Dopo l'emergenza covid

La fase 2 dello sport, riaprono quasi tutte le palestre: “Vogliamo dare un segnale”. Ma si teme il crollo degli iscritti

Dopo due mesi e mezzo di chiusura forzata le strutture ripartono con le nuove regole di sicurezza previste dai decreti del governo per evitare l'infezione da covid. Non tutte hanno deciso di riaprire i battenti, mentre chi lo ha fatto incrocia le dita: "C'è sempre paura del contagio". Misurazione della temperatura e mascherina all'ingresso, prenotazioni obbligatorie, corsi collettivi in gran parte cancellati e docce chiuse: ecco la nuova organizzazione degli impianti sportivi. Mentre gli amanti del fitness non vedevano l'ora: "Le nuove regole igieniche? Sono necessarie".

Ci vuole un fisico bestiale per resistere agli urti della vita, cantava Luca Carboni. E il nuovo coronavirus quest’anno ha rovinato i piani di chi non vedeva l’ora di sfoggiare in spiaggia o sotto magliette aderenti addominali da tartaruga e bicipiti tonici, ma anche – battute a parte – di chi a causa di una vita sedentaria o per problemi di salute svolge attività fisica. Un piacere a cui hanno dovuto rinunciare per 75 giorni.

E così ieri gli amanti del fitness non hanno perso tempo. Dopo due mesi e mezzo chiusi in casa, dopo aver sopperito alla chiusura delle palestre con esercizi tra il salotto e la camera da letto, hanno indossato tuta e scarpette da ginnastica. Si sono recati nel loro centro preferito per poter riprendere a correre su tapis roulant o a sudare tra pesi, bilancieri e cyclette.

Palestra sporting club Campobasso

Prima hanno dovuto telefonare per prenotare l’agognata ora di sport. La prenotazione è uno degli obblighi imposti alle strutture che ieri – 25 maggio – hanno riaperto osservando le misure di sicurezza imposte dal Governo che lo scorso 9 marzo aveva deciso la chiusura forzata di palestre, centri sportivi e scuole di ballo.

Palestra Cus Campobasso

Misurazione della temperatura all’entrata, mascherina negli ambienti comuni ma non durante l’attività fisica, spogliatoi contingentati,  docce chiuse, obbligo di riporre gli indumenti sporchi in uno zaino e non negli armadietti. E poi sanificazione di attrezzature e ambienti, igienizzanti nelle sale e all’ingresso. Corsi individuali a distanza, corsi collettivi organizzati solo in rarissimi casi: al Cus Molise, ad esempio, per ora è ricominciato solo quello di group cycling, con le biciclette opportunamente distanziate. Ecco come si caratterizza la fase 2 dello sport. 

Palestra cus Group cycling

A Campobasso non hanno riaperto tutte le strutture: alcune hanno posticipato al 1 giugno come l’M2 perchè “è nostro interesse primario – il messaggio pubblicato sulla pagina Facebook – garantire la massima sicurezza durante le sedute di allenamento”.

Altri impianti riapriranno il 3 proprio per adeguarsi alle normative. Sono penalizzate soprattutto le più piccole che non riescono a garantire le distanze di sicurezza. Altre si sono attrezzate per tempo: il centro sportivo del Cus Molise ad esempio ha allestito pannelli in plexiglass tra i tapis roulant, allo Sporting Club di contrada Selvapiana ci sono percorsi obbligatori da seguire all’interno della stessa sala attrezzi.

Palestra sporting club

Le incognite sul futuro sono tante anche perchè ancora non è chiaro se i maggiori costi sostenuti dai proprietari delle strutture sportive saranno coperti dai ricavi. Tra gli stessi iscritti probabilmente continua a prevalere il timore del contagio. “Vogliamo essere ottimisti”, sottolinea il direttore tecnico dello Sporting Club, Fabio Amorosa. “La prima cosa importante è essere ripartiti, ma c’è ancora timore: gli ingressi non sono frequenti come prima”. 

Nelle struttura di proprietà della famiglia Amorosa si riesce a sopperire anche grazie alla possibilità di praticare sport all’aperto: beach volley, beach tennis, il nuovo padel. Oppure ci si può concedere una nuotata in piscina.

 

Ieri mattina, ad esempio, non c’è stato l’assalto previsto nemmeno al Cus Molise: “Qui registravamo un’affluenza importante, abbiamo 7-800 abbonati mensili ma attualmente, con le nuove norme, possiamo fare entrare al massimo 20 persone ogni due ore“, ammette il coordinatore delle attività sportive del Cus Marco Sanginario. “Abbiamo riaperto per dare un segnale, presto faremo un’app per consentire agli iscritti di prenotarsi più comodamente, ma così sarà difficile. Speriamo che il vaccino arrivi il prima possibile…”

Palestra Cus

“Non abbiamo accolto tantissima gente – conferma l’istruttore Maurizio Lofano – ma la gente ha voglia di tornare ad appropriarsi dei propri spazi”. Quindi, dice ancora, “abbiamo stabilito fasce di allenamento di un’ora e mezza e tra le varie fasce di allenamento abbiamo garantito la tempistica per la sanificazione. Sono consentite al massimo venti persone che avranno spazio per lavorare rispettando la distanza di due metri”. 

riaperture palestre crossfit termoli

Situazione simile a Termoli dove ad esempio hanno riaperto la Crossfit e la Vida Wellness, una delle strutture più gettonate della città. Alla Luis’s Gym di Difesa Grande orari ridotti e prenotazioni limitate a 10 persone. Ogni utente avrà un’ora e mezzo di tempo per fare attività, mentre lo spogliatoio è stato interdetto.

riaperture palestre crossfit termoli

E in sala sono pochissimi gli appassionati del fitness che hanno voluto ‘inaugurare’ la fase 2 delle palestre, forse anche perché le belle giornate consentono di praticare l’attività all’aperto. Intanto Daniele, che intervistiamo allo Sporting Club mentre sta faticando sullo step, è sicuro: “In palestra possiamo contare su strumenti idonei e sulla professionalità degli istruttori. Siamo più consapevoli di quello che facciamo”. E sulle misure di sicurezza sottolinea: “Sono fondamentali e necessarie, il virus non è sconfitto”. 

 

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