Si torna al culto

Riaprono le chiese: sì a messe, funerali, battesimi e matrimoni ma si entra contingentati e si prega a distanza

Al lavoro da giorni, le parrocchie si sono organizzate per garantire sicurezza e rispetto delle regole. Posti limitati e controlli durante l’accesso. Fedeli distanti un metro e mezzo sia durante la celebrazione che durante la comunione. Obbligo di guanti e mascherina per tutti

Via drappi e parati, cuscini, santini, pubblicazioni in distribuzione, libri di preghiera e di canti. Immagini sacre e  simulacri distanti tanto da non poter essere toccate. Le acquasantiere continueranno a restare vuote.

E poi distanza. Un metro e mezzo quella minima. Obbligo di mascherina e guanti.

Il ritorno in chiesa sarà guidato da una sola e “santa” parola: sicurezza. Dunque, lavori in corso nelle chiese del Molise: da domani – lunedì 18 maggio – i fedeli potranno di nuovo partecipare alla messa. L’accordo tra il governo e la Cei prevede la sinergia tra le esigenze di culto e la massima garanzia di sicurezza possibile per la salute pubblica.

Si comincia dunque con una “normalità” diversa da quella di prima ma tutto sommato sostenibile.

A San Paolo, Campobasso, si lavora già da giovedì scorso. Adesivi, metro alla mano e consulenza del tecnico-geometra; don Franco D’Onofrio – insieme ai suoi collaboratori – ha da poco finito di organizzare percorsi, misure e sanificazione per una delle chiese più popolose della città.

Da domani, San Paolo che solitamente ospita anche 400 fedeli ogni domenica, ne ospiterà soltanto 100: banchi distanziati e ognuno siederà sugli appositi adesivi a un metro e mezzo l’uno dall’altro.

covid chiese (san Paolo cb)

Un metro e mezzo di distanza anche per il percorso durante la comunione, visibilmente segnalato. Ci sarà un ingresso riservato a chi ha una qualche disabilità e alle mamme con la carrozzina; gel igienizzanti; mascherina e guanti obbligatori.

Idem nelle altre chiese della città, che perlopiù sono tutte grandi e dunque di facile organizzazione per il ritorno dei fedeli. Ma anche le più piccole non sono da meno e i parroci stanno ultimando le ultime migliorie per garantire ai parrocchiani un ritorno in piena sicurezza. Come accade a Ferrazzano, dove il giovane parroco ha finanche inviato un messaggio whatsapp a tutti i fedeli ricordando loro la grande responsabilità di cui ognuno dovrà rivestirsi in questo momento di ripartenza.

Tutte le chiese, all’ingresso hanno allestito (o attaccato ai portoni di accesso) dei “vademecum”, piccoli prontuari di comportamento da seguire per garantire la ricchezza delle celebrazioni comunitarie senza venir meno alle esigenze di prudenza e di rispetto della normativa vigente.

covid chiese (san Paolo cb)

Naturalmente per garantire il rispetto delle condizioni di sicurezza ogni parroco si servirà dei suoi “collaboratori” parrocchiali. Che indossando dispositivi di protezione individuale, guanti monouso nuovi e un evidente segno di riconoscimento favoriranno l’accesso e l’uscita, controlleranno che siano mantenute le distanze e che ci sia rispetto delle regole di igienizzazione, verificheranno che le persone si siedano nei posti autorizzati e vigileranno anche sul rispetto del numero massimo di presenze.

Al termine di ogni funzione o comunque prima di quella successiva si deve inoltre: igienizzare il luogo di culto e la sacrestia; cambiare l’aria; disinfettare accuratamente i vasi sacri, vassoi, ampolline o ogni altro oggetto utilizzato; disinfettare accuratamente i microfoni.

Inoltre: il ministro che celebrerà la messa igienizzeranno le mani per la comunione; indosseranno guanti monouso nuovi e mascherina offrendo la Comunione esclusivamente sulla mano dei fedeli mantenendo anche in questo caso un’adeguata distanza di sicurezza e senza toccare. Inoltre tra le nuove regole, la Cei chiede di valutare anche l’opportunità di istruire i fedeli che, al posto di rispondere “amen” a voce alta alle parole “il Corpo di Cristo”,  lo esprimano interiormente con il capo chino.

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