Servizi a rischio

Ortopediche e negozi per celiaci, l’Asrem continua a non pagare. “Nostra protesta bloccata per la pandemia, ma ora siamo allo stremo”

Rivenditori di audioprotesi, ortopediche e negozi di prodotti senza glutine tornano sul piede di guerra. Già tre mesi fa si erano rivolti all'Asrem e alla Regione con una missiva indirizzata anche ai Ministeri di Salute ed Economia per chiedere il pagamento delle loro fatture, che già allora scontavano ritardi di 6 mesi. Tre mesi dopo tornano a far sentire la propria voce. "La nostra protesta si è bloccata per la pandemia, ma ora siamo allo stremo". L'azienda sanitaria e la Regione non pagano, "eppure ai privati della sanità convenzionati si elargiscono grandi cifre"

Sono passati tre mesi esatti dalla loro prima lettera, era infatti il 5 febbraio quando gli imprenditori molisani di audioprotesi, ortopediche e prodotti per celiaci inviarono ai vertici di Asrem e Regione Molise una missiva per sollecitare i pagamenti delle fatture da parte dell’Asrem. Pagamenti che già allora scontavano ritardi di 6 mesi (la legge parla di pagamenti entro i 60 giorni, ndr). Una situazione-bomba, tanto che la lettera suonava come un ultimatum: “potremo continuare ad erogare il servizio fino a fine mese, dal 1 marzo alzeremo bandiera bianca perché siamo allo stremo”.

Non solo protesi e carrozzine, a rischio anche i prodotti per celiaci. “L’Asrem paga dopo 6 mesi, siamo allo stremo”

Cosa è cambiato in questi tre mesi? “Niente di niente. Continuiamo a subire ritardi di oltre 6 mesi per ricevere il saldo delle nostre spettanze. Numerose sono state nel frattempo le richieste inviate per sollecitare i pagamenti. In questi mesi sono cambiate diverse cose. Tra queste la nomina del nuovo Direttore Generale dell’Asrem, il dott. Oreste Florenzano, e l’arrivo in Italia della pandemia da covid-19”.

Scrivono anche questa volta alle Istituzioni regionali nonchè ai Ministeri di Salute ed Economia e Finanza.

“Nel pieno dell’epidemia, per senso di responsabilità, abbiamo interrotto la nostra protesta limitandoci ad inviare una lettera nella quale pur riconoscendo lo stato di emergenza dell’intero sistema sanitario nazionale alle prese con l’emergenza in corso chiedevamo il saldo di almeno due mensilità per poter a nostra volta fronteggiare un periodo delicato sia dal punto di vista finanziario che lavorativo. Ma anche questa nostra richiesta è stata disattesa. Pare che i fondi a disposizione dell’Asrem non siano sufficienti a far fronte ai nostri pagamenti”.

Pioggia di milioni ai privati della sanità, impegnati nel Covid solo sulla carta. La Regione paga il 95% del budget

Poi la nota polemica: “In questi giorni leggiamo sulle prime pagine di tutti i giornali locali che Asrem e Regione Molise liquidano, ai privati convenzionati (in periodo di corona virus) il 95% del budget assegnato nonostante tali strutture siano state quasi completamente ferme e per di più con personale in cassa integrazione. A questo punto non possiamo più tacere. Bisogna tornare a far valere i nostri diritti. Non siete in grado di pagare noi per forniture effettivamente eseguite e regolarmente fatturate nel 2019 ma ci sono soldi da elargire ai privati convenzionati per i periodi relativi alla pandemia con percentuali anche maggiori rispetto a quelle riconosciute da altre regioni? Allora ci sentiamo presi in giro e questo non ci piace”.

Ortopedie, si zoppica a vista. La Regione non paga le forniture da 5 mesi, si rischia il blocco di carrozzine e protesi

La nota prosegue così: “Svolgiamo il nostro lavoro nei diversi settori che rappresentiamo con professionalità e serietà per assicurare ai molisani servizi sanitari all’altezza delle aspettative ma ci state rendendo le cose davvero difficili. Ancor di più in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo dovreste iniettare liquidità sul territorio pagando i fornitori locali e invece nulla”.

Ma è così anche nelle regioni limitrofe? “No, i nostri colleghi incassano le fatture regolarmente con tempi che non superano i 90 giorni. Siamo l’unica regione in Italia dove le aziende dei nostri settori devono attendere oltre 180 giorni per vedersi liquidate le fatture. Siamo stanchi di lottare contro i mulini a vento. Vogliamo essere ascoltati. Siamo allo stremo delle forze sia fisiche che psicologiche.

Ci troviamo ad esercitare le nostre professioni in un periodo particolarmente delicato tra la pandemia in corso e i continui ritardi da parte dell’Asrem. Non ci siamo mai fermati, abbiamo rischiato, noi e i nostri collaboratori, esponendoci anche a seri rischi di contagio. Ma lo abbiamo fatto e continueremo a farlo perché noi amiamo il nostro lavoro e la nostra gente. È ormai da oltre un anno però che lavoriamo senza sapere se e quando verremo pagati. E lavorare così è impossibile. Non dormire la notte per cercare di capire come portare avanti le nostre aziende è inaudito. In questo periodo in cui l’obiettivo primario della pubblica amministrazione dovrebbe essere quello di sostenere le aziende, in un momento di forte incertezza economica, noi non solo non riusciamo ad ottenere i nostri soldi ma non riusciamo neanche ad avere delle risposte concrete. Non riusciamo ad ottenere una pianificazione dei pagamenti che ci permetta di organizzare i flussi di cassa delle nostre attività”.

Quello che chiedono è semplicemente il rispetto dei tempi di pagamento previsti per legge. “Chiediamo inoltre formalmente un incontro urgentissimo tra una nostra delegazione ed il dott. Oreste Florenzano (anche con mezzi elettronici considerando la pandemia in corso) per ricevere risposte concrete e capire quali siano le effettive intenzioni dell’Asrem e della Regione Molise per i mesi avvenire”.