Il caso

Mamma e cuccioli di cinghiale a spasso: VIDEO. Caccia ancora vietata

Gli ungulati sono stati avvistati nelle campagne intorno al vecchio pastificio Guacci e 'immortalati' da un cittadino con il telefonino. Intanto il Tar Molise si è pronunciato sul ricorso presentato dal WWF sancendo che la caccia non può essere praticata come uno sport collettivo vietato dal decreto del governo del 26 aprile

Quello dei cinghiali è diventato da tempo un problema molto serio in tutto il Molise. Negli ultimi giorni hanno fatto effetto le immagini di due cinghiali che ‘passeggiavano’ tranquilli in pieno centro a Campobasso, nella zona del Vecchio Romagnoli. Ebbene, a distanza di qualche ora sono comparse diverse segnalazioni di altri avvistamenti, anche e soprattutto nelle zone periferiche e nelle contrade. C’è un video in particolare che immortala una numerosa famiglia di cinghiali a spasso nelle campagne intorno al vecchio pastificio Guacci: ungulati grandi ma anche molti cuccioli, che in fila indiana attraversano la carreggiata per passare da un terreno all’altro.

La diminuzione considerevole del traffico ha avvicinato molto i cinghiali al centro cittadino e quindi non è raro ormai imbattersi in questi animali selvatici. Un problema grave che va affrontato di petto da parte della Regione Molise, sollecitata da tempo a riguardo soprattutto dai coltivatori molisani. E quello dei cinghiali rappresenta un pericolo sia per chi viaggia in auto che per chi passeggia magari di sera. O addirittura in pieno giorno, come dimostrano le immagini.

Coppia di cinghiali in pieno centro a Campobasso: passeggiata al chiaro di luna

Sull’argomento si è pronunciato anche il Tribunale amministrativo che ha respinto il ricorso presentato dall’associazione WWF Molise contro l’ordinanza del presidente Toma che ha autorizzato la caccia nella fase 2.

Per ora non si potrà andare a caccia in gruppo o organizzare battute di caccia perchè gli sport di gruppo continuano a essere vietati dalle norme contro la diffusione del contagio da covid. Si potrà cacciare da soli.

Nel decreto il presidente del Tar Molise Silvestri precisa che “deve ritenersi precluso l’esercizio della caccia al cinghiale perché il dpcm del 26 aprile 2020 consente, di “svolgere individualmente attività sportiva o attività motoria, purché comunque nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri per l’attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività”.

Per il WWf, difeso nel contenzioso giudiziario dall’avvocato Maurizio Balletta, il provvedimento del Tribunale amministrativo “costituisce un importante chiarimento sulla disciplina della caccia al cinghiale durante la fase due, affermando un principio valido sicuramente in tutto il territorio nazionale e cioè che, essendo la caccia al cinghiale esercitata da squadre di cacciatori, è vietata. Del resto, altrimenti, non si comprenderebbe  perché, a causa della pandemia, tutti gli sport collettivi, ivi compreso il calcio, sono vietati e invece la caccia di selezione al cinghiale resterebbe consentita”.

Dunque, aggiunge Renato di Soccio, “per il Presidente Toma e la lobby venatoria l’ordinanza 25 resta un colpo non andato a segno, in quanto ha consentito lo spostamento dei cacciatori che però non possono esercitare la caccia”. Si tratta quindi di “un atto inutile, adottato forse solo per scopi politici, come, del resto avvenuto con la approvazione della recente legge regionale costituzionalmente illegittima che consente ai cacciatori di svolgere attività di controllo dei cinghiali riservata alle guardie provinciali”.

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