Fantapoesie

Che ne sai tu di un campo di grano

di Alessio Toto 

Se osservi dall’alto un campo di spighe di grano carico di chicchi maturi, non puoi non vedere delle bambine ballerine, si muovono con brusio acrobatico a ritmo di vento, sembrano ragazzine pon pon da far concorrenza alle frumentose cheerleader selezionate nei migliori college agricoli. Una volta questo cereale era il simbolo massimo del valore della nostra economia, un rito del mondo contadino, il coltivatore sa bene che la terra è una madre premurosa, tutto offre, e alla quale ci si può abbandonare con fiducia. Il momento saliente dell’intera annata terriera è la raccolta del grano, serenità va a passeggio sottobraccio con l’accumulo, altrimenti si avrà un nuovo proprietario: il signor preoccupato. Il frumento seminato, ricavato e battuto, ci fa appartenere a un destino comune: l’anno è stato da ricordare o da dimenticare?

In passato, con la schiena ricurva, si falciavano le spighe, giornate a mietere sotto il sole cocente, con la trebbiatura un mastodontico marchingegno separava i chicchi dal loro involucro e dalla paglia, catturava l’attenzione dei fanciulli, forse perchè somiglia a un drago fumante, e tra un immenso pulviscolo sparso nell’aria, c’era la consapevolezza di essersi guadagnati il pane quotidiano. Se osservi dall’alto un campo trebbiato con rotoballe di fieno, non puoi non vedere una anziana signora dai capelli biondi raccolti da bigodini dorati.

(Alessio Toto …Tra un motore e un cambio mi sono laureato in Sociologia e, scrivo poesie con lo scopo di arrivare al vostro cuore…)

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