Il caso del finanziere molisano

Inchiesta sul palazzo di Londra, concessa libertà provvisoria al broker Gianluigi Torzi. “Ha consegnato numerosi documenti utili”

Il finanziere, arrestato venerdì 5 giugno per estorsione e truffa aggravata in relazione alla compravendita di un immobile in Sloane Avenue per conto della Segreteria di Stato Vaticana, ha lasciato il carcere dopo aver consegnato una voluminosa documentazione ritenuta “utile” ai fini della ricostruzione della complessa vicenda

Gianluigi Torzi è stato scarcerato oggi, lunedì 15 giugno: il broker molisano coinvolto nella trattativa per la compravendita di un palazzo a Londra acquistato con fondi a disposizione della Segreteria di Stato, arrestato il 5 giugno scorso per truffa aggravata, peculato, estorsione e autoriciclaggio, ha lasciato i locali della gendarmeria vaticana dove era detenuto. Lo riferisce un comunicato stampa della Santa Sede.

Torzi gianluigi

“L’Ufficio del Promotore di Giustizia vaticano – si legge nella nota – all’esito degli interrogatori ai quali è stato sottoposto il Signor Gianluigi Torzi nell’ambito delle indagini relative alla compravendita del palazzo in Sloane Avenue 60 di Londra, ha concesso, con provvedimento in data odierna, la libertà provvisoria”.

QUI LA VERSIONE DELLA DIFESA DI TORZI RIFERITA A PRIMONUMERO.IT 

L’avvocato del finanziere molisano: “Gianluigi Torzi ha fatto un enorme favore al Vaticano, altro che estorsione. A breve tornerà libero”

“Come si legge nell’ordinanza, a firma del Promotore di Giustizia Gian Piero Milano e dell’Aggiunto Alessandro Diddi – continua il comunicato del Vaticano – i magistrati hanno preso atto di quanto dedotto in un’articolata memoria consegnata dal Torzi e dei numerosi documenti allegati, giudicati utili ai fini della ricostruzione dei fatti oggetto delle indagini”.

Torzi era stato arrestato al termine di un lungo interrogatorio che si era svolto in Vaticano alla presenza dei suoi avvocati, Marco Franco e Ambra Giovene, nell’ambito dell’inchiesta sulla rete di società in cui erano presenti alcuni funzionari della Segreteria di Stato. Al finanziere originario di Guardialfiera, molto conosciuto in Molise, che ha trascorso dieci giorni in uno degli appositi locali presso la caserma del Corpo della Gendarmeria, sono stati contestati vari episodi di estorsione, peculato, truffa aggravata e autoriciclaggio in concorso con monsignori e funzionari della Segreteria di Stato e altri soggetti esterni.

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