Indagine camera commercio

Imprese molisane ed effetto lockdown, per 7 su 10 il futuro è a rischio

Impatto pesante del lockdown sulle imprese molisane: quasi l’85% prevede cali di fatturato e solo una su tre pensa che non sarà compromessa l’attività futura

Come è stato l’impatto economico del lockdown sulle imprese molisane? Durissimo, a giudicare dai risultati dell’indagine effettuata dalla Camera di Commercio.

La CCIAA Molise ha elaborato infatti un’indagine volontaria tra le imprese locali per capire qual è il punto di vista degli imprenditori molisani sulla situazione che stanno vivendo, sui bisogni che l’emergenza Covid ha determinato per le imprese, sulle prospettive future nonchè sulla percezione che hanno degli effetti che l’emergenza sanitaria ha prodotto e produrrà sul sistema economico. Perchè è chiaro che la crisi economica sarà forse ancor più pesante di quella sanitaria.

L’impatto del lockdown – emerge dall’indagine – è stato molto duro, con l’85 per cento delle imprese che prevede cali di fatturato, la maggioranza (il 55%) con cali di oltre il 30%. Meno di una su tre, il 30%, ha avuto una riduzione fino al 30%, mentre solo il 2% non ha avuto riduzioni del fatturato e il 13% prevede un aumento.

Quanto alla ripartenza, le aspettative di recupero sono tutt’altro che rosee. Solo il 25% degli imprenditori ritiene che i cambiamenti saranno temporanei e che ci sarà un graduale ma progressivo ritorno alla situazione precedente rispetto all’emergenza, mentre il 31,6% è dell’avviso che, seppure considerevoli, i danni subiti in termini di riduzione della domanda e perdite non comprometteranno la prosecuzione dell’attività.

E la ripresa delle attività dopo lo stop forzato come la stanno vivendo le imprese nostrane? “Durante la fase del lockdown le misure organizzative attuate dalle imprese, per far fronte alla situazione di emergenza, sono state nella maggior parte dei casi (76 imprenditori su 100) la limitazione delle attività spesso associata (20 casi) a un forte (16%) o moderato (13%) ricorso a soluzioni digitali per il lavoro a distanza. In altri casi, si è trattato di una limitazione di attività derivante da una chiusura/sospensione imposta dalla normativa”.

Quanto ai dati relativi agli strumenti introdotti per far fronte all’emergenza, quasi un imprenditore su due ha dichiarato l’intenzione di ricorrere a strumenti per accrescere la liquidità, il 37% alla cassa integrazione guadagni per l’emergenza e il 21,4% alla moratoria sui finanziamenti.

In ogni caso, il 96% degli imprenditori ritiene necessario un intervento per assicurare disponibilità di risorse finanziarie.

Ma non solo, perchè il 19,4 e il 15,3 per cento hanno indicato, rispettivamente, le infrastrutture tecnologiche e di rete e le competenze digitali necessarie a gestire efficacemente e ottimizzare il rapporto con i propri clienti.

In relazione agli strumenti che vengono considerati utili al territorio nel suo complesso, in questo particolare momento, i rispondenti al sondaggio, nella maggior parte dei casi, segnalano il supporto e l’orientamento nella ricerca di agevolazioni e finanziamenti (75,5%), seguito da studi, ricerche e informazione economica e supporto e orientamento in tema di digitalizzazione (entrambi 21,4%); orientamento consulenza e supporto per la riconversione dei processi aziendali è indicato da 17,3 imprenditori su 100 e, infine, nel 12,2 per cento dei casi, è ritenuto utile, per il territorio, il Supporto e assistenza nella ricerca di partnership internazionali.

“Si evidenzia inoltre – sottolinea la Camera di Commercio – che diversi intervistati hanno specificato che, ancor più di prima, la carenza infrastrutturale e le difficoltà conseguenti relative ai trasporti costituiscono problemi prioritari da risolvere per consentire al tessuto economico locale di fronteggiare anche questa crisi.

 

Dall’indagine emerge, dunque, una preoccupazione legata sicuramente anche alla circostanza che tutta questa crisi si è innestata su un sistema che già veniva percepito come sofferente. A gran voce gli imprenditori manifestano l’esigenza, ritenuta prioritaria, di averestrumenti per accrescere la liquidità.

Le imprese che stanno affrontando da qualche settimana la fase della ripartenza si trovano a dover riorganizzare, in molti casi, la propria attività, all’interno di interi settori e filiere che, necessariamente, si stanno adattando ad una “nuova normalità” nella quale hanno un ruolo preponderante la digitalizzazione, il cambiamento nei modelli organizzativi e di business, nuove competenze del capitale umano. Gli interventi per la liquidità avranno come obiettivo proprio quello di supportare e contribuire a finanziare processi di riorganizzazione e di innovazione aziendale, favorendo il rilancio anche del turismo, particolarmente e significativamente colpito dall’emergenza Covid, e l’internazionalizzazione, che continua a rappresentare un importante veicolo di sviluppo e crescita.

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