La spada di damocle

Molise, disco rosso. Spostamenti tra regioni dal 3 giugno, ma noi siamo a rischio

Il nullaosta agli spostamenti tra regioni è appeso ad una imprescindibile condizione: che il territorio sia tra quelli 'a basso rischio'. Così non è attualmente per il Molise, così come per l'Umbria e la Lombardia. La data chiave in tal senso sarà il 29 maggio

regioni rischio rt

Dal 3 giugno via agli spostamenti tra regioni. Alt. Ciò varrà solo per le regioni “non a rischio” e attualmente il Molise non è tra queste.

Ne ha parlato oggi il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia, ma la questione era stata già ventilata. Così oggi 21 maggio il ministro: “Un sistema di monitoraggio ci consente di sapere se una regione è a basso, medio o alto rischio. Se una regione è ad alto rischio, è evidente che non può partecipare alla mobilità interregionale e di sicuro non potrà ricevere ingressi da altre regioni, ma speriamo non sia così”.

E speriamo non debba essere così per la nostra regione che è tra le 3 che presentano un ‘rischio medio’, laddove tutte le altre ne hanno uno ‘basso’. Il Molise, ancora una volta, è connotato da una spia rossa. La nostra piccola regione, come noto, negli ultimi tempi è alla ribalta della cronaca per la capriola poco confortante relativa all’andamento dei contagi. Il boom di contagi tra gli appartenenti alla comunità rom del capoluogo Campobasso, che poi hanno riguardato anche la cittadina di Termoli, è il principale ‘imputato’ cui ascrivere i nuovi numeri del Molise, non più tra le regioni virtuose.

 

Facciamo un passo indietro. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha dato il via libera agli spostamenti all’interno della regione senza l’autocertificazione – che prima doveva attestare tassativamente un motivo legato a lavoro, salute o necessità – a partire dal 18 maggio. Previsto invece appunto per il 3 giugno il nullaosta per spostarsi – sempre senza più autocertificazione – da una regione ad un’altra. Ma oggi appare chiaro come ciò sia tutt’altro che scontato, e in particolare non lo è per le regioni con un rischio più elevato. Al momento queste regioni sono Molise, Umbria e Lombardia.

Il ministro Boccia ha aggiunto: “Sulla mobilità interregionale chiedo di avere ancora un po’ di pazienza. Oggi le regioni italiane sono tutte a basso rischio e tre a medio rischio, ma parliamo di dati che abbiamo alle spalle. Spero che la settimana prossima diventino tutte a basso rischio”.

Ma come si calcola questo rischio? E quando lo si fa? Ogni settimana per ogni regione italiana vengono calcolati gli indicatori da cui poi emerge la valutazione del rischio. I dati vengono elaborati settimanalmente e verranno resi noti ogni venerdì. Quindi per il via libera agli spostamenti del 3 giugno la data cruciale sarà il 29 maggio. Come sarà messo il Molise allora? Una domanda che assume le sembianze di una spada di Damocle, ancor più ora che è tornata a ‘solleticarci’ la libertà ritrovata.

Vero è che da due giorni il contagio sembra aver arrestato la sua corsa e dai focolai rom non sono emersi nuovi casi. E vero è che l’indice R0 è in deciso calo. Ma siamo – e dobbiamo essere – lontani dal cantar vittoria, specie perché i comportamenti individuali possono – come ampiamente dimostrato – far precipitare la situazione.

 

Veniamo ai dati e ai parametri attenzionati. Nella tabella che segue vengono analizzati, nell’ordine: l’incidenza settimanale su 100mila abitanti, la stima di Rt, il trend settimanale di casi di Covid19, la valutazione relativa all’andamento di trasmissione e l’attuale impatto di Covid19 sui servizi assistenziali e, infine, la resilienza dei servizi sanitari territoriali.

indicatori iss 21 maggio regioni covid

Quanto all’incidenza settimanale, la nostra regione insieme a Liguria, Lombardia, Piemonte e Provincia Autonoma di Trento viene classificata come ‘alta’. Al contrario di regioni come Basilicata, Calabria, Campania, Sardegna e Sicilia e Umbria che hanno un’incidenza ‘bassa’. Tradotto in numeri, significa che il Molise presenta 27,16 casi ogni 100mila abitanti (per settimana). Peggio di noi solo la Provincia di Trento (55,26), la Lombardia (37,11) e la Liguria (27,92).

L’Rt, l’indicatore che misura la trasmissibilità del virus in un arco di tempo limitato, è 0,34. Più semplicemente basti considerare il terzo indicatore, il trend settimanale dei casi di Covid. Ebbene, in questo caso la freccia verso l’alto pone la nostra regione tra quelle che sono in crescita. Succede solo a noi, all’Umbria e alla Provincia di Trento.

Quanto all’impatto sui servizi assistenziali, questo è ‘moderato – livello 3’ per il Molise. Un non molto rassicurante colore rosso denota in questo caso noi, la Lombardia e l’Umbria. Infine c’è la resilienza dei servizi sanitari territoriali. Una sorta di stress test, si potrebbe dire. Per fortuna il Molise non registra alcuna ‘allerta segnalata’. Come noto infatti, oltre al nuovo picco di contagi degli ultimi giorni, va senz’altro segnalata la bassa ‘ospedalizzazione’ dei pazienti. Per qualche giorno siamo stati l’unica regione italiana con 0 posti occupati in Terapia Intensiva, dove da qualche giorno però ci sono 2 pazienti.

 

Che significa tutto ciò? Deve essere chiaro che si tratta di indicatori che possono oscillare da un momento all’altro, ma a farli oscillare siamo proprio noi, coi nostri comportamenti più o meno responsabili. Negli ultimi giorni, anche qui da noi, si è molto parlato di ‘movida’. Il ministro Boccia è stato tranchant sul punto:La movida in questo momento non solo non è ammissibile né tollerabile ma rischia di essere un focolaio permanente. La sicurezza non è un optional, è un obbligo e lo Stato interviene”. A buon intenditor…

 

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