L'inchiesta

Perizia sull’auto di Vicky, la chiave sarà lo studio sulle correnti marine per capire da dove è caduta in mare la Panda

La perizia tecnica sull’auto di Victorine Bucci, 42 anni, scomparsa a dicembre e ritrovata senza vita nella sua Fiat Panda ripescata nelle acque della darsena, non è conclusa. Lunedì ultimo sopralluogo da parte del perito, l’ingegnere Giovanni Russo, nell’officina che “ospita” la vettura, considerata un elemento chiave dagli investigatori per ricostruire quello che rimane ancora un giallo, fitto di punti oscuri. Alla presenza degli avvocati di parte l’ingegnere Russo ha svolto un nuovo accertamento concentrandosi – secondo le poche indiscrezioni trapelate – sui finestrini aperti.

La Panda di Vicky infatti, che sarebbe stata anche ripresa da una telecamera di un circolo nautico privato mentre percorreva la strada di accesso per il molo prima del sorgere del sole del 18 dicembre scorso, aveva entrambi i finestrini anteriori completamente aperti quando è stata tirata su dalla gru meccanica, il 22 gennaio scorso. Ripescata dopo 34 giorni di ricerche che avevano già perlustrato il porto senza trovare alcuna traccia del veicolo. Il mistero su come abbia fatto la Panda a finire davanti al molo sud, in un punto già scandagliato dai Vigili del Fuoco nei giorni successivi alla scomparsa, non è stato chiarito.

La relazione del perito, già interpellato dagli inquirenti di Larino in relazione ad altri casi di incidenti stradali e dinamiche singolari, ha preso in esame posizione, spostamento, velocità, punti di impatto, condizioni dell’auto. Ma non basta, evidentemente, a rispondere alla domanda chiave dell’inchiesta, rallentata dal lungo lockdown: come ha fatto la Fiat Panda rossa a “saltare” gli scogli e piombare in mare senza frantumarsi e senza lasciare tracce sui massi del vecchio molo?

Vicky pietre perizia scogli

Massima riservatezza sulle valutazione che il tecnico sta effettuando. Quello che è emerso nelle ultime ore tuttavia è che per concludere l’esame occorre avere a disposizione uno studio sulle correnti marine e le caratteristiche del fondale del porto termolese.

Tradotto: l’ipotesi che la Panda sia caduta dal molo davanti al quale è stata ritrovata non convince il perito, come non ha convinto nessuno finora. Sospensioni e telaio integri, condizioni ”non compatibili” con un volo dagli scogli. La vettura si sarebbe dovuta distruggere, mentre è stata ripescata pressochè intatta.

Giallo Vicky, il perito e le parti di nuovo sul molo. Simulazione con una Panda

Tanto più che durante la prima fase di ricerche subacquee, svolte prima dai sub della Capitaneria di porto e poi dai sommozzatori dei vigili del fuoco di Napoli, quell’auto non era stata trovata. Lo stesso Procuratore capo di Larino Isabella Ginefra lo aveva detto a chiare lettere: “Lì quella vettura non c’era”.

Vicky pietre perizia scogli

Una risposta prima di chiudere la relazione che sarà consegnata alla Procura è attesa proprio dallo studio sulle correnti. La Panda rossa della 42enne, che la sera del 17 dicembre si è messa al volante per raggiungere il compagno Maurizio Verini a Termoli, attualmente indagato per istigazione al suicidio, è considerata un elemento chiave nell’inchiesta.

 

commenta