Campobasso

Schizza il contagio nella comunità rom, sindaco Gravina: “Tra le ipotesi contatto con Termoli”. Polizia indaga su corteo funebre

La Squadra Mobile ha già identificato le prime persone che non hanno rispettato gli obblighi di legge su spostamenti e divieti di assembramento che si è verificato in via Liguria, davanti all'abitazione di un rom che era deceduto, e dal quale potrebbe essere partito il covid. "Stanno continuando i tamponi e si sta indagando sull'origine del contagio: forse una persona di fuori regione", le parole del sindaco Gravina. "La zona rossa? Non sono d'accordo ma se i numeri salgono dovremmo prendere in considerazione tale eventualità col presidente della Regione".

La Polizia ha aperto un’indagine su quanto avvenuto il 30 aprile: il ‘saluto’ alla salma già disposta nel carro funebre pronto a raggiungere il cimitero di Campobasso per la tumulazione, il corposo gruppo di persone che ha raggiunto via Liguria (dove viveva il deceduto) per le condoglianze e gli abbracci di conforto nonostante il rischio covid-19. Scene registrate con un telefonino da una vicina di casa dal balcone del condominio. Per paura non lo aveva consegnato alle forze dell’ordine. Ma quelle immagini ieri hanno fatto il giro delle chat di Whatsapp e infine sono state acquisite dalla Polizia.

Nel giorno in cui schizza il numero delle persone rom (finora 37) che ha contratto il virus, ci sono i risultati dei primi accertamenti svolti dagli agenti della Squadra Mobile in collaborazione con la Polizia locale del capoluogo.

Il video ha consentito di “identificare i due terzi delle persone che erano presenti in via Liguria e che saranno sanzionate”. Queste le informazioni fornite dal sindaco di Campobasso Roberto Gravina che questa mattina – 9 maggio – ha iniziato a chiarire una situazione che sta generando timori tra la popolazione del capoluogo.

Ai rom – riferiscono invece dalla questura – saranno elevate sanzioni salate per non aver rispettato le leggi in vigore durante il lockdown che vietavano gli assembramenti per evitare il pericolo di contagio e gli spostamenti in auto se non per motivi di stretta necessità. Si rischia da un minimo di 280 euro ad un massimo di 500 euro a testa. Somme che ovviamente aumenteranno se bisognerà rispondere di più violazioni alle norme.

Funerale rom Campobasso covid

Al contrario di quanto accaduto in via Liguria, diversa la situazione all’esterno del cimitero, quando intorno alle 15 è giunta la salma per la tumulazione: la zona era presidiata dai vigili urbani e dalla stessa Polizia. “C’è stato un fuggi fuggi, una decina di persone si è dileguata. Ed è stata fermata solo una che è stata sanzionata”, esplicita il primo cittadino. Davanti al cimitero non si sono verificati assembramenti”. Poi puntualizza: “I rom avrebbero voluto celebrare il funerale nella chiesa di San Pietro, ma il parroco è stato diffidato a celebrare le esequie e ha chiuso la chiesa. E’ stata accordata solo la benedizione del parroco e la tumulazione (come avvenuto anche nel caso di Tonino Bussone e del dottor Cocca), non esisteva la possibilità di celebrare i funerali che erano vietati per legge”. 

Roberto Gravina

Mentre si lavora per ricostruire i fatti, il contagio nel capoluogo non si ferma. “Ieri sono stati processati 60 tamponi“, puntualizza il sindaco. E il risultato dei test processati nel laboratorio analisi del Cardarelli viene reso noto proprio durante la conferenza stampa: dopo i 21 positivi registrati ieri, oggi (9 maggio) si registrano altri 15 contagi sempre all’interno della comunità rom. “L’Asrem sta conducendo le indagini epidemiologiche: la comunità rom ha fornito i nominativi delle possibili persone contagiate”.

Altro capitolo: l’origine del contagio. Sul tavolo ci sono una serie di ipotesi. Fra queste la possibilità di un contatto con i rom di Termoli, dove si sono registrati i primi contagi. Ma è possibile che il virus sia ‘penetrato’ nella comunità rom di Campobasso perchè il padre della giovane donna, la ‘paziente 1’ di quella etnia, era stato ricoverato all’ospedale Sacco di Milano, come vi abbiamo riferito ieri.

“Attualmente l’ipotesi più accreditata è che arrivi da fuori regione, ma le autorità stanno indagando. Non abbiamo certezze che il contagio provenga da una festa che si è svolta il 25 aprile o da una persona di Termoli“, chiarisce Gravina in video conferenza. “Purtroppo in questo caso ci sono anche difficoltà nella comunicazione”.

L’aumento del casi di covid potrebbe favorire il ritorno a misure più restrittive e privare i campobassani della ‘semi libertà’ conquistata in questa prima settimana della fase 2. E’ il presidente Toma a dover firmare l’ordinanza che impone la ‘zona rossa’, ma “io non credo sia la migliore soluzione”, dice il sindaco di Campobasso perché “sappiamo che la comunità rom tende limita le frequentazioni e i contatti al proprio interno. Questo dovrebbe contenere il contagio nell’ambito della loro comunità”. Probabilmente una parte della comunità potrebbe non aver contratto il virus perchè “non ha rapporti con i familiari del defunto”.

Ad ogni modo “se i numeri salgono – aggiunge Gravina – potremmo prendere in considerazione questa ipotesi assieme al Presidente della Regione Molise”.

Il primo cittadino non concorda nemmeno con la possibilità di requisire un ex hotel della città – anche questa ipotesi presa in considerazione dall’Unità di crisi – per consentire l’isolamento domiciliare controllato ai rom positivi: “Ci sarebbero problemi di carattere logistico e di gestione, rischiamo di ghettizzarli e di creare problemi di discriminazione che qualcuno sta già subendo. Questo va evitato, molti sono nati a Campobasso, bisogna distinguere chi ha sbagliato da chi non c’entra nulla”.

Oggi Gravina formalizzerà anche la richiesta di partecipare all’Unità di crisi regionale.

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