il pericolo è che venga riempito l’invaso di Occhito e svuotato il Liscione”, sottolinea a Primonumero l’ex consigliere regionale Salvatore Ciocca, il primo ad accorgersi che dietro al progetto si nasconde quello che lui stesso definisce “l’ennesimo scippo ai danni del Molise”.

Non lo scopriamo ora: il Molise da anni concede le proprie risorse idriche ai vicini pugliesi. E tutto è regolato da un accordo del 1978 che rischia di diventare forse carta straccia.

 

La nostra regione dunque potrebbe pagare il pesante conto causato dalle forti carenze nell’approvvigionamento idrico di cui soffre la Puglia. Nella regione governata da Michele Emiliano i principali problemi sono legati proprio alla scarsa disponibilità idrica dell’invaso di Occhito che garantisce il 70% di acqua alla Puglia. Nella diga che si trova tra il Fortore e il Foggiano “il livello dell’acqua si è abbasso di otto metri e ha 92 milioni di metri cubi in meno rispetto all’anno scorso”, spiega il politico di Riccia che potrebbe rivolgersi anche alla Procura nel caso in cui il progetto vada avanti.

Il primo tavolo tecnico con i rappresentanti delle Regioni Molise e Puglia ha dato il via libera ad un progetto che, secondo qualcuno, pare gode pure di ‘protezioni romane’ dal momento che il presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte è originario di un piccolo paese, Vulturara, che si trova a cinque chilometri da Occhito.

Acqua dal Molise alla Puglia, primo via libera al progetto. Il Pd protesta, spunta esposto in Procura

“Con i problemi climatici in atto l’acqua è una vera risorsa, non è più eterna ma è una risorsa da tutelare”, aggiunge Ciocca. “Se i 50 milioni di metri cubi di acqua poi saranno di più? Non si può privare il Basso Molise di acqua solo per motivi di business”.

Salvatore Ciocca

A fare da sfondo alla vicenda ci sono pure le vicende politiche: Ciocca ha chiesto le dimissioni dell’attuale assessore Vincenzo Niro, competente sia sui Lavori pubblici che nei settori dell’energia e dell’ambiente.

Per aderire al comitato si può scrivere una mail a acquemolisane@gmail.com per inviare adesioni, consigli, documenti. Insomma, “tutto ciò che può essere utile per impedire il prosieguo scellerato di appropriazione della nostra acqua senza regole definite e senza tutela per i nostri territori, l’ambiente, i diritti dei molisani”.

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