La voce dei ristoratori

Tonino Palazzo e la difficile ripresa di bar e ristoranti: “Come una guerra, le persone hanno paura”

Il noto ristoratore di via Monsignor Bologna ha ricominciato con l’attività da asporto lunedì scorso, come i suoi colleghi: “Cerchiamo di fare un po’ di asporto e qualche consegna a domicilio, aspettiamo che la crisi passi ma è veramente dura”. La gente è cauta e prudente e prima di riprendere le vecchie abitudini passerà tempo: “Una cosa mai vissuta, mi vengono in mente i discorsi dei nostri genitori sulla guerra, pian piano dobbiamo ricostruire tutto”.

“La gente ha paura, il virus ha cambiato le abitudini…”. I danni da covid, oltre che economici, sono e saranno anche sociali, psicologici. Prendiamo le attività di ristorazione, abituate al contatto con le persone e alla chiacchierata, all’intrattenimento. Tutto ciò per ora è severamente vietato, ok solo all’asporto e alle consegne a domicilio. In attesa di riaperture totali e soprattutto di cure e vaccini contro questo maledetto virus.

 

Un piccolo passo in avanti è stato compiuto dal 4 maggio con la concessione a bar, ristoranti, pasticcerie, di poter riaprire ma solo per cibo, caffè, prodotti da asporto. Molti hanno riaperto, altri stanno ancora temporeggiando. Anche perché la clientela è scarsa, come detto i timori sono tanti e frenano gli slanci di ‘ritorno alla normalità’. In tutto ciò, a soffrirne di più sono sicuramente i titolari di chi vive di ristorazione.

 

E la crisi morde sia i piccoli che i grandi. Prendete uno dei punti di riferimento di Campobasso, ‘Bar Pizzeria Palazzo’ di Tonino Palazzo. Una sorta di istituzione in via Monsignor Bologna. Da anni è pronto a sfornare pizze, offrire primi e secondi piatti, caffè, aperitivi. Dall’universitario al lavoratore che non riesce a tornare a casa a pranzo, passando per i ragazzini che prendono il pezzo di pizza o i calciatori che vanno a bersi una birra in compagnia dopo l’allenamento. Non c’è più nulla di tutto ciò. Almeno per ora.

Tonino Palazzo

“E’ dura, cerchiamo di fare un po’ di asporto e qualche consegna a domicilio, aspettiamo che la crisi passi ma è veramente difficile”. Le parole di Tonino Palazzo inquadrano bene la situazione attuale, fatta più di speranze che di certezze. Anche perché si fa una fatica immane a ritrovare le abitudini di prima: “Poche, sono ancora poche. Da tre giorni facciamo anche asporto, qualcosina in più si vede la sera. Ma bisogna attendere”.

 

L’appello al Governo e alla Regione: “Le difficoltà ci sono, le spese pure. Speriamo in un aiuto a fondo perduto da parte delle istituzioni che possa aiutare tutti, aspettiamo”, spera il ristoratore che da decenni con la sua simpatia e affabilità intrattiene i clienti. Una cosa è certa: “Non avevo mai vissuto una situazione simile, mi vengono in mente i discorsi dei nostri genitori sulla guerra. Pian piano dovremo ricostruire tutto. L’ottimismo non deve mancare, ma dobbiamo aiutarci a vicenda, anche tra commercianti, in città”.      FdS

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