Il reportage

Gravina, un anno da sindaco. La ‘luna di miele’ non è finita ma serve svolta. “Priorità ai progetti avviati e alle periferie” – VIDEOINTERVISTE ai cittadini

Inchiesta tra i cittadini del capoluogo che dodici mesi fa votarono l’attuale primo cittadino con una maggioranza schiacciante. La maggior parte degli intervistati promuove la sua azione amministrativa aspettandosi la svolta vera nei prossimi anni. Dal trasporto pubblico all’emergenza covid, dalla linea politica alle azioni programmatiche: ecco i temi più sentiti dai campobassani. “Abbiamo portato avanti tante attività anche durante l’emergenza covid e per questo ringrazio i dipendenti del Comune. Adesso dobbiamo cementare il rapporto con la cittadinanza dando risposte concrete” dice il primo cittadino.

La famosa ‘luna di miele’ sembra continuare. Ma per rinvigorirla serve una ‘botta di vita’. Il sindaco Roberto Gravina, a un anno esatto dal suo insediamento nelle stanze di Palazzo San Giorgio, sembra godere – stando a quanto si capta in città – dell’appoggio di chi lo ha votato dodici mesi fa e forse anche di chi non lo ha fatto. Diciamo che è stato dato, da prassi, un anno di rodaggio per proiettarsi nei prossimi quattro anni di legislatura di slancio. Almeno queste sono le speranze che abbiamo raccolto nelle impressioni dei cittadini del capoluogo.

Lo stesso primo cittadino è cauto, moderatamente soddisfatto di quanto fatto finora e ben consapevole che la parte più difficile e impegnativa deve ancora venire. Pur uscendo da un periodo di crisi senza precedenti. E naturalmente il pensiero corre all’emergenza covid. “Ho lavorato assieme alla squadra con fatica, con personale ridotto, in solitudine senza neanche la segreteria – ha detto Gravina rispondendo alle domande del cronista nello scenario incantevole di Villa de Capoa –. Ma abbiamo portato avanti tante attività, e per questo ringrazio i dipendenti del Comune. Adesso dobbiamo cementare il rapporto con la cittadinanza dando risposte concrete”.

Il sindaco indica le priorità su cui soffermarsi nel medio periodo: “Vogliamo avviare tutto ciò che oggi è in fase di progettazione – spiega – cercando di intervenire anche nelle periferie, da troppo tempo abbandonate. Poi il tema contrade. Ma l’obiettivo principale è far ripartire questa città restituendole la centralità come capoluogo”.

La sua proclamazione avvenne l’11 giugno. Al ballottaggio, lo ricordiamo, l’avvocato ottenne 16139 preferenze, la sua avversaria della Lega, Maria Domenica d’Alessandro, 7228. Gravina sfiorò il 70% delle preferenze e venne votato anche da una parte dell’elettorato di centrosinistra.

Corso Campobasso

Il clima che regna attorno alla figura del primo cittadino è abbastanza sereno. Ma di attesa: la maggior parte degli intervistati esprime fiducia, aspettandosi però ora i fatti concreti. “Sta facendo bene, pur con qualche problema legato al covid – dice il ragioniere Romano Amoroso –. A livello culturale è preparato, a livello operativo aspettiamo i prossimi anni per valutare i miglioramenti della città”. Un giudizio molto positivo è quello espresso da Maurizio Di Monaco, agente immobiliare: “Gli do un bel 9, mi è piaciuto il modo in cui ha gestito l’emergenza ed ha avuto il coraggio di farsi sentire anche dalle altre istituzioni”.

Più prudente Franco Di Biase, assicuratore ed esponente del centrosinistra: “Come in Parlamento volevano aprire il Municipio come una scatola di tonno, forse hanno dimenticato l’apriscatole. Non si può cambiare tutto dalla sera alla mattina giudicando tutti quelli che ci sono stati prima degli inetti. La cosa simpatica che ho visto è che hanno fatto le strisce pedonali qualche giorno prima dell’apertura delle scuole, rattoppando qualche strada. Se queste cose concrete, le ho viste. Ma i proclami elettorali non si sono ancora visti, aspetteremo”. Sull’emergenza covid legata al cluster rom: “Chi gestisce la Polizia municipale avrebbe dovuto necessariamente fare qualcosa in più, certe situazioni si conoscono fin dall’inizio”.

 

Parere più politico quello espresso da Carmine Trematerra, commerciante ed ex amministratore provinciale e comunale: “Considero Gravina una persona di sinistra – spiega senza giri di parole –. Molti di centrosinistra l’hanno votato, e io vedo anche lui in un’area socialista. Vuole fare qualcosa di nuovo e si vede, deve insistere sulla capacità di prendere i fondi europei, soprattutto. Deve avere il coraggio di fare una grossa opera di progettazione per il capoluogo. La gente si aspetta questo”.

“Mi è piaciuto l’approccio green verso la città – afferma invece il giornalista Maurizio Oriunno –, verso le aree pubbliche. Mi aspetto lavori sulle piste ciclabili”. Ma pone il problema grande del trasporto pubblico: “E’ un tema difficile, che non viene risolto ancora. Si aspetta il bando pubblico per il nuovo gestore, speriamo che i tempi si stringano per risolvere il problema. Sulla cultura si aspettava la rampa di lancio dai Misteri che purtroppo non c’è stata, ma gli do la piena sufficienza aspettando tempi migliori”.

 

Per il sindacalista della Fials nonchè dipendente dell’Asrem, Carmine Vasile, per ora, non sono state rispettate le promesse fatte in campagna elettorale: “Mi sarei aspettato qualche cambiamento a dire la verità. Abito in periferia e vedo un degrado della città. C’è stata sicuramente l’emergenza covid e l’amministrazione non ha potuto esprimere quanto voluto, ma io vedo che arrancano un po’. C’è bisogno di maggiore coinvolgimento”. Mentre Antonietta Spallone, operatrice socio-sanitaria (Oss) all’ospedale Cardarelli di Campobasso, promuove a pieni voti il sindaco: “Sta lavorando bene, speriamo vada sempre meglio anche nei prossimi anni”.

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